Rielezioni e decisioni a porte chiuse per i cittadini europei
Ora dovrà essere ratificato dal Parlamento europeo, in cui comunque il PPE, i populisti che hanno ottenuto la maggioranza in queste ultime elezioni del continente, farà vincere sicuramente la sua candidatura. Barroso è parte di questo schieramento.
I liberali sono contrari, vogliono invece decidere tra diverse personalità. Quelli che non vorrebbero di nuovo Barroso in carica per altri cinque anni non sono pochi. Nel parlamento si vedrà chi avrà la maggioranza.
Il leader del PSE, Martin Shulz, ha detto che "il tentativo del Consiglio europeo di accelerare la rielezione del presidente della commissione Barroso come un oltraggio politico, giuridico e istituzionale".
Sembrerebbe infatti una decisione a porte chiuse, tra pochi intimi.
Inoltre, fa notare, "il Parlamento è stato appena eletto e nel mese di Luglio non sarà in grado di dare all’incarico la piena considerazione che quest’ultimo impone".
Al Consiglio si è discusso anche della riforma di vigilanza finanziaria, che sta prendendo piede insieme a quella americana, anche se con modalità diverse. Dovrebbe entrare in vigore nel 2010, e prevede la creazione di tre autorita’ europee per la vigilanza su banche, assicurazioni e Borse, con veri e propri poteri decisionali. In particolare, nascera’ l’European Systemic Risk Board’, un organismo che monitorera’ e valutera’ le potenziali minacce alla stabilita’ finanziaria e, dove necessario, emettera’ degli avvertimenti e raccomandazioni controllandone l’attuazione.
La Gran Bretagna ha protestato per l’iniziativa, anche questa presa a porte chiuse, senza alcun tipo di consultazione parlamentare. Alcuni punti sembra siano lesivi ai paesi fuori dalla zona Euro, e reclama che le decisioni sui bilanci devono essere prese dai singoli paesi. Inoltre,il monitoraggio sarebbe guidato dalla BCE (Banca centrale europea), e si contesta che l’ingerenza della banca potrebbe essere eccessiva.
Il Consiglio europeo chiuderà oggi con delle decisioni. Poi saranno messe ai voti all’Europarlamento, che è sempre meno rappresentativo per i cittadini dell’Europa e sempre più formale.
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