Il governo apre indagine contro AnnoZero. Zavoli replica: la vigilanza è parlamentare

Il viceministro Paolo Romani, d’intesa con il ministro Claudio Scajola, ha aperto un’istruttoria su Anno Zero relativa all’attuazione del contratto di servizio con la Rai. "Alla luce di quanto accaduto nel corso della trasmissione Annozero - informa una nota - si ritiene di dover aprire una fase istruttoria in base alla quale il ministero ha l’obbligo di curare la corretta attuazione del contratto stesso". Il motivo di tale eccesso di zelo sembra provenire direttamente dal premier e il suo cattivo umore dopo la puntata di giovedì di AnnoZero. Chi ha potuto parlargli (dice Libero.it), ha raccontato che la trasmissione lo ha mandato su tutte le furie. In particolare, al presidente del Consiglio - impegnato al G20 - non sarebbe andato giù il servizio su Patrizia D’Addario, la escort barese che ha detto di aver passato con lui una notte a palazzo Grazioli, rischiando di saltare la conferenza stampa a Pittsburgh o trasformandola nell’ennesimo strumento per emettere un nuovo editto censorio.

Da qui i contatti con Claudio Scajola, dai quali è scaturita la dura presa di posizione del ministro contro la trasmissione di Santoro, con l’annuncio di un’imminente convocazione dei vertici Rai. Risponde Zavoli dalla commissione di vigilanza replicando che non è compito del governo il controllo delle trasmissioni, ci sono organi preposti che non possono essere scavalcati, come l’AGCOM e la stessa Comissione parlamentare. L’intervento del ministro, che ha le comunicazioni tra le sue competenze, risulta essere così anomalo e fuori legge. Secondo il responsabile della comunicazione del Pd Paolo Gentiloni è "un tentativo senza precedenti di imporre una censura governativa sulla Rai". Qualcuno ci vedrebbe un ritorno al passato con il ritorno di un ministero della stampa e della propaganda a controllare le notizie.