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Prestiti dalla Chiesa. La mano “caritatevole” che parla di soldi e di interessi bancari

Crisi economica. Crisi dell’umanità intera. Questa volta, nessuna scusa. Nessun dubbio. Nessuna via d’uscita. Nessuna razza – parafrasando un bel brano del cantante Caparezza.

In ogni dove si parla. Si diatriba. Si discute. Si sollecitano soluzioni.
Concretamente, possiamo vantare il più alto livello di disoccupazione mai registrato prima, a livello internazionale. Il più alto livello di povertà, a livellare la massa in un’apoteosi di economia spicciola al ribasso.

Soluzioni? Nell’immediato non ne vediamo. Parole, tante. Promesse, quelle si. Che non riempiono i piatti della gente e non pagano le rate, i mutui, i prestiti, gli affitti, le bollette.

Ma attenzione! Giunge, non troppo propagandata, la mano della Chiesa ad arginare, seppur miseramente, le ferite dei più deboli con una cifra posta al loro servizio. Ma che non si sappia troppo in giro. Dovessero far la parte di quelli che pensano davvero alla povera gente.

La Chiesa: il potere mondiale più ricco in assoluto. Proprietari di mezzo mondo. Di opere d’arte che, a venderne un paio, sfamerebbero una bella fetta di mondo. Che sia il terzo oppure il secondo, non si sa.

La Chiesa, quindi, entra con un progetto di carità a sostegno dei meno abbienti.
La Conferenza Episcopale Italiana (CEI), in accordo con l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), ha creato un fondo di garanzia per un importo pari a 30 milioni di euro, che renderà in soldoni, la possibilità per alcuni – sembra 20.000 famiglie - di poter accedere a prestiti agevolati per circa 300 milioni.

In pratica, il fondo posto a garanzia dalla Chiesa, farà sì che si possa creare una esposizione bancaria che decuplicherà tale importo. Chi non accetterebbe una garanzia così di lustro?

La Chiesa ne esce trionfante nei confronti del mondo, l’ABI ha il suo bel tornaconto
. Come accedere a tali prestiti?

Durante una conferenza stampa, il neo eletto segretario generale della CEI, Monsignor Mariano Crociata, ha chiarito che potranno farne richiesta, “Le famiglie regolari, con tre figli, malati o disabili a carico, che abbiano perso qualsivoglia forma di reddito” .



Tre figli a carico? Oppure disabili e malati? E, ciliegina sulla magra torta, a patto che sia una “famiglia regolare”, leggi: maritata “ma anche in Comune” (bontà loro) e che non abbia alcuna fonte di reddito?

Ma stiamo parlando di famiglie in difficoltà o di baraccati? E perché, proprio la Chiesa, limita drasticamente l’accesso a tale agevolazione? Chi agevola? Come li agevola?

Peraltro, udite udite, i 30 milioni che saranno posti in garanzia presso l’ABI, non saranno presi dal nutritissimo portafoglio della Chiesa, bensì da collette a tappeto sul territorio nazionale: il povero paga il povero, insomma. Come sempre.

Nel lontano caso poi, che una famiglia possa provare i requisiti fondamentali per accedere a questa “chicca” di carità cristiana, accederà ad una sorta di prestito bancario, che si trasformerà in un sussidio mensile di ben 500 euro al mese, per far fronte – così ha dichiarato Monsignor Mariano – alle spese di mutuo, bollette o eventuale fitto.

Durata del prestito? Dodici mesi. Rinnovabili.

Le somme prese in prestito poi, potranno essere "comodamente" rimborsate in cinque anni dal momento in cui si dovesse recuperare uno status lavorativo.

Interessi? Minimi – dicono – ma non sono stati dichiarati. Forse, per carità cristiana. E nel caso non si riuscisse ad assolvere al prestito ricevuto? La banca comincerà, puntualmente, a registrare gli interessi. Si potrà così con calma, pagare – forse a vita – la mano caritatevole della Chiesa.

A chi chiedere l’accesso a questa sorta di credito caritatevole? Ai parroci che indirizzeranno poi la richiesta alla Caritas o alle Acli di zona.

La riflessione, d’obbligo come sempre, ci illumini tutti.

Commenti all'articolo

  • Di nicola (---.---.---.36) 2 aprile 2009 18:17

    Se la chiesa vuole fare della carità ai bisognosi, non deve chiedere interessi altrimenti diventa una banca camuffata.
    Inoltre percependo da ogni lavoratore l’8 per mille che in soldoni sono 986 milioni di euro all’anno non capisco come possano pensare di elargire la cifra di 30 milioni ad interesse.
    La cosa fa proprio schifo.
    Però noto che quando ci sono soldi di mezzo, chiesa, banche, affaristi si comportano tutti allo stesso modo: sfruttano i poveri e chi non ha mezzi per cui deve chidere aiuto ed essere così "legato" a loro.

  • Di franca (---.---.---.202) 2 aprile 2009 21:50

    Vogliamo abrogare questa TRUFFA dell’8x1000 - o almeno modificare le modalità di calcolo?
    Perchè alla chiesa con il 30-35% di firme espresse va l’80% dell’importo totale dell’8x1000?
    Perchè lo Stato Italiano deve elargire tutto quel denaro ad uno stato estero ?
    Per uno o due anni il caro papa - o il gran Mons Crociata (il nome è tutto un programma) rinuncino all’8x1000 e lo Stato ne disponga per i disoccupati, per edilizia scolastica, ricerca etc. etc. etc. questa potrebbe essere una proposta seria !

  • Di Ciro Anselmi (---.---.---.65) 15 aprile 2009 12:37

    Salve,mi chiamo Ciro Anselmi sono un piccolo imprenditore ho un panificio da circa 1 anno e mezzo dove stò pago il fitto ed e un pò caro ,sto cercando un locale con meno spese,vorrei sapere aiutate persone come nel mio caso per mandare avanti il propio lavoro ?Stò cercando di avere un prestito per affrontare le spese per il trasferimento del panificio.Vorrei una vostra risposta .
    Saluti Ciro Anselmi.

  • Di giordano (---.---.---.145) 11 maggio 2009 11:13

    Questa è la solita burla della chiesa e delle banche,se si deve aiutare (deve essere per tutti) non farsi fare
    l’autopsia dalle banche "con 1350 domande" per le misere 500 €.
    E’ la solita vergogna all’italiana.
    Quando la chiesa deve prendere non fa (domande) potrebbero essere anche soldi illeciti.
    Svegliatevi gente.
    Questa non è ne carità,ne elemosina MA IL SOLITO BUSINES CHIESA/BANCA.

  • Di (---.---.---.204) 27 febbraio 2012 21:36

    ormai non mi sorprende nulla......nulla....l’ecclesiaste ...diceva che non c’e niente di nuovo sotto il sole per cui la chiesa detta madre dei poveri camuffata e essa stessa a quanto pare bisognosa degli spiccioli dei suoi figli, mammona non perdona e il male personificato e non fa parzialita a nessuno figuriamoci i poveri e i bisognosi .sai che cosa sono disposti a darti per mostrare il buon cuore della chiesa la solita minestrina.

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