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Lombardia: Consigliere si dimette per non ricevere il vitalizio e denuncia combine per screditarlo

Anche “la prima assemblea per numero di indagati” percepirà il vitalizio, mancano pochi giorni al “giro di boa” che permetterà al Consiglio regionale della Lombardia di accedere al tanto discusso privilegio. Spunta così la prima voce fuori dal coro.

Gabriele Sola, ormai quasi ex, consigliere della Lombardia per Idv, ha annunciato le proprie dimissioni con un video pubblicato lunedì sul canale youtube del partito. Subito dopo è arrivata la lettera pubblicata sul sito del consigliere con l’invito ad accoglierla in tempo utile, prima che le scadenze la rendano vana. Un gesto più che simbolico, se pensiamo a tutte le discussioni nate per le dimissioni del presidente Formigoni, pronto a trascinarsi dietro altre due regioni pur di non lasciare la propria poltrona.

“Lascio quest’Aula oggi, ora, per tre semplici ragioni. La prima: gli sviluppi degli ultimi giorni, con il penoso teatrino inscenato dopo l’arresto per ‘ndrangheta dell’assessore Zambetti, mi rendono insopportabile mantenere questo ruolo nell’attuale contesto. La seconda: dimettendoci oggi compiremmo un atto responsabile, con cui noi consiglieri regionali ci riapproprieremmo delle sorti di questo Consiglio senza dipendere, pure in questa fase terminale, dagli umori dello screditatissimo presidente della Giunta. La terza: oggi è l’ultima opportunità per scongiurare, secondo regole in vigore per lungo tempo, il raggiungimento del termine che mi conferirebbe il diritto a percepire il vitalizio: il famoso (o famigerato) ‘giro di boa’ della legislatura” si legge sul sito che riporta l’intervento in aula di Gabriele Sola.

Nella giunta anche alcuni membri di Pd e Lega hanno annunciato dimissioni, ancora non pervenute. Altri si sono nascosti dietro il decreto Stabilità - se approvato nessuno nella giunta percepirebbe il vitalizio - ma il futuro di questo provvedimento è ancora tutto da scrivere e, come sostiene lo stesso Sola, non si esclude l’ennesimo “magico intervento ‘ad castam’ della storia d’Italia” che potrebbe rendere il decreto operativo dalla prossima legislatura: “Nei giorni scorsi i consiglieri di opposizione hanno sventolato le dimissioni, poi pare si siano aggiunti i rappresentanti della Lega. I numeri, dunque, ci sarebbero: se vogliamo, possiamo andarcene subito”.

Scalfire il muro dei privilegi non è una cosa semplice. Molti quotidiani riportando la notizia hanno segnalato come, se la riunione dove verranno accettate le dimissioni dovesse svolgersi in una data successiva a quella che farà scattare il vitalizio, la lettera di dimissioni potrebbe risultare inutile, facendo maturare a Sola il vitalizio.

La denuncia questa volta arriva direttamente dal consigliere dell’Idv che ricorda come la prossima assemblea del Pirellone doveva svolgersi lunedì 22 e che sia stata spostata a giovedì 25, esattamente un giorno dopo la data fatidica. Una decisione dell’ultimo minuto che ha destato più di un sospetto nel consigliere Sola, il quale ha denunciato l’accaduto sul proprio sito internet: “Hanno optato per il giovedì: giornata in cui sinora il Consiglio si era riunito due sole volte su 74. Una scelta davvero insolita, che non ha alcuna giustificazione procedurale. E non vengano a raccontarci di tempi tecnici o fantasie del genere: Stanno semplicemente cercando, a proprio uso e consumo, di svuotare di significato le mie dimissioni”.

Sola trova subito la soluzione pubblicando sul proprio sito una nuova lettera di dimissioni dove precisa che, qualora la seduta venga convocata oltre la data del 24 ottobre, rinuncerà “in ogni caso, e in via inderogabile, il diritto al vitalizio”. Il presunto tentativo di screditare l’iniziativa fa infuriare il consigliere dell’Idv che passa al contrattacco con un nuovo appello dove invita anche gli altri ospiti del Pirellone a metterci la faccia: “Visto che il privilegio ormai scatterà per tutti, e considerata la probabilità che la riforma prevista nel decreto di stabilità venga rimessa in discussione, invito gli altri 79 consiglieri a fare come me: formalizzino per iscritto la rinuncia al vitalizio, qualunque cosa accada, e la pubblichino su internet”.

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