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Se l’Italia fosse la Siria

La guerra in Siria, iniziata nel marzo del 2011, è una tragedia umanitaria che ha raggiunto numeri impressionanti, con 160.000 morti e circa 10 milioni di sfollati. Per i cittadini occidentali, però, questi numeri restano cifre lontane e mute, dati che non colpiscono la sensibilità. È questo che ha spinto Shannon Gormley e Drew Gough, giornalisti canadesi di stanza in Medioriente, a realizzare il sito If we were syrian, dove con l'aiuto di alcune infografiche, hanno trasportato la realtà della guerra in Siria ai paesi occidentali. Attraverso unità di misura più vicine alla sensibilità dei cittadini occidentali, il sito ipotizza cosa significherebbe per i paesi europei essere teatro di una guerra come quella siriana.

La risposta è disarmante.

Se l'Italia fosse la Siria, l'intera città di Livorno sarebbe spazzata via.

9,3 milioni di persone abbandonerebbero le principali città (Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania, Verona, Venezia).

Ci sarebbero 2,8 milioni di rifugiati diretti verso Spagna, Francia, Svizzera, Austria e Slovenia.

E 4,8 milioni di bambini sarebbero costretti ad abbandonare le proprie case (cioé tutti i bambini italiani tra 0 e 7 anni).

La campagna di sensibilizzazione si chiude con un altro dato avvilente, ma almeno non irreversibile: se l'Italia fosse la Siria, sarebbe stato donato soltanto il 27% delle risorse richieste. "Se fossimo siriani, ci aspetteremmo di meglio", è lo slogan del sito: un modo per avvicinarci l'enormità della tragedia, per dirci che ci riguarda, tutti.

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