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Roma, una città tra veleni e cemento

Roma: quartiere San Lorenzo, via dei Sabelli. Si vive un clima di speculazione in questa storica zona della capitale. A maggio di quest’anno è cominciato lo smantellamento di un garage di seicento metri quadri ricoperto da un tendone Eternit, dove dovrebbe sorgere prossimamente un palazzo di cinque piani (con due interrati) per un’altezza totale di venti metri. Sarebbero cinquantaquattro gli appartamenti in costruzione, di cui però a Roma non sembra esservi un grande bisogno, visti i duecentocinquantamila appartamenti e uffici inutilizzati

Tutto ciò non è una sorpresa, almeno per l’amministrazione della città, visto che si tratta di un progetto approvato dalla “giunta Veltroni” nel 2008 e portato avanti dalla “giunta Alemanno” negli anni a seguire. Così, mentre Il presidente del municipio Marcucci (PD), esulta e presenta come un grande risultato il fatto che i piani del nuovo palazzo saranno quattro anziché cinque, l’intera costruzione sta per essere costruita su una falda acquifera, cosa che inciderà notevolmente sulla stabilità e la sicurezza del nuovo edificio e di quelli limitrofi.

Siamo di fronte all’ennesimo episodio di collaborazione fra amministrazione e costruttori? Probabilmente sì. Visto che, come afferma un’abitante del quartiere intervistata da “Repubblica”, l’intera zona da edificare è di proprietà di un‘anonima società che ha sede in Svizzera. A rafforzare la tesi della suddetta collaborazione, è la violazione della legge da parte di amministrazione e costruttori, visto che teoricamente sarebbero vietati tali tipi di intervento in zone cosiddette “T4” da piano regolatore. Altro motivo che induce a pensare ad una situazione perlomeno ambigua, sono le mancate risposte della Regione Lazio agli esposti presentati da “Legambiente”. Quest’ultima infatti, denuncia insieme ai cittadini, la grande emissione di amianto causata da uno smantellamento non propriamente ortodosso del capannone Eternit che sorgeva in via dei Sabelli. A tal proposito, ecco un video girato dai cittadini del quartiere il giorno dello smantellamento.

I morti per tumori o malattie causate da amianto in Italia sono tremila l’anno (secondo il quarto rapporto biennale del registro nazionale dei mesoteliomi). L’utilizzo di questo materiale è vietato nel nostro paese dal 1992, ma da allora sono ancora migliaia i casi di cancri causati dalla “polvere mortale”. E’ tanta la paura e la preoccupazione in via dei Sabelli, ma il progetto va avanti, così come il binomio “costruttori – amministrazione “, un’alleanza che sta danneggiando sempre più la capitale e i suoi cittadini. Ciò che colpisce maggiormente è che sono proprio questi ultimi ad aver causato paradossalmente l’inizio dei lavori, presentando tre anni fa un esposto per avviare la rimozione del tendone Eternit. Sicuramente però per rimozione non intendevano l’utilizzo di “seghe, calci e pugni “, come testimonia un abitante di un palazzo limitrofo che ha assistito allo smantellamento. Il dado è tratto, in via dei Sabelli l’amianto è già nell’aria, a disposizione dei bambini del vicino asilo e degli altri abitanti del quartiere

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