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Radio Radicale - Resistenza e nonviolenza creativa, per evitare l’Armageddon nucleare

​“Solo la creatività può salvare il mondo”. Corsa agli armamenti, una macabra gara il cui unico traguardo possibile è l’armageddon nucleare. Da Mimesis un saggio di Laura Tussi con prefazione di Alex Zanotelli (di cui pubblichiamo uno stralcio) sull’impegno dell’umanità nell’era nucleare.

RADIO RADICALE - Intervista a Laura Tussi sul suo libro "Resistenza e nonviolenza creativa", Mimesis Edizioni, realizzata da Andrea Billau con Laura Tussi (insegnante, giornalista e scrittrice).

Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Ambiente, Capitalismo, Cile, Clima, Costituzione, Diritto Internazionale, Disarmo, Disastri, Donna, Ecologia, Economia, Geopolitica, Golpe, Guerra, Immigrazione, Integralismo, Iran, Islam, Israele, Italia, Liberalismo, Libro, Medio Oriente, Movimenti, Nobel, Nonviolenza, Nucleare, Obiezione Di Coscienza, Onu, Ovest, Pace, Pacifismo, Palestina, Palestinesi, Pedagogia, Pinochet, Politica, Religione, Russia, Scuola, Storia, Totalitarismo, Ucraina, Usa, Vietnam, Violenza.

Resistenza e nonviolenza creativa è il saggio di Laura Tussi pubblicato a ottobre da Mimesis, con i contributi di Angela Belluschi, Chiara Castellani, Fabrizio Cracolici, Giorgio Cremaschi, Gianfranco D’Adda, Paolo Ferrero, Renato Franchi, Agnese Ginocchio, Alessandro Marescotti, Alfonso Navarra, Gianmarco Pisa, Alex Zanotelli.

«Questo libro – scrive l’autrice che dedica il saggio a sua madre – contiene tre disegni realizzati da mamma Angela nel limite dell’età e della grave patologia. Ho voluto dedicare il volume a mia madre figlia di nonno Luigi un Resistente durante il ventennio fascista fino al 25 aprile 1945: la Liberazione».

Stiamo vivendo in una congiuntura storica del tutto paradossale: ogni giorno si fa sempre più vicina l’eco del conflitto russo-ucraino e le grandi potenze, invece di perseguire la politica del disar­mo inaugurata negli anni ’70, corrono invece ver­so la crescita del proprio arsenale atomico, come in una macabra gara il cui unico traguardo possibile è l’armageddon nucleare. La Cina infatti possiede 200 ordigni, ma entro il 2030 vorrebbe raggiungere il migliaio; gli Stati Uniti hanno già 3000 bombe pronte al lancio e lo storico rivale, il Cremlino, ne ha almeno altrettante puntate verso ovest.

Solo la creatività può salvare il mondo.

L’impegno dell’umanità nell’era nucleare. Prefazione

di Alex Zanotelli

Un grande grazie prima di tutto a Laura Tussi e Fabrizio Cracolici di Disarmisti esigenti e di PeaceLink per il lavoro e l’impegno che hanno fatto e che stanno attuando e attivando. Noi viviamo un drammatico momento della storia umana. Siamo fra due micidiali pericoli: davanti alla crisi ecologica che ci potrebbe portare all’estinzione e

all’estate incandescente e davanti alla crisi nucleare, alla guerra nucleare, che potrebbe portarci a un inverno nucleare. È in questione la sopravvivenza dell’umanità su questo pianeta.

Ecco perché è fondamentale il lavoro svolto da Laura e Fabrizio per far conoscere a tutti la gravità del momento. Siamo sull’orlo oggi del baratro in particolare per la questione dell’Ucraina. Ma tra qualche mese arriverà l’altra grande questione fra Usa e Cina sull’isola di Taiwan. E avanti così. Basta nulla. Basta un incidente. Il problema è che le grandi potenze sono armate fino ai denti.

Proprio le grandi potenze.

Gli Stati Uniti hanno 3000 bombe nucleari pronte al lancio. La Cina ne ha 200, ma entro il 2030 vuole arrivare almeno al migliaio.

La Russia ne ha tante anche essa pronte al lancio. E vari altri paesi che hanno la bomba atomica e vogliono continuare a incrementare il loro armamentario nucleare. È assurdo quello che sta avvenendo.

Basta un minimo incidente e salta tutto.

Salta e si estingue la razza umana su questo pianeta. Ecco perché è importante allora far informazione seria: far girare informazione seria. Uscire davvero da questo macabro

gioco.

Dobbiamo dire basta alle bombe nucleari.

Basta costruirle. Non possiamo più avere queste bombe in Italia.

In Italia abbiamo una settantina di bombe atomiche a Ghedi vicino a Brescia e ad Aviano in provincia di Udine e verranno adesso rimpiazzate dalle nuove e più terribili e sofisticate bombe nucleari: le B 61-12.

 

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