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 Home page > Tribuna Libera > Safer Internet Day e lotta al cyberbullismo, la giusta direzione

Safer Internet Day e lotta al cyberbullismo, la giusta direzione

Lo scorso 7 febbraio si celebrava in più di cento Paesi il "Safer Internet Day", la giornata mondiale della sicurezza in rete istituita dalla commissione Europea e giunta alla XIV edizione.

Lo scopo di questa giornata è di riflettere insieme su quali pratiche andrebbero adottate per fare del web un luogo accogliente, piacevole e sicuro per tutti, a cominciare dalle nuove generazioni. L'essere nativi digitali implica necessariamente il dover essere educati al rispetto e alla convivenza pacifica anche online, come nuova dimensione sociale.

Per capire meglio lo spirito dell'iniziativa basta guardare allo slogan scelto: Be the Change - Unite for a better Internet. I discorsi etici si allargano al web, dove risiede la nostra identità digitale.
Con il fenomeno dei social network, che per le ultime generazioni non è una moda ma un qualcosa di "naturale", ci si ritrova sovraesposti in una dimensione dove le relazioni sono deformi, liquide (per ricordare il buon Bauman), le interazioni, non essendo in presenza, possono risultare problematiche, e una situazione negativa nata online può danneggiare anche pesantemente un individuo nella vita reale.

 

UN NODO BLU, CONTRO BULLISMO E CYBERBULLISMO

Sulla scia di quanto detto si inserisce in maniera molto adeguata il Ministero dell'Istruzione, che ha istituito, sempre per il 7 febbraio, la Prima Giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo. Slogan della campagna è “Un Nodo Blu – le scuole unite contro il bullismo”, l'obiettivo prefissato è di sensibilizzare i giovani al rispetto reciproco nei contesti relazionali tradizionali elast but not leastsu Internet. I dati del 2016 dicono che la Polizia Postale ha trattato 235 casi di cyberbullismo a danno di minori. Con ogni probabilità questa però è solo la punta dell'iceberg, e se non si attuano provvedimenti il fenomeno può diventare difficile da arginare.
La differenza rispetto a iniziative del genere messe in atto in passato sta proprio nel riconoscimento del web come spazio relazionale con dinamiche proprie a cui educare, trattasi infatti - come dichiarato dal Ministro Valeria Fedeli - di "campagne e azioni educative per la sicurezza in Rete e per un uso consapevole dei nuovi strumenti di comunicazione".

 

GENERAZIONI CONNESSE: UN OTTIMO ESEMPIO DI COMUNICAZIONE PUBBLICA

La divulgazione di questi temi non si limita alla giornata del 7 febbraio, c'è anzi un'organizzazione ben strutturata a livello europeo (con Russia annessa) che mette in rete i Safer Internet Centre di ogni Paese.


Il nostro Safer Internet Center si chiama Generazioni Connesse, è alla terza edizione - co-finanziata dalla Commissione Europea - ed è coordinato dal MIUR, in partenariato con Polizia Postale, Garante per Infanzia e Adolescenza, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Roma “Sapienza”, Save the Children Italia, Il Telefono Azzurro, Cooperativa E.D.I., Movimento Difesa del Cittadino, Skuola.net e Agenzia di stampa Dire. 

Comunicazione, sensibilizzazione e formazione sono le attività tramite cui si sviluppa Generazioni Connesse. Durante lo scorso anno scolastico sono stati formati circa 200mila studenti e 20mila docenti in più di 2.500 scuole, si sono sensibilizzati i giovani studenti grazie alla Polizia di Stato e a una compagnia teatrale, e nel frattempo si comunica ad ampio raggio su media tradizionali e digitali.

Il sito di Generazioni Connesse risulta ben organizzato, ci sono tanti contenuti utili a diversi scopi e può servire per riflettere una volta di più sull'utilità della comunicazione pubblica di qualità.
C'è la Carta dei Diritti di Internet, presentata dal Governo come documento fondamentale per garantire a ciascuno una cittadinanza digitale attiva nel rispetto di libertà, dignità e diversità di ognuno; l'Area Genitori, uno strumento utile a orientare madri e padri in un universo da cui rischiano di essere troppo lontani; l'Area Ragazzi e l'Area Bambini per sensibilizzare; poi ancora materiale di comunicazione scaricabile da scuole e partner per pubblicizzare Safer Internet Centre Italia; un'area per segnalazioni di materiale illegale presente online; l'Help Line, con linea d'ascolto e chat del telefono Azzurro. Sui social c'è una pagina Facebook molto attiva e un canale YouTube con materiali per tutti - grandi, piccini e scuole - come lo spot istituzionale qui di seguito.

 

 

Insomma: un ottimo prodotto, che andrebbe sfruttato a pieno a scuola e a casa, per avere - tutti - qualche strumento in più per educare e intervenire in una materia, quella del cyberbullismo, delicata e importante.



Luigi Conenna su Comunicatore Pubblico (FB: Comunicatore Pubblico)

Questo articolo è stato pubblicato qui

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