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Reputazione digitale: la competizione fra aziende oggi si gioca online

Nel 2018 quando il consumatore ha bisogno di un prodotto o di un servizio, a meno che non abbia per lo stesso un suo punto vendita fisico di riferimento e di fiducia: ricercherà un’azienda sul web che possa rispondere alle sue esigenze. Ecco che quindi egli farà, nella maggior parte dei casi, una ricerca su Google (il motore più usato): potrebbe aver visto il vostro nome da qualche parte, non vi conosce e vuole sapere come lavorate.

Quello che troverà sarà la prima impressione che avrà dell’azienda. Se il riscontro è positivo probabilmente proverà i vostri servizi, recandosi sul punto vendita o utilizzando lo stesso web; se è negativo, passerà oltre e il cliente sarà perso. La brand reputation, quindi, è la percezione che gli altri hanno di un professionista o di un’azienda.

La prima impressione è quella che conta

Quando un utente deve investire il proprio denaro o soddisfare un bisogno non sempre (anzi di rado) va ad approfondire le cose e, quindi, con una prima ricerca su Google riterrà già di essersi fatto un’idea. Proprio per questo motivo, oggi più di ieri, curarsi della propria reputazione digitale su internet è un elemento fondamentale che viene prima di tante altre cose. Questo discorso è ancora più delicato dal momento che parliamo di e-commerce, di aziende che prendono incarichi/vendono online, di siti in cui l’utente dovrebbe investire o fornire i propri dati personali.

Un casinò online, per esempio, con una cattiva reputazione da parte del web, non verrà mai preso in considerazione da un giocatore, anche a fronte di un bonus di benvenuto senza deposito o altro, e lo stesso vale per e-commerce: non ci saranno promozioni o sconti che potranno conquistare l’utente. La reputation brand è la chiave del successo su internet, la prima impressione che conta, e per questo va coltivata.

Come lavorare sulla propria reputazione digitale

Prima di tutto, per capire da dove iniziare è importante sapere che reputazione digitale ha l’azienda oggi: ovvero va visto se se ne parla male, bene o poco. Partendo da qui, poi, si potrà andare a capire come lavorare per migliorare la reputation brand e influenzare così positivamente il business aziendale e, di conseguenza, il fatturato. Avere una buona reputazione vuol dire avere gli strumenti giusti per conquistare la fiducia degli utenti.

Oggi non è sempre facile farlo, se non si conosce la SEO e il mondo di internet, ma ci sono aziende specializzate che possono occuparsene. Nel 2018 un’azienda, per avere una buona reputazione, deve essere ampiamente presente su internet: avere pagine social, essere presente nei siti di settore, utilizzare i media a disposizione. Agli utenti andrebbe risposto ai commenti, in modo cortese e pacato, il silenzio infatti non è una buona mossa. Aprire delle conversazioni, inoltre, farà sentire i clienti più vicini e darà un’immagine “umana” anche se tramite internet.

Un buon metodo per non sbagliare e avere ottimi spunti è tenere sotto controllo le mosse dei leader del proprio settore, imitandone le strategie che funzionano. Le conversazioni online relative al vostro brand potranno essere poi monitorate grazie a particolari tools.



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