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L’Italia spaccata in due

La guerra (o aggressione) a Gaza tra Israele e Hamas sortisce come effetto in Italia e nel mondo una profonda spaccatura nel suo tessuto politico e sociale.

Le scene di distruzione e morte viste in queste settimane su tutti i media hanno creato in Italia una profonda spaccatura tra chi vede in tutto ciò una guerra legittima a difesa dei propri diritti alla autodeterminazione ed esistenza, e chi invece ci vede solo un aggressione deliberata di Israele, ennesimo attentato allo stato di diritto del popolo palestinese.

Il centro delle questioni di queste settimane, fuori di Gaza, è proprio questo: dov’è la verità? Legittima autodifesa o deliberata (orchestrata) aggressione?
Ogni morte violenta, a prescindere dal suo numero e dalle ragioni che l’hanno generata, dovrebbe essere sempre deprecata e pertanto fortissimamente evitata a maggior ragione se in nome degli ideali di libertà.


La morte di cento persone come di mille o di sei milioni testimonia sempre il fallimento dell’Uomo nella sua capacità di relazionarsi ai propri simili. La storia insegna che l’uomo civilis ha lasciato quasi sempre il posto all’uomo hobbesiano. Il perchè ciò sia accaduto e continua ad accadere tutt’oggi, nonostante le tante lezioni storiche a disposizione, è argomento di disquisizione sociologico-antropologica sopraffina e complessa che ha visto grandi pensatori scervellarsi (Eibl-Eibesfeldt, Sofky, Fromm, Vollman).

Non essendo un pensatore ma un semplice cittadino, un osservatore dell’animo umano, non sono in grado di fare alcuna analisi sui motivi di tanta stupidità umana, reiterata a corrente alternata, che inesorabilmente fa vivere gli uomini in un perenne stato di angoscia come non posso non piangere i tanti morti ammazzati dentro Gaza, innocenti vittime della stessa stupidità umana nutrita alla sorgente dell’intolleranza e dell’egoismo.

L’intolleranza nasce, oltre che dalla paura del diverso, dall’incapacità di ascoltare le ragioni degli altri ritenute, per principio, sbagliate e in quanto tali condannabili, in alcuni casi eliminabili. Ecco allora che anche laddove tacciono gli uzi e i missili colpiscono mortalmente le frasi di razzismo dialettico, urlate con odio e rancore, da parte degli integralisti/sionisti del pensiero nei confronti di chi la pensa diveramente ed esterna tali pensieri.

Questo sta succedendo in Italia e nel mondo in generale dove si assiste sempre più ad una profonda spaccatura tra coloro che ritengono di possedere la verità sui fatti di Gaza dimenticandosi che se come diceva Lao Tsu "ogni grande viaggio comincia da un piccolo passo", forse, quel viaggio potrebbe essere l’anticamera di un altro e prossimo inferno.

Commenti all'articolo

  • Di Stefania (---.---.---.199) 21 gennaio 2009 22:15

    Ho appena finito di leggere il libro di David Grossman "A un cerbiatto somiglia i mio amore", se non l’hai letto te lo consiglio, è molto bello. L’autore è israeliano e ha perso un figlio in Libano nel 2006. Nel libro non c’è traccia di odio verso i Palestinesi, però fa capire la paura del popolo israeliano a volte persino di prendere un autobus, dato che potrebbe salirci un terrorista kamikaze. Quindi io penso che tutti e due i popoli abbiano un bisogno immnenso di vivere in pace, di vivere senza paura, di non vedere i propri figli dilaniati da razzi o da bombe. I loro governanti perchè non lo fanno? Non è ora che la guerra non sia più il modo di risolvere le questioni? Secondo me è questo a cui si deve tendere...Sai che alcuni pensano che Israele voglia la striscia di Gaza perchè sul mare di fronte c’è gas? Oppure che Hamas, avendo scritto nel suo Statuto che non riconoscerà mai lo Stato di Israele, mentre Arafat l’aveva fatto, questa guerra non finirà mai?
    E comunque io propendo per l’aggressione...è stata troppa la differenza di morti, e anche se vogliamo chiamarla autodifesa è come se io ti tiro una sberla e tu mi rispondi a pugnalate. Ho visto anche la differenza sociale, gli Israeliani con aerei, elicotteri, razzi al fosforo, ben equipaggiati...i Paestinesi poveri, affamati senza acqua, con gli ospedali senza medicine, quindi sono loro i più deboli, ma la Terra è loro, NON degli Israeliani.
    Ciao 
    Stefania 

    • Di alessandro cascone (---.---.---.135) 22 gennaio 2009 01:25

      Su L’Espresso di alcune settimane fa c’era una bellissima intervista di Wlodek Goldkorn a David Grossman. Ti riporto uno stralcio che credo possa aiutare a capire cosa intendevo dire con il mio articolo

      [..]
      Scrivendo il "vento giallo", ho riscopertonle vere parole, e così ho contribuito a cambiare la realtà

      E oggi ?
      C’è un’atmosfera di rassegnazione. C’è un vuoto di leadership e di significato. Questo vuoto fa sì che molti israeliani non vanno più a votare, perchè pensano che "tutti sono corrotti". questo vuoto ha creato un distacco tra la vita della gente e la loro coscienza, e ci sono forze che ne approfittano, perpetuando così il loro potere.
      Che fare?
      Usare bene le parole
      [..]

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