Shaimaa Al-Sabagh per un fiore ha perso la vita

In un paese non lontano dal nostro, l’Egitto la cosiddetta area mediterranea, sabato scorso durante una manifestazione non violenta, in corteo si chiedeva “pane, libertà e giustizia sociale” e una giovane donna, attivista come il marito, Shaimaa Al-Sabagh, mentre posava una corona di fiori ai piedi del monumento dedicato alla rivoluzione di Piazza Tahrir, le hanno sparato un colpo davanti e dietro alla testa: è crollata tra le braccia del marito dopo una vana corsa all’ospedale.
L’ Ansa non la nomina ancora ma leggo: “E’ salito ancora, a 15 morti e 35 feriti, il bilancio dei morti negli scontri fra sostenitori dei Fratelli musulmani e forze dell’ordine in Egitto avvenuti nel 4/o anniversario della Rivoluzione egiziana: lo scrive in sovrimpressione la tv di Stato citando il capo dell’Unità di crisi del ministero della Salute.”
E’ accaduto a Talaat Harb, lei era un’ attivista di 31 anni,sposata con lo stesso compagno visibile nelle foto che disperatamente cerca soccorso. Lascia un bambino, suo figlio, di 5 anni. Hanno gli stessi occhi neri e, ci puoi giurare, quel sorriso che racconterà sempre l’ amore per la Libertà.
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