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Rom, serve una seria politica d’integrazione europea

Come Italia dei Valori, insieme a tutto il gruppo dell’Alde, abbiamo preso l’iniziativa, presso il Parlamento Europeo, di richiedere un dibattito e l’approvazione di una risoluzione sul caso dei Rom espulsi da Sarkozy in Francia

Si è trattato, infatti, di un comportamento molto grave almeno per tre ragioni.
In primo luogo perché la Francia ha violato le direttive europee, come la stessa Commissione ha riconosciuto e come anche la Corte di Giustizia di Lilla, In Francia, ha deciso, con un provvedimento che ha bloccato un’ultima serie di espulsioni. Le norme parlano chiaro: si possono allontanare dei cittadini europei in un altro paese dell’Unione se si dimostra che entro tre mesi non sono stati capaci di provvedere al proprio mantenimento. In questo caso però, abbiamo una vera e propria espulsione su base etnica; fatto che nell’Europa del ventunesimo secolo è gravissimo; vale a dire un migliaio di cittadini che in quanto appartenenti all’etnia Rom vengono rinviati nei loro paesi d’origine, pur essendo cittadini europei a tutti gli effetti. 

La seconda cosa è che la Francia non si è limitata all’espulsione, ma ha anche cercato di convocare un vertice dei ministri dell’Interno dei vari paesi europei a Parigi per discutere la questione. Violando così lo spirito europeo, perché questo tipo di iniziativa appartiene alla presidenza di turno, in questo caso belga e alle istituzioni comunitarie. Se ogni paese membro interpreta a modo suo le politiche europee e le coordina come vuole, intraprendiamo una strada che, indubbiamente, ci porta su una brutta china.

C’è poi un aspetto italiano di questa questione, che come Italia dei Valori ci ha preoccupato e che non abbiamo esitato a denunciare al Parlamento Europeo. Di fatto c’è un cattivo esempio che il governo italiano ha dato in passato di violazione delle norme comunitarie; del resto siamo il primo Paese per numero di infrazioni in quanto a violazioni di direttive e regolamenti europei. Stiamo dando il cattivo esempio, e la posizione del Presidente del Consiglio Berlusconi contro il vicepresidente della Commissione Ue, Viviane Reding che aveva richiamato la Francia sulle “deportazioni” dei Rom, peggiora ulteriormente la situazione. Purtroppo anche altri paesi si stanno - come dire -, ritenendo al di là di una sorta di impunità e perseguono delle strade che sono una violazione delle norme del diritto europeo: una cattiva condotta che stiamo, purtroppo, tutti quanti scegliendo.

In terzo luogo, il problema dei Rom non si risolve con un provvedimento d’espulsione. Alcuni di quelli allontanati dalla Francia stanno venendo in Italia, altri potranno rientrare sul territorio francese senza troppi problemi tra qualche mese. Non ci sono, infatti, controlli alle frontiere quindi non c’è niente di più semplice. Non servono provvedimenti che durano una giornata, spettacolari e demagogici come quelli di Sarkozy, ma occorre una vera e propria strategia europea per porre fine a questa NON integrazione culturale, economica e sociale che i Rom conoscono in Europa da secoli: un problema che viene da molto lontano.

E’ stato questo il nostro messaggio durante il dibattito al Parlamento Europeo; pronti a fare la nostra parte abbiamo chiesto, alla Commissione e ai governi, che si arrivi ad una vera e propria riflessione per approntare strumenti operativi e finanziari utili a risolvere il problema di quelli che sono milioni e milioni di cittadini europei che ancora non godono di una vera e propria cittadinanza.

Nicolò Rinaldi

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