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Salvataggio Tirrenia: un altro caso Alitalia?

La Compagnia Italiana di navigazione, colosso napoletano dei trasporti via mare, l'ha spuntata: è ufficialmente il nuovo proprietario della Tirrenia. Lieto fine? Mica tanto. È l'ennesimo caso in cui per salvare un'azienda dal fallimento si vendono gli asset ai privati scaricando gli oneri sulla collettività. E la Regione Sardegna si trova in balia di un monopolio privato senza alcuna possibilità di interferenza.

La Tirrenia è stata venduta. L'ha comprata chi si sapeva, gli armatori napoletani della «Compagnia italiana di navigazione». La Regione è fuori. Con cinismo e senza riguardo, ieri il commissario per conto dello Stato e i compratori, sostenuti dalla complicità del governo, non l'hanno fatta neanche avvicinare al tavolo, organizzato a sorpresa, per la firma del contratto che ha sancito la privatizzazione.

Con 380 milioni, duecento in contanti, il resto a rate, i gruppi Marinvest-Aponte, Grimaldi e Moby Lines-Onorato hanno messo le mani sull'ex Tirrenia pubblica. Sono loro i nuovi padroni. Della linea cabotaggio i napoletani si sono presi tutto: diciotto navi, le linee in continuità territoriale («La convenzione sarà stipulata presto con il ministero ai trasporti», fa sapere l'ufficio stampa della «Compagnia italiana») e il personale, 1400 buste paga. Se non saranno fermati dall'Antitrust europeo, che deve ancora dire la sua sulla vendita, da oggi in poi saranno solo loro a decidere tutto sulle tratte da e per la Sardegna. È l'ufficializzazione del monopolio privato che, nell'isola, nessuno voleva, a cominciare dalla giunta regionale.

Ma non è tutto: come precisa il Sole24Ore, l'accordo comporta anche il versamento da parte dello Stato alla Compagnia Italiana di Navigazione (CIN) di 72 milioni di euro l'anno per 8 anni, a titolo di contributi per la continuità territoriale.

Facendo il conto della serva, la CIN si trova quindi a pagare 380 milioni (a rate) e ne instasca 576 (cinquecentosettantasei!) di contributi statali. Costo dell'operazione: - (meno!) 196 milioni.

Cioè il netto è che la CIN ha acquisito la Tirrenia, le rotte, gli assets, i dipendenti, contratti, ecc, e in più si intasca 196 milioni!

Un altro monopolio privato, creato a spese dei cittadini, che c'è da scommettere che d'ora in poi si dovranno abituare alle tariffe e ai trattamenti già denunciati durante la stagione estiva 2011. E l'economia di una Regione come la Sardegna, che vive di turismo, in balia di un monopolio creato per salvaguardare l'occupazione di un'altra Regione, la Campania.

Questo è privatizzare per il nostro Governo: l'attivo ai privati e il passivo al Paese.

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