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 Home page > Attualità > Società > Scrivere, comunicare, leggere... una "malattia buona"!

Scrivere, comunicare, leggere... una "malattia buona"!

Succede all’improvviso, ti colpisce una notizia, un avvenimento, una frase che spunta nella tua mente. O può essere un tuo modo di pensare su cui credi di poter dire la tua, non per presunzione, ma per comunicare a te stesso e agli altri delle verità scoperte anche con fatica su argomenti in cui senti di volerne parlare e vorresti essere ascoltato, per entrare in contatto sia pure per un attimo con altra gente che scrive e che ti legge, sul Social Network.


Non sai se sei un poeta, uno scrittore, un giornalista, ma l’impulso parte dalla tua mente per scorrere sullo scorrere continuo del video. Ma sei artefice e creatore di un’idea, di idee che si sviluppano per sostare un attimo sul tuo computer, con i tasti il cui ticchettio è movimento, dinamica e non carattere stampato per formare parole che viaggiano libere lungo la "grande rete"! Il tempo di essere scritte e scompaiono, per poi riapparire non in tempo reale, ma in un breve periodo sul foglio virtuale del video, per essere lette da altre persone, entrare e uscire da un circuito di scritti che si susseguono senza sosta creando il network.

Perché poi virtuale se quello che scrivi può essere stampato? La redazione, che non è virtuale, lo ha accettato e pubblicato regalandomi l’emozione di vederlo riapparire, dopo un’ora, un giorno, al mattino o di notte. Ed è un virus benevolo, una malattia buona, che ti prende e non ti lascia più: "scrivere", "aspettare", "sperare" che... il tuo scritto, il tuo articolo, il tuo pensiero, verrà pubblicato! leggerlo sul SocialNetwork, condividerlo con migliaia di altre persone: una gioia immensa che ti lascia l’illusione di essere stato per un attimo poeta scrittore, giornalista, opinionista! Un brivido al quale non riesco proprio a rinuciare. Grazie di esistere!
di G. Bastion

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