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Raccolta rifiuti: dai maiali di Manhattan al trattamento meccanico-biologico

Proponi anche tu la raccolta differenziata dei rifiuti. Il “porta a porta”. Riscuoterai subito un grandioso successo. Tutti i giornali racconteranno della tua impresa. In ogni locandina, solo nelle migliori edicole della città.

Prima del ventesimo secolo, la quantità di rifiuti prodotti da una famiglia era relativamente piccola e perciò buttavano tutto dalla finestra. Nel 1830, a Manhattan, qualcuno ebbe l'idea di utilizzare migliaia di maiali come operatori ecologici ante litteram, mandandoli a vagare per la Fifth Avenue a ingozzarsi di spazzatura.

Ciò spiega pure perché gli americani preferiscono mangiare tanta carne di tacchino. Quando, però, le concentrazioni umane diventarono di elevata densità territoriale, i raccoglitori per lo smaltimento dei rifiuti mutarono nel tempo giungendo fino a noi come cassonetti verdi su quattro ruote strabiche indipendenti. E fu dunque allora che si cominciò a pensare al curbside collection.

In realtà, ciò che si potrebbe definire letteralmente come raccolta a bordo stradale è un servizio fornito alle famiglie per la rimozione dei rifiuti domestici. Di solito, è compiuto da personale appositamente istruito, utilizzando contenitori prescritti dal comune e da veicoli speciali per la raccolta e la manipolazione degli scarti domestici. Considerata completamente ecologica, questa metodologia può non esserlo necessariamente a causa dell'aumento dei veicoli per la raccolta su strada, al riscaldamento globale per una maggiore emissione dei gas di scarico.

Le emergenti tecnologie di lavorazione dei rifiuti, il trattamento meccanico-biologico (TMB), potrebbero offrire un'alternativa al curbside collection: la separazione automatica dei rifiuti nelle fabbriche di riciclaggio. Incoraggiare l'utenza all'utilizzo di macchine per il recupero dei vuoti, a depositare i contenitori usati e ricevere un rimborso dalle tasse di riciclaggio. Altra scuola di pensiero per il porta a porta. Una soluzione che dovrebbe garantire i punti basilari per uno sviluppo sostenibile.

La minimizzazione dei rifiuti in cima alla lista, seguita dal riutilizzo, poi il riciclaggio, il recupero energetico, lo smaltimento in discarica. Tutto questo, di giorno, alla luce del sole. Di notte, a discutere la realizzazione di nuovi inceneritori nel proprio territorio, mentre a casa nostra si finisce tutti come i maiali di Manhattan.

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