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Si TAV, No TAV: dopo il traforo del Gran Sasso altre spese inutili e dannose

A proposito di TAV, vorrei raccontare una storia che è iniziata tanti anni fa e sottoporla alla vostra attenzione. Un'opera pubblica costata undici vite umane e inutile: il traforo del Gran Sasso. I lavori iniziarono negli anni 60 in pieno sviluppo economico, e non certamente oggi in periodo di forte recessione. L'opera fu terminata nel 1984 (governo Craxi), costata 1700 miliardi di lire dell'epoca, una cifra enorme, doveva costare appena 70 miliardi. Già allora si parlava una volta terminati i lavori di unire il Tirreno all'Adriatico e, avrebbe dovuto portare sviluppo e benessere. 

Durante i lavori di scavo la talpa meccanica forò un gigantesco lago sotterraneo le conseguenze furono devastanti, i paesi a valle Assergi e Camarda in provincia de L'Aquila, vennero invasi da acqua e fango e si sfiorò un'altra tragedia, ma la conseguenza più grave fu che andarono persi per sempre milioni e milioni di m3 d'acqua che avrebbero potuto dissetare 300.000 persone per oltre cento anni. I torrenti si seccarono, e per lunghi periodi d'estate L'Aquila città restava senza acqua con forte disagio per le popolazioni. Da moltissimi anni il traforo ha un costo elevato, (è l'autostrada più cara d'Italia) ed è sotto-utilizzato vi transitano poche decine di camion al giorno. Quali benefici ha portato alle popolazioni del luogo? Nessuno! Quale sviluppo? Nulla! 

L'unica cosa certa è quella di vedere una magnifica catena appenninica, la più importate, sfregiata per sempre. Luigi Ferelli fa il trasportatore dal 1980, mi racconta che già nel 1985 sulla tratta Lione-Torino una volta scaricata la merce in Francia doveva tornare vuoto fino a Mirafiori (stabilimento Fiat). Quindi quella tratta se non era appetibile allora in pieno sviluppo economico come può esserlo ora? Arriva alla conclusione che il vero motivo è politico, guarda caso i due maggiori partiti italiani PdL e PD che sembrano in disaccordo su tutto sulla TAV vanno a meraviglia. Ci sono molte altre priorità nel nostro paese oggi a cui pensare, e non certamente un treno ad alta velocità che viaggia da Lione a Torino scarrozzando qualche chilo di Brie! 

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