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SOS per il Capitano Watson, fondatore di Sea Shepherd Conservation Society

E’ fissata per mercoledì 23 maggio, dalle 11 alle 13 (ora locale), la Global Day Action davanti ad ambasciate e consolati tedeschi in tutto il mondo, per chiedere ad Angela Merkel e al Ministro della giustizia tedesco di non aderire alla richiesta di estradizione in Costa Rica del Capitano Paul Watson, fondatore e presidente di Sea Shepherd Conservation Society. Tutto accade in concomitanza della visita ufficiale in Germania della presidente del paese del centro America, Laura Chinchilla.

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L’intercettore Brigitte Bardot

Watson, considerato una figura leggendaria nelle azioni di contrasto non solo alle baleniere di Giappone, Islanda e Norvegia - unici paesi ancora attivi in questa pesca criminale - ma anche nella difesa della biodiversità negli oceani, era stato arrestato lo scorso 12 maggio sulla base di una richiesta di estradizione della fine del 2011 avanzata da parte del Costa Rica per presunte violazioni alle norme internazionali sulla navigazione. In carcere a Francoforte, il capitano Watson ha ricevuto la visita di Daniel Cohn Bendit, vicepresidente del Parlamento Europeo e dell'eurodeputato Jose Bove.

Da un paio di giorni, dopo migliaia di mail (http://www.seashepherd.it/news-and-media/news-120515-1.html) inviate dai sostenitori di Sea Shepherd al ministro tedesco Sabine Leutheusser-Schnarrenberger e al Ministro degli Esteri, Guido Westerwelle, è stata concessa la libertà su cauzione a Watson, ma una decisione sulla sua estradizione non è stata ancora presa dal tribunale di Francoforte.

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Capitano Paul Watson, fondatore di Sea Shepherd

A quanto si è appreso, la storia che ha originato l’arresto iniziò nelle acque territoriali del Guatemala quando un battello di Sea Shepherd dopo aver individuato la Varadero, un’imbarcazione del Costa Rica il cui equipaggio era intento pescare illegalmente squali per poi mutilarli della pinna (molto apprezzata sui mercati asiatici) - un’attività nota sotto il nome di “shark finning” – aveva impedito l’attività di pesca.

I “pescatori di squali”, una specie a rischio di estinzione, non riportarono alcun danno e anche la loro barca non risultò danneggiata ma, avendo comunque subito il fermo della loro attività che è illegale, denunciarono Sea Shepherd alle autorità del loro paese, il Costa Rica.

La singolarità di questo caso è dovuta al fatto che l'incidente è stato pienamente documentato nel documentario Sharkwater un film documentario del 2007 scritto e diretto da Rob Stewart. Tuttavia in seguito i pescatori, evidentemente disturbati dall’azione degli uomini di Sea Shepherd, presentarono denuncia alle autorità.

Ma c’è un ulteriore elemento di riflessione e cioè che anche l'Interpol ha rilasciato una dichiarazione secondo la quale, come dichiarato da Sea Shepherd, “non emetterà una red notice, ossia un'allerta internazionale, chiedendo l'arresto del capitano Watson perché il suo Ufficio per gli Affari Legali non ha riscontrato la conformità della richiesta del Costa Rica alla Costituzione e alle Regole dell'INTERPOL.

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Se quindi l’attività dei bracconieri del mare del Costa Rica era proibita dalle leggi internazionali sulla pesca e se l’Interpol non ha ritenuto di intervenire ci si può chiedere cosa ci sia dietro questa richiesta di estradizione del Capitano Watson dopo anni trascorsi da quei fatti.

E’ quindi piuttosto evidente che l’attività di Sea Shepherd, così come quella dei verdi di Greenpeace, rappresenta una minaccia per le attività illegali della pesca esercitate dalla flotte di varie nazioni. Ma se appaiono difficili i margini operativi dell’organizzazione ambientalista, Sea Shepherd Conservation Society (SSCS), fondata nel 1977, che opera nell'ambito della conservazione dell’ambiente marino, con la missione di porre fine alla distruzione degli habitat e al massacro della fauna selvatica negli oceani di tutto il mondo, non appare intimorita da queste azioni e continua a vigilare sugli gli oceani. Ultimamente ha ricevuto anche il sostegno dell’attrice francese Brigitte Bardot che ha aderito alla richiesta di Watson di battezzare con il suo nome un trimarano che svolge le funzioni di appoggio come intercettore veloce.

All’amico Paul Watson, l’attrice ha scritto:

Sono commossa, infinitamente grata che questa meravigliosa “salvatrice dei mari” porterà il mio nome per combattere contro chi sta massacrando ciò che più di prezioso abbiamo nei nostri oceani.

Grazie Paul per questa magica idea che mi riempie di orgoglio.

Insieme vinceremo!

Tu sei la forza e il coraggio. Amo la tua determinazione.

Possa la Brigitte Bardot condotta da Paul Watson diventare simbolo di vittoria…

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