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Quant’è bella giovinezza democratica

Lieti satiretti delle poltrone innamorati

Ecco alla fine che la nebbia si dirada e fa riconoscere i contorni delle cose fino a prima (forse solo per alcuni) avvolti nel suo abbraccio oblioso.

Era da mesi che i giovani democratici italiani richiedevano a grande voce una maggiore partecipazione del popolo democratico, la cosiddetta base, nelle faccende politiche italiche stufi di sentirne solo critiche ed obiezioni. Il mantra che si andava ripetendo era che bisognava “sporcarsi le mani”, che bisogna “proporre costruttivamente e non solo criticare negativamente”.

Il loro ardire e ardimento era arrivato al punto da organizzarsi in un movimento denominato “Andiamo oltre” con il chiaro intento di superare un’impasse causata da chiari ed evidenti segnali di vecchiume ideologico, dialettico e strategico, oltre che caratterizzato da continui fallimenti come ad esempio i risultati delle ultime elezioni amministrative, anche se qualche gallo senza penne cantava anche di notte.

Essendo giovani e forti si erano spinti “oltre” ancor prima che con i fatti con le parole: organizzare un incontro al Sud, bistrattato ed abbandonato bipartisan da tutte le forze politiche quanto già si era fatto per Milano e Roma. A breve, il 10 maggio prossimo, invece al Sud, a Napoli per la precisione, tornerà a parlare il proprietario del latifondo, lo stesso gallo che ama cantare di notte, mentre i braccianti si preparano ad accoglierlo cercando di strapparne l’ennesimo favore per il proprio pezzo di terra concesso loro per sopravvivere. Ma dei cosiddetti giovani nemmeno l’ombra e neppur più una voce, un sussurro. D’altronde si sa, nel pollaio ci può esser solo un gallo, anche se senza penne.

Ecco la nebbia diradarsi e con essa la gioventù di un tempo, forza vitale e speranza, da sempre fautrice dei grandi cambiamenti nella storia delle società contemporanee. Eccoli i nuovi giovani, nati vecchi, che vanno oltre ma solo oltre i limiti accettabili dell’ipocrisia e dell’incoerenza. Che avesse ragione Jacques Bainville quando sosteneva che: “I vecchi si ripetono e i giovani non hanno niente da dire” ?

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