Quella normalizzazione dei rapporti con l’Egitto che continua, mentre manca la cooperazione giudiziaria
La Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni ha svolto l’audizione del presidente dell'ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, Carlo Ferro che ha assunto la Presidenza del consiglio di Amministrazione dell’Agenzia ICE il 7 gennaio 2019, dopo aver lasciato la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione della STMicroelectronics (Italia) S.r.l.
Nel proprio sito si legge: Con l’obiettivo di introdurre nel mercato egiziano nuove aziende italiane che dispongano di tecnologie innovative nel settore del water e waste-water management, l’ICE-Agenzia nell’ambito dell’attività promozionale a favore della filiera delle tecnologie ambientali, intende organizzare una partecipazione collettiva italiana all’edizione 2020 di Watrex Expo con accesso a titolo gratuito per l'opzione di uno stand base. (...)E’ poi da segnalare anche il ritorno a un dialogo strategico tra le istituzioni egiziane e quelle italiane ed un rilancio delle relazioni di cooperazione bilaterale.
Cosa che è stata fatta notare in sede di Commissione dal presidente e Ferro si è scusato, probabilmente questo passaggio dal sito dell'ICE verrà rivisto, però ci si deve chiedere perchè è stato scritto. Si è trattata di una leggerezza? Oppure di una semplice constatazione di fatto? Che fotografa quella che è l'effettiva realtà tra Italia ed Egitto, ovvero normalizzata? Tanto che a dicembre al Cairo ci sarà la fiera degli armamenti e parteciperà anche Fincantieri? D'altronde di che stupirsi, vista la commessa militare con l'Egitto?
Si possono anche non dire certe cose, ma la realtà ti racconta una storia diversa, fatta di strette di mano, di accordi, di relazioni, con l'Egitto partner fondamentale per il capitale economico italiano a partire dalla via del gas. Continua ad essere la migliore fotografia di questa situazione quella stretta di mano tra Italia ed Egitto stilizzata sulla cassa che conteneva delle mascherine fatte pervenire dal Cairo al nostro Paese per l'emergenza coronavirus in un contesto dove non c'è traccia di cooperazione giudiziaria, non c'è traccia di accordi di cooperazione giudiziaria, cosa che ostacola in modo impattante la verità processuale per Giulio.
mb
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