Rosanna Piturru, Tg4. Una fenomenologia col Capezzone
Incredibile: Capezzone al Tg4 fa il cazziatone a Feltri. Ora chi la spiega a Silvio? Ma lei: Rosanna: l’inviata del Tg4 che suggerisce le risposte agli intervistati (video anche per questo). Guardate e vergognatevene.
Capita che a Capezzone in studio gli passi di inventare di riforme anticorruzione già in atto, sinistre senza responsabilità, governi del fare e giornali che la buttano in gogna mediatica “salvo poi rettificare a pagina 30″. Omettendo l’esempio calzante del caso Boffo (ma Fede è in gamba, su queste cose sorvola). Capita venerdì, per l’esattezza (qui il video). Ma come per altri giorni, uno qualsiasi: in studio trovi sempre, soltanto, esclusivamente un personaggio del Pdl, ed è cosa normale. Purtroppo. Vabbè, il sipario a due di solito si chiude prima del pezzo della Piturru.
Sbaglierei, e di grosso, se vi raccontasi la storiella della scribacchina che filma la cronaca locale: Piturru non è solo il suo cognome, o le brutte voci sulle sue prime esperienze pre-Mediaset al campo d’allenamento della Samp. Piturru è di più. Piturru è sensazione, è una scheda elettorale in carniere. Oltre alla sua, beninteso. E’ trasposizione filmica del politichese dell’ospite in studio, del Capezzone inconfessato.
La nostra ha l’ineffabile bravura del tradurre lo scialbo servizietto meteorologico in un’epopea di glorificante attività governativa. Col mezzo assai noto ai masochisti del Tg4 delle 19: il vox populi sui prezzi al mercatino o sul tempo che fa trascinato fino alla prima edicola. In questa, come fosse fatata, spunta – mai visto in faccia – una mano che tende un giornale. Il Giornale. L’acquirente prende e legge avido, spesso paventando discrete porzioni d’analfabetismo di ritorno – o ignoranza sola andata.
E’ sempre Il Giornale, col nemico di sempre, “quelli lì”, o i “come qualcuno vuol far credere”. Ci sono le risposte dalle pretese meno politiche. Più da pancia leghista, sicurezza e federalismo. E Piturru è lì, fa cenno che “certo”. All’occorrenza, imbuca la risposta suggerendo l’esordio. “Sì ho paura a camminar da sola per strada”, “però di poliziotti in giro ce ne sono, vero...?” lei (anche questo venerdì). Stacco.
Rosanna Piturru, tutto sommato, è esattamente questo. La conferma fattiva a un Capezzone in studio, con coda di cavallo e Hogan. Quel tipo di ingranaggio forse inutile, ma mai deteriore. Una costante disinformativa, la prosecuzione logica dell’invettiva Fediana (quella finale, classica). Come una disavventura sul marciapiede, con le scarpe nella cacca, guaio grosso, e gli effetti di un Piturru da rimuovere che ormai hai già calpestato il tutto. Che possa crepare al primo respiro, se rinascendo non rinasco Piturru.
U‘
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