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Requiem all’Informazione

Requiem all'Informazione

Il telegiornale serale di Rai1 del 2 Marzo 2010, è sintomatico di un periodo storico italiano non riscontrabile in altri periodi del passato. Fondamentalmente, il TG si è occupato di moda giovanile, tendenze, salone dell’auto…

Notizie? Assolutamente scomparse. Niente di niente. Me sulla politica, nel sulle Regionali, né sui legittimi impedimenti. Una sorta di contenitore di varie amenità: quelle che al Paese vengono propinate come l’olio di ricino di lontana memoria.

Il TG1 non trasmette nemmeno i sottopancia, quelle notizie flash che scorrono in basso sullo schermo. Un TG confezionato per non fare informazione. Una follia. Un errore. Una aberrazione.

Una campagna elettorale quella delle Regionali 2010 che ricorderemo tutti, sicuramente. Forse entrerà nei libri di storia e pure in quelli di Sociologia.

Siamo all’outing totale. Si palesano brogli ed inesattezze. Si grida allo scandalo. Si paventano azioni legali magistrali.

Eppure… Nel corso degli anni, sistematicamente ad ogni tornata elettorale, brogli e brogliacci sono accaduti. Eccome. Ma non se ne dava notizia. Nessuno sapeva e tutti contenti e convinti ad apporre croce e nome secondo la propria preferenza. La Massa non veniva messa a parte di nulla. Di ritardi nelle consegne delle liste. Di inghippi nella certificazione delle liste. Di firme che non raggiungevano le cifre richieste. E vai brogliando.

Oggi, c’è aria di una pseudo volontà di onestà e trasparenza. “Pseudo”, perché finché non capiremo cosa diavolo stia accadendo e perché, siamo tutti chiamati a far da spettatori ed attendere che qualcuno si ricordi che esiste qualcosa che si chiama “elettori e cittadini” che vorrebbero esser trattati alla stregua di persone dignitose, piuttosto che di carne da macello su cui versare un olio appiccicoso chiamato Politica del Misfatto.

La Politica implode. O esplode? Qualsiasi sia l’azione, qualcosa accade. Si muove, si agita e sbraita. Immersa in quella che è divenuta una eterna campagna elettorale. Brogli di lista, programmi inesistenti, grandi partiti sull’orlo di una crisi di nervi, e piccoli Partiti speranzosi di far propria quella fetta di elettorato che sceglie magari di votare dopo anni di dissertazione dei seggi.

Non c’è più nulla di chiaro. Di trasparente. Di comprensibile.

Tutto è sotto gli occhi di tutti. Ma nessuno capisce nulla.

Se un tempo potevi farti un’idea leggendo qualche testata giornalistica espressione dei vari colori politici, oggi rischi di cadere nella disperazione e di perderci la testa.

Un “Sì” diventa “No” nel giro di un minuto. La stessa Comunicazione sul Web, più veloce e diretta, è costretta ad aggiornare di continuo notizie ed agenzie. Tutto corre, inspiegabilmente. Il caos è fra noi e non si riesce più a dispiegarlo.

Ecco babele, con i suoi tornanti. Disperato vessillo di una Società che non si placa e sceglie la burrasca di parole senza senso che nessuno comprende.

Intanto, gli accadimenti – quelli veri – sorvolano l’Informazione e la riducono a sterile contenitore di nulla. Non ci è consentito aver opinioni certe, nel mondo incerto di chi non controlla più nulla, volendo controllare tutto.

Implosione o esplosione? Entrambe in uno. Se nel Caos vi è il tutto, cerchiamo di salvarci. Se si può…

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