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Roma. Che fine hanno fatto i pali della M rossa che indicano la fermata della metro A, Porta Furba Quadraro?


La loro visuale è stata coperta da due sconvenienti cartelli pubblicitari che portano la targhetta: SPQR – Comune di Roma - VIII dipartimento servizio affissioni e pubblicità. Numero identificativo NBD 0066/BF323/P Via dei Fulvi 1.

Più in là, al centro della storica salita del Quadraro, da più di un mese è spuntato un altro indecente cartello che copre la visuale dell’arco dell’Acquedotto Felice, lo stesso di papa Felice Peretti, Sisto V, voluto nel 1585 e noto, per gli abitanti del Quadraro, come Arco Primavera, così chiamato tanti anni fa perché c’era la trattoria Primavera che aveva anche la fabbrica del ghiaccio e produceva la gassosa con lo stesso nome. Questo importante Arco, (ora finalmente in restauro) che segna l’entrata al quartiere medaglia d’oro alla resistenza, è stato coperto dall’osceno cartellone selvaggio con la solita targhetta SPQR – Comune di Roma – VII dipartimento servizio affissioni e pubblicità numero identificativo NBD 0056/BH231/P Via Tuscolana FR Civ 555.

La legalizzazione di questi cartelli era pratica diffusa anche con le precedenti amministrazioni comunali, per questo il popolo di Roma decise di mandare a casa l’altro sindaco e di farsi amministrare da uno nuovo. Noi, stressati da queste visioni, non possiamo che denunciare il degrado e boicottare i prodotti pubblicizzati.

Ora, caro Alemanno, un attimo di riflessione. Indaghiamo come avvengono queste concessioni: noi popolo del Quadraro vogliamo rivedere le paline della Metro Porta Furba Quadraro e il nostro Arco.

Contiamo sull’intervento di qualcuno, non potendo nemmeno prendere in considerazione quello del presidente del nostro Municipio che permette a un consigliere della sua giunta, presidente del decoro del X Municipio, di addobbare tutti i pali del Quadraretto con cartelli abusivi con la sua immagine. Basta pensare che nonostante segnalazioni e articoli sulla stampa, a distanza di due mesi, i cartelli sono sempre in bella mostra con la foto del consigliere che se la ride. 

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