• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Media > Quel bacio dimenticato tra Alfano e il boss

Quel bacio dimenticato tra Alfano e il boss

Alla festa per il matrimonio della figlia di uno dei boss più in vista della provincia agrigentina l’ospite d’onore si fa largo tra gli altri invitati per abbracciare e baciare il padre della sposa. È un giovane avvocato venticinquenne, astro nascente della politica siciliana. Si chiama Angelino Alfano e diventerà in pochi anni ministro della Giustizia. Ma oggi che Berlusconi lo vorrebbe incoronare suo vice nessuno lo ricorda.
 

«Il padre di Angelino Alfano mi ha chiesto voti per il figlio». A parlare, Giovanni Alongi, boss della famiglia mafiosa di Aragona. Almeno secondo il racconto di Ignazio Gagliardo, un pentito di mafia di Agrigento. Il 12 marzo 2009 i pm di Palermo lo interrogano nell’ambito della nuova inchiesta per mafia sull’ex governatore siciliano Tòtò Cuffaro, oggi in carcere per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra. Il pentito racconta, e fa i nomi. Anche nomi eccellenti che i pm non si aspettavano di dovere ascoltare. Parla anche del Ministro della Giustizia in carica, che oggi Berlusconi vorrebbe promuovere segretario del suo partito.

In carcere era un giorno qualunque, uguale a tutti gli altri. I boss, nelle loro celle, giravano i canali del televisore, finché vennero tutti sopresi dalle stesse immagini. E soprattutto dalle stesse parole. Davanti ai loro occhi il nuovo Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, parlava di mafia e antimafia con i suoi soliti ritornelli retorici che chiunque lo abbia sentito parlare almeno una volta conosce a memoria: “Un tempo bisognava dire di essere antimafiosi, oggi bisogna esserselo con i fatti”, “Giovanni Falcone è l’eroe e l’esempio cui ci dobbiamo ispirare” perché la mafia, com’è noto, “fa schifo”. I boss, abituati dal governo Prodi a un ministro della Giustizia che con i mafiosi prima fa il testimone di nozze e poi tratta, come dimostrano le intercettazioni pubblicate da AgoraVox, tramite i suoi collaboratori al Ministero, non ci stanno. E quando s’incontrano per l’ora d’aria, esprimono tutto il loro risentimento per la presa di distanza del nuovo Ministro. «È un pezzo di merda», dicono. «Ora facciamo schifo ma non lo facevamo prima, quando ci chiedevano voti». Finché a sua difesa non interviene Alongi. «A questo punto – racconta Gagliardo – Giovanni Alongi, rappresentante della famiglia di Aragona, disse: “Il padre di Angelino mi ha chiesto voti per Angelino. Anche il padre di Alfano era un politico”». 

Queste dichiarazioni non sono mai state riscontrate in un processo, e al momento Alfano non risulta nemmeno indagato. Ma questo racconto nelle innumerevoli biografie giornalistiche del nuovo “delfino” berlusconiano che i quotidiani stanno pubblicando in questi giorni è del tutto scomparso. Meglio ripiegare su più accomodanti agiografie come quelle stilate dal Giornale (“Angelino, il primo della classe che ha bruciato tutte le tappe”) o dal quotidiano indipendente La Stampa: “Sposo ideale, figlio ideale, genero ideale, e poi deputato ideale, alleato ideale, avversario ideale fino a ministro e segretario ideale. C’è qualcuno a cui non piaccia Angelino Alfano?” E giù una lenzuolata di motivi per cui Alfano “piace” (perché ha “il piglio”, perché ha fascino, “perché non esibisce il vizio e di conseguenza non è tenuto a esibire la virtù”, perché “si mantiene in forma”, perché piace e basta). Poi, a sorpresa, l’agiografo morde: “Se poi qualcuno insinua, ché la mano sbagliata capita sempre di stringerla, si addolora virilmente”. Di quali mani si stia parlando ai lettori della Stampa non è dato sapere, così come a tutti gli altri lettori di giornali. 

Eppure una mano sbagliata, di quelle da cui a tutti i costi bisognerebbe stare lontani, Alfano l’ha stretta. È la mano del capomafia di Palma di Montechiaro, Croce Napoli, morto ormai da dieci anni. O meglio, la guancia. Perché il boss Alfano l’ha anche baciato. E stavolta non c’entra il racconto de relato di un mafioso in carcere: a inchiodare il ministro c’è un filmato. 


Era l’estate del 1996, l’anno in cui il neo-delfino del Cavaliere ottenne quasi novemila voti alle regionali, risultando il primo dei non eletti. Si sposava la figlia del boss e Alfano era l’ospite d’onore. In una videocassetta del matrimonio lo si vede baciare il padre della sposa. Dopo il taglio della torta, Alfano si fa avanti con in mano il suo regalo di nozze, tra i saluti ossequiosi dei presenti, verso gli sposi. Prima bacia loro, poi abbraccia e bacia il capomafia padre della sposa. Tutto filmato e documentato. Interpellato sui fatti, Alfano prima negò tutto, dicendo di non ricordare e minacciando i giornalisti («attenti a pubblicare notizie del genere»). Poi, dopo ventiquattro ore, uscita la notizia, recuperò la memoria: «Adesso ricordo, (…) ricordo di esserci stato, ma su invito dello sposo e non della sposa». Racconta che non conosceva la sposa e «men che meno suo padre» della cui identità «non conoscevo nemmeno l’esistenza». Dunque «non ho nulla di cui giustificarmi», e via con il solito copione del ragazzo antimafioso «dai tempi del liceo».

Certo, il racconto di un pentito non dimostra affatto una collusione mafiosa tra Alfano e Cosa nostra, né tantomeno un bacio dato a un boss forse per caso. Ma dell’opportunità di ricoprire le cariche di Ministro della Giustizia e a breve di segretario del primo partito del Paese (se Berlusconi riuscirà ad aggirarne i regolamenti) alla luce di queste storie occorrerebbe quantomeno discutere. Ma per poterne discutere, prima, bisognerebbe raccontare i fatti.





ARCHIVIO: Alfano, Grasso e l'antimafia della volontà
 

I commenti più votati

  • Di (---.---.---.122) 25 aprile 2012 16:26

    io sono siciliana, e soprattutto in un paese piccolo come palma lo sanno un pò tutti chi ha a che fare con la mafia,soprattutto se è un capomafia, per dare un netto cambiamento non bisogna fare passare per ininfluenti questi fatti, anzi bisogna farli conoscere. E c’è anche un’altra accusa di mafia fatta ad alfano da un pentito..

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.100) 6 giugno 2011 01:46

    Ma, se non conosceva la sposa e men che meno suo padre, perche’ mai l’avrebbe baciato?

    Posso capire il salutare uno sconosciuto, che pero’ normalmente diviene un "conosciuto" a seguito di presentazione, ma baciarlo non e’ proprio credibile.

    E allora, se si adopera tanto a nascondere quella conoscenza, significa che sa bene che quella conoscenza pesa.

    Geri Steve

    • Di (---.---.---.192) 4 luglio 2011 01:30

      In Sicilia è usanza, quando si va ai matrimoni, fare gli auguri tanto agli sposi quanto ai genitori degli sposi.
      Da noi poi gli inviti ai matrimoni sono molto più estesi che al nord (si va da un minimo di 200 persone ad oltre 500) e spesso un invitato conosce benissimo lo sposo o la sposa ma non il futuro marito o moglie, magari perchè di uno dei due si era amico d’infanzia non avendo mai avuto modo di conoscere la consorte o il consorte.
      Quando si fanno gli auguri poi, il bacio è d’obbligo tanto per gli sposi quanto per i loro parenti.
      Prima di scrivere certi commenti, informatevi bene sulle usanze delle varie regioni anzichè tentare di screditare persone perbene come Alfano.

    • Di (---.---.---.4) 8 marzo 2012 13:55

      In politica a capo dei partiti politici persone perbene? Ma che sei grullo?

    • Di (---.---.---.204) 21 dicembre 2013 00:18

      per bene? ma ci sei o ci faiù’

    • Di Sal68 (---.---.---.226) 24 aprile 2016 18:07

      Alfano persona per bene? Uahaaahahahahhhh

  • Di (---.---.---.64) 6 giugno 2011 07:40

    Carissimo Federico,
    leggo spesso i tuoi interventi sempre puntuali e dettagliati, anche questo lo è ma non ne condivido le conclusioni né tanto meno il sospetto che vuole insinuare.
    Non so se Alfano abbia adiacenze o frequentazioni "pericolose" quel che so è che la lettura critica di questa notizia mi fa sorridere perchè mi descrive qualcosa che, da siciliano, dico può capitare a chiunque: stringere inconsapevolmente la mano ad un mafioso o addirittura baciarlo.

    Si baciarlo...il bacio nella consuetudine sicula è molto comune e non bisogna avere un grado di intimità elevato come si potrebbe pensare ; in poche parole quello che leggo potrebbe essere semplicemente un modo di fare gli auguri nuziali al padre della sposa perfettamente sconosciuto da un giovane aspirante politico che sta ampliando la sua rete di conoscenze.

    Il suo operato da Ministro della Giustizia però va giudicato da altri fatti, il fatto riportato è assolutamente ininfluente ed anche analizzandolo ex post non mi riesce di scorgere elementi di colpa se non di inopportunità.

    Complimenti comunque per il tuo lavoro

  • Di (---.---.---.122) 25 aprile 2012 16:26

    io sono siciliana, e soprattutto in un paese piccolo come palma lo sanno un pò tutti chi ha a che fare con la mafia,soprattutto se è un capomafia, per dare un netto cambiamento non bisogna fare passare per ininfluenti questi fatti, anzi bisogna farli conoscere. E c’è anche un’altra accusa di mafia fatta ad alfano da un pentito..

  • Di (---.---.---.21) 29 novembre 2012 21:41

    boh nn mi esprimo

  • Di (---.---.---.162) 28 aprile 2013 17:15

    è IL SOLITO COPIONE...non c’è niente di nuovo il problema della mafia è nato PRIMA DELLA DEMOCRAZIA...QUINDI...


  • Di (---.---.---.194) 26 dicembre 2013 21:35

    nella politica non si salva nessuno

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares