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Riepilogo di un anno e mezzo di Mario Monti

Scade a giorni il mandato del govermo presieduto da Mario Monti. Elenchiamo le cose che ha fatto, in modo di vedere, come dice sempre lui, questa famosa “luce in fondo al tunnel”.

PENSIONI

La riforma Fornero, che ancora non ha prodotto alcun risultato in quanto si farà “sentire” dal 2013, ha significato una parola ormai conosciuta da tutti: esodati!

390mila dichiarati dall’Inps, poi ritrattati per dare ragione alla Fornero che citava 65mila, poi 105mila e poi ancora 130mila. La Corte dei Conti dichiara la norma senza copertura economica, nemmeno per garantire quelli riconosciuti dalla Fornero, anzi, il numero dei lavoratori senza stipendio né pensione non è mai stato definito con certezza e, secondo molte stime, a restare fuori dalla salvaguardia ci sarebbero ancora più di 200mila esodati. Un emendamento di Brunetta (PDL) e Baretta (PD) garantisce di trovare la copertura inserendo la spesa nella Legge di Stabilità (approvata in estremis), una pezza che forse tutela un terzo del problema, ma non lo risolve.

RIFORMA DEL LAVORO

Sempre la Fornero prevede una riforma buffa, strana e insensata, quanto distruttiva e inutile. Mette mano all’articolo 18 rendendolo “flessibile“, da applicare con la discrezionalità della Magistratura che, al primo caso affrontato al Tribunale di Bologna, il giudice se ne frega e prevede comunque la reintegra rendendo vana la norma o ponendosi a rischio di contenziosi giudiziari interminabili. Poi la riforma prevede l’incentivazione dell’apprendistato per agevolare i giovani all’occupazione piena. È di questi giorni il dato di un aumento considerevole della disoccupazione giovanile, salito ormai al 40%.

LIBERALIZZAZIONI

La partita con i tassisti è stata persa fin dal suo inizio, ma è passata la liberalizzazione delle libere professioni con l’eliminazione delle tariffe minime previste dagli ordini professionali. Una riforma che non ha alcun effetto su nessuno e niente, se non per gli avvocati, i notai, i commercialisti, etc. che ora possono chiedere quel che vogliono ai propri clienti. Per caso, qualcuno si è accorto dei benefici di questa liberalizzazione?

TASSE

IMU in primis, ma accise sulla benzina, Iva e tassazioni varie l’hanno fatta da padrone con questo Governo Monti. Tanto che a gridare “basta tasse” è sia la Corte dei Conti sia il Presidente della BCE Mario Draghi. Nel 2012 la pressione fiscale effettiva in Italia è pari al 55%. Ora, già da questo primo trimestre, è al 58%. Lo indica anche l’Ufficio studi di Confcommercio precisando che si tratta di un record mondiale. Il valore della pressione fiscale effettiva, precisa Confcommercio nel rapporto “Una nota sulle determinanti dell’economia sommersa”, è “non solo è il più elevato della nostra storia economica recente, ma costituisce un record mondiale assoluto.”

DEBITO PUBBLICO

A marzo 2013 si supera la quota di 2mila miliardi di euro (esattamente 2.022) di soli interessi da pagare per il nostro debito pubblico, circa 450 miliardi di euro in più dal famoso novembre 2011, cioè quando è arrivato il “salvatore“ Monti.

DEMOCRAZIA

Dobbiamo cedere pezzi di sovranità all’Europa...” questa dichiarazione è stata detta più volte dal Premier Monti e dallo stesso Presidente della Repubblica Napolitano. Vi sono numerose denuncie a loro carico per “alto tradimento“.

CALAMITÀ NATURALI

Nessun intervento in aiuto alle popolazioni colpite dal mal tempo in Liguria e in Toscana e nelle zone terremotate dell’Emilia, Lombardia e Veneto. Per queste ultime arriveranno gli aiuti europei che graveranno ancor più sul nostro debito pubblico. Ma sono ancora lì che attendono.

VERTENZE AZIENDALI

Il “Progetto Italia” di Fiat che svanisce nel nulla, la fusione imminente con Chrysler (che devasterà quanto rimane di Fiat in Italia), Marchionne che sfida i Sindacati, licenzia dipendenti, non applica sentenze di reintegro e se è costretta a farlo, licenzia un numero pari di altri lavoratori. L’ILVA che chiude per l’intervento della Magistratura dopo che la politica non ha dato risposte, l’ALCOA e la situazione drammatica delle aziende in Sardegna, il fallimento di compagnie aeree in Sicilia, etc. Non entro nel merito di ognuna, ma nessuna vertenza ha trovato una soluzione per mano di questo Governo. E quando dico nessuna significa proprio zero, non una vertenza risolta, nemmeno mezza.

GAFFE

La Fornero ha il record delle gaffe, ma anche gli altri non scherzano. Monti dice che il lavoro fisso è monotono, la Fornero dice che i giovani sono choosy, il Viceministro Martone dice che laurearsi dopo i 28 anni è da sfigatiGrilli dice che bisogna abbassare i consumiPassera dice che la frode fiscale di cui è imputato (da ex amministratore di Banca Intesa) non pregiudica la sua capacità e legittimità a svolgere le funzioni di Ministro e di Governo. Insomma, tutte frasi che dette da altri politici avrebbero scatenato il putiferio, ma a questi signori non fa differenza.

RIFORME VARIE

La riforma della politica, l’eliminazione dei privilegi della Casta e il ridimensionamento dei costi della politica non si è visto e dubito che mai si vedrà. L’accorpamento delle Province è saltato, la legge elettorale non è stata fatta, la riforma dell’INPS, anche per colpa del buco dell’Inpdap, ha trasformato il diritto alla pensione ormai una prerogativa di pochi.

LOTTA ALL’EVASIONE

A parole, ma nei fatti pagano sempre i soliti. Si è instaurato un sistema di “polizia tributaria“, ma va chiarito che il 75%, delle somme effettivamente recuperate da Equitalia, sono multe per la violazione del codice stradale e il 22% di mancato pagamento di tasse per l’asporto rifiuti, ICI, abbonamento TV o consorzi delle acque. Solo il 3% sono imposte non pagate per contributi INPS o trattenute IRPEF, IRAP, Iva, etc. Infatti, sovente le aziende, che arrivano al punto di non pagare contributi e Tasse dei dipendenti, sono o già fallite o sull’orlo del fallimento, magari perchè avanzano da anni i soldi dallo Stato.

MPS

Nonostante che, nei confronti dei dirigenti MPS, la magistratura continui a sfornare un arresto dietro l’altro e che le indagini riguardano gravi reati fra i quali truffa e frode fiscale, importazione ed esportazione illegale di capitali all’estero, associazione a delinquere, etc. il governo Monti conferma i MontiBond finanziando con 3,9 miliardi di euro una banca sull’orlo di una crisi finanziaria enorme. Un po’ come è successo a Cipro, a forza di salvare le banche, queste hanno rovinato il paese.

IMMAGINE DEL PAESE

Monti ha migliorato l’immagine dell’Italia.” Lo dicono tutti: da Napolitano a Bersani, da Casini a Montezemolo. Va bene, diciamola tutta fino in fondo: Berlusconi ci ha fatto fare delle figurine di merda, su questo convengo in toto. Ma oggi l’Italia è vista male, molto male dalla comunità internazionale e dai Media esteri. A partire dal Financial Times che prevede un fallimento dell’Italia peggio della Grecia e della Spagna o il New York Times che cita la corruzione italiana come un male peggiore della stessa Mafia. Senza contare che lo stesso Marchionne o Briatore dichiarano che in Italia non vale più la pena di investire.

Possiamo criticarli, non essere d’accordo con loro, ma non certo dire che sono imprenditori da nulla. Persino la Cina, che ha comprato buona parte del debito pubblico degli USA, non vuole saperne di investire in Italia mentre lo sta già facendo da tempo in Germania e in Inghilterra. Va sottolineata, poi, la figura sulla vicenda dei Marò in India, assolutamente pietosa.

L’analisi è stringata, servirebbe maggior spazio, ma credo renda l’idea: Monti ha peggiorato tutto, sfido chiunque a dimostrarmi il contrario e, se ci riesce, ne sarò ben felice. Allora non comprendo l’enfasi e la convinzione di Monti quando dice che per merito suo siamo ancora vivi e c’è il rilancio dell’economia. E pensare che c’è qualcuno, ancora oggi, che lo vorrebbe all’interno di un futuro governo.

Ascoltando Monti mi approprio di una famosa frase di Marco Travaglio: “Ci pisciano in testa e ci dicono che piove!”

Vade retro!

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.115) 27 marzo 2013 14:54

    A marzo 2013 si supera la quota di 2mila miliardi di euro (esattamente 2.022) di soli interessi da pagare per il nostro debito pubblico, circa 450 miliardi di euro in più dal famoso novembre 2011, cioè quando è arrivato il “salvatore“ Monti.


    Il debito pubblico a novembre 2011 era pari a 1.904 miliardi (fonte: banca d’italia "supplemento al bollettino statistico indicatori monetari e finanziari finanza pubblica, fabbisogno e debito").
    Gli interessi sul debito pagati nel 2012 si dovrebbero aggirare sui 90 miliardi (fonte: "il bilancio dello Stato in breve", ragioneria generale dello Stato, previsione per il 2012).

    Per il resto, l’articolo mette in luce alcuni aspetti del governo Monti ma, a mio modesto parere, è piuttosto parziale. Il governo Monti è stato chiamato per mettere a posto i conti e ha raggiunto l’obiettivo. Infatti, per il 2012 è previsto un quasi pareggio di bilancio. 
    Se poi la discussione si sposta sulla ragionevolezza di questo obiettivo, e sul come esso è stato perseguito, allora è probabile che le sue critiche non siano prive di fondamento. Tuttavia, attenzione a dare tutta la responsabilità a Monti che tutto sommato era ostaggio di una maggioranza a lui ostile che gli ha voltato le spalle appena ha potuto, in campagna elettorale, ma che ha votato, per opportunismo, tutti i provvedimenti emanati dal governo.
  • Di (---.---.---.114) 27 marzo 2013 22:41

    Bollicine >

    Monti trova curioso che si parli di “fallimento”. Si vanta invece di aver raccolto tre milioni (2,8) di voti in 50 giorni. Voti, precisa, venuti dalla Destra e che hanno impedito a PDL e Lega di formare il governo.

    Risultati alla mano.
    Rispetto al 2008 i suoi odierni alleati, Casini e Fini, hanno raccolto oltre 2 milioni di voti in meno. Il suo “credito” elettorale è quindi piuttosto “marginale”.
    Tant’è che “Scelta Civica” non può dare alcun contributo decisivo alla costituzione di una solida maggioranza.

    Appare ormai assodato che, caduta l’ipotesi di un Monti-bis, il Professore ha deciso di salire in politica per ragioni di mero prestigio personale.
    Era l’unica via per tentare di difendere la sua immagine di “salvatore” del paese e gli “abbozzi” di riforme tracciate con i suoi “tecnici”.
    Non basta salire in cattedra.
    Di enunciati “paludati” e di spiegazioni “forbite” trabocca anche un Dossier Arroganza

  • Di (---.---.---.249) 29 marzo 2013 11:36

    magari sugli interessi non scrivete sfondoni ,altrimenti perdete di credibilità

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