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Risultati delle elezioni regionali 2015 (ipotesi)

Domenica 31 maggio si terranno le elezioni amministrative 2015 in sette regioni italiane. I risultati ottenuti (secondo le mie previsioni) meritano alcune considerazioni che vanno oltre il valore localistico e aprono nuovi scenari politici a livello nazionale. Vediamoli subito, aspettando le percentuali precise di voto del Ministero degli Interni.

- Veneto: vince la Lega Nord e Luca Zaia si riconferma governatore. Sconfitta del PD con Alessandra Moretti molto al di sotto delle aspettative e delusione per il sindaco di Verona Flavio Tosi che non riesce a "smembrare " la Liga Veneta dal calderone Lega Nord. Quindi piena promozione per Matteo Salvini che vede rinsaldata la sua posizione di leader "nordista". Discreto il risultato del M5S con Jacopo Berti che dovrebbe attestarsi attorno al 10% dei voti, risultato che in una regione come il Veneto era impensabile alla vigilia.

- Liguria: Clamorosa sconfitta della Paita (PD), che perde per mano di un rivitalizzato M5S che diventa prima forza politica regionale, la Lega perde consensi e Forza Italia, malgrado la candidatura del toscano Giovanni Toti, delfino di Silvio Berlusconi, vede castrate le proprie ambizioni di rinascita. Determinante per la sconfitta del PD l'opposizione a sinistra dell'ex sindacalista CGIL Cofferati soprannominato il "cinese". Probabilmente nella pesante sconfitta del PD sono state anche determinanti le ripetute e disastrose alluvioni che si sono abbattute sulla regione senza che il referente politico regionale Claudio Burlando avesse approntato misure di prevenzione adeguate. Soprattutto eclatante la vittoria del M5S a Genova. Esulta Beppe Grillo, preannunciando un "vaffa day" di festeggiamento.

-Toscana: Si conferma, ma per il rotto della cuffia, l'attuale governatore Enrico Rossi (PD). Decisivo per il risultato il voto della provincia di Massa Carrara, che ha voluto cosi' premiare la promessa del governatore di regolamentare l'estrazione marmifera a favore della salvaguardia ambientale con l'introduzione del falchetto delle Apuane. Promesso inoltre lo sviluppo della cantieristica del porto di Marina di Carrara. Delusione del sindaco di Firenze Dario Nardella (PD) per il forte aumento dell'astensionismo e il voto della sinistra che è confluito su Tommaso Fattori di Sì Toscana a Sinistra. Probabilmente su Dario Nardella ha pesato l'handicap d'essere il delfino e il fedelissimo del premier Matteo Renzi, che a Firenze ha lasciato un pessimo ricordo. Forte avanzata del M5S con Giacomo Giannarelli premiato per il forte impatto emotivo della sua offerta, cosi' sintetizzata in un estratto della sua dichiarazione di intenti: "...cerco di mettere in pratica il metodo della condivisione, dell'orizzontalità e della trasparenza in ogni azione del mio attivismo...". Claudio Borghi, l'economista della Cattolica di Milano e candidato della Lega, rimane quello che è, ovvero un economista televisivo antieuro, mentre la destra si coagula attorno a Stefano Mugnai (Forza Italia), rimanendo su percentuali da numeri immaginari.

- Marche: Vince il PD con Luca Ceriscioli, ma di poco sul candidato del M5S Giovanni Maggi, mentre risulta bocciato l'attuale governatore, che correva per un terzo mandato, Gian Mario Spacca, (soprannominato "transformer " per essere passato di recente dal PD a Forza Italia) e che raccoglie meno del 17% dei voti di cui era accreditato.

-Umbria: Sconfitta a sorpresa di Catiuscia Marini (PD), governatrice uscente, a favore del sindaco di Assisi Claudio Ricci (centrodestra unito). Forte crescita del M5S con Andrea Liberati.

- Campania: Totale débâcle del PD che perde in quasi tutte le circoscrizioni, compresa quella del sindaco non sindaco Vincenzo De Luca, candidato non candidato del PD. Probabilmente ha pesato l'incertezza sulla sua effettiva elettività in base alla legge Severino, oltre al tardivo e ambiguo impegno di Renzi ad appoggiarlo. Vince e quindi si conferma governatore Stefano Caldoro (Forza Italia), promettendo nuovo impegno nella "terra dei fuochi" per una agricoltura tutta orientata al biologico. Anche in Campania si riscontra una forte crescita del M5S con Valeria Ciarambino, che è subentrata come candidata, avendo ricevuto un plebiscito di 3.700 preferenze online sul blog "beppegrillo" .

-Puglia: Netta e scontata vittoria del sindaco di Bari Michele Emiliano (PD+ altri), soprattutto avvantaggiato dallo sfascio di Forza Italia con Raffaele Fitto che da esule ripudiato di Forza Italia ha invitato a votare Francesco Schittulli (centrodestra), ma con miseri risultati. Determinante per la vittoria di Emiliano è stato il suo assiduo presenzialismo televisivo, secondo soltanto a quello di Matteo Renzi soprattutto come ospite fisso su La7 a "L'aria che tira" di Mirta Merlino; visibilità che ha di fatto compensato la sua totale assenza fisica sul territorio. Anche in Puglia forte crescita del M5S che si conferma come seconda forza politica della regione.

Tiriamo quindi le somme dei risultati che verranno dettagliati nelle percentuali precise emanate dal Ministero degli Interni il 1° giugno, cercando di cogliere gli aspetti più generali che investono la politica nazionale e le prospettive di Governo a medio o lungo termine, dopo questa importante e significativa tornata elettorale.

Indubbiamente il primo sconfitto è il PD di Renzi che arretra ovunque, ad eccezione della Puglia dove lo sfascio del centrodestra lo ha premiato oltre i propri meriti. Forza Italia conferma la tendenza alla totale dissoluzione, trascinando con sé tutto il centrodestra. La Lega rimane là dov'è, confermando la sua connotazione fortemente localistica che, di conseguenza, malgrado il martirio di Salvini per tutti gli sputi e le sassate che si è beccato nella sua tourné, non può ambire ad un respiro nazionale.

Il vero ed unico vincitore di questa tornata elettorale è quindi, senza dubbio alcuno, il M5S che vede crescere fortemente il proprio consenso ovunque e che pone il Governo di Matteo Renzi di fronte ad una prospettiva politica difficile: o rinsaldare il patto del Nazareno, però su basi ancora più cedevoli nei confronti di Angelino Alfano, avendo come interlocutore non più Silvio Berlusconi ma il figlio Piersilvio, oppure lanciare un'OPA di acquisizione di Forza Italia, UDC, Fratelli d'Italia, Italia Unica, Scelta Civica, Altra Destra ecc... in un'ottica di costituzione del PARTITO UNICO NAZIONALE (PUN). Con un programma elettorale unico, una visone politica unica, soppressione dei dissensi interni e prospettando la costituzione di un sindacato unico ecc.

Altrimenti saranno i pentastellati a dargli il benservito e forse ben prima del 2018.

Foto: Wikimedia ("Prime Minister Renzi" di Presidenza della Repubblica. Con licenza Attribution tramite Wikimedia Commons - http://commons.wikimedia.org/wiki/F...)

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.23) 25 maggio 2015 15:19

    Rivolto alla redazione : apprezzo lo sforzo di eliminare l’apparente incongruenza nei tempi di questo articolo, introducendo quel "secondo le mie previsioni" che probabilmente mi risparmia un giudizio di rimbambimento senile . Ringrazio perché spesso l’intervento è salutare e apprezzato ; ma in questo caso non si trattava di una dimenticanza ,il mio intento era proprio quello di commentare in forma surreale ciò che deve ancora avvenire come fosse già avvenuto ,ritenendolo comunque molto probabile . Ho voluto cioè coscientemente casaleggizzarmi .
    Mi mancava .
    saluti

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