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Quei secchioni degli Alt-J

Gli Alt-J sono impeccabili. Dal vivo come su album. Perfetti, precisi, corretti, senza sbavature. A tratti freddi. Ma adorabili.

Il gruppo inglese, originario di Leeds, si è esibito venerdì 23 agosto al Rock en Seine, forse il festival pop-rock più famoso di Francia, che si è concluso ieri, domenica 25 agosto.

Gli Alt-J sono quattro: Joe Newman (chitarra/voce), Gwil Sainsbury (chitarra/chitarra basso), Gus Unger-Hamilton (tastiere) e Thom Green (batteria). Il nome della band arriva dalla combinazione dei tasti “Alt” e “J”, che su tastiera mac inglese da la lettera greca delta (∆). Più postmoderno di così...

E, infatti, gli Alt-J sanno "di nuovo" come pochi ascolti. Come qualcuno che non è cresciuto con il riverbero dei Pink Floyd, ma con quello dei Radiohead, e che ha fatto qualcosa di ancora nuovo. Che mette insieme la Punjabi music e la fotografia del dopoguerra, l'elettronica, il cinema francese e cori gospel.

Gli Alt-J esistono dal 2007 e hanno all'attivo un solo album, che però impressiona per la perfezionegeometrica – di tempi, ritmi, voci, cori, citazioni e, anche, melodie. An Awesome Wave, uscito nel maggio del 2012, sta portando la band letteralmente in giro per il mondo. Oltretutto in un'escalation di successo e date sempre più importanti.

Va detto che nel settembre del 2012 An Awesome Wave ha vinto il Mercury Prize, riconoscimento assegnato al miglior album uscito in Irlanda e Uk durante l'anno. Per dare la misura di quanto sia un premio prestigioso (e di qualità): nel 2011 era toccato a PJ Harvey per Let England Shake e nel 2010 agli XX. Lo hanno vinto anche i Portishead, i Pulp e Antony and the Johnsons.

Dal vivo gli Alt-J sono come su album: impeccabili. Tecnicamente ineccepibili. Dei “secchioni”, direbbe qualcuno. Ottima presenza scenica. Un misto di ritmo, elettronica, folk psichedelico e ballate. Che funziona molto bene.

Ed è questa la forza della band: camminano perfettamente in equilibrio su una linea sottile che permette loro di creare un mélange assurdo e improbabile tra stili e traiettorie diverse. Senza sbavature. Un qualcosa di unico, che sembra, per la perfezione, dovuto quasi al caso. E infatti risulta difficile immaginare cosa possano fare dopo, come reinventarsi senza ripetere qualcosa che non lo è per natura. 

Un po' freddini? Sì, al limite. Quarantacinque minuti di concerto, senza bis, riprendendo tutto (l'unico) album. Più un inedito.

 Il pubblico del Rock en Seine era numeroso per la band di Leed: più che per i gli ottimi Tame Impala, che si sono esibiti prima, e quasi altrettanto numeroso che i più famosi Franz Ferdinand, che erano tra i big in cartellone per la prima serata del festival. 

 

Foto: Alt-J/Facebook

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