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Presentata l’edizione 2024 del Ca’Foscari Short Film Festival

All’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, negli spazi riservati alla Regione Veneto, durante la Mostra del Cinema si è parlato del Festival ma non solo

Maria Roberta Novielli, Direttore dal 2010 del Ca’Foscari Short Film Festival, specializzata in cinema giapponese (presso la Nihon University di Tokyo), di cui è uscito di recente Storia del cinema giapponese nel nuovo millennio per Marsilio Editori, a completamento del volume primigenio Storia del cinema giapponese, pubblicato nel 2001 sempre da Marsilio, ha rivelato nell’introduzione all’incontro come il Festival acquisti anno dopo anno, una importanza sempre più planetaria, essendo seguito un po’ da tutto il mondo. Inoltre, sta concretizzando una importante collaborazione con l’Università di Santa Barbara (California) e con una Università cinese.

La prossima edizione, la XIV°, prevista per la prossima primavera, proseguirà la collaborazione con la rete museale regionale, come ha confermato, visibilmente soddisfatto, Daniele Ferrara, Direttore, per l’appunto, della Direzione Regionale dei Musei del Veneto. E’ una realtà frizzante, che nasce dal territorio, con iniziative di ricerca e promozione di giovani attori e di formazione per Ca’Foscari. Nel segno dell’interdisciplinarietà con il Museo d’Arte Orientale, stiamo portanto avanti un progetto di sperimentazione sul Teatro NO (che arrivò in Italia, per la prima volta nel 1954, grazie alla Biennale), legato ad un regista giapponese.

A questo proposito, è intervenuto un ospite illustre, invitato dalla professoressa Novielli, approfittando della sua presenza alla Mostra, in concorso nella sezione Orizzonti con il drammatico Hokage, “ombra di fuoco” : lo scrittore e regista Tsukamoto Shinya (Shibuya, Tokyo, 1 gennaio 1960).

Stimolato dalla docente, il regista ha sottolineato l’importanza del festival : E’ fondamentale per i giovani registi. É una vetrina importante per farsi conoscere ed entrare nel mondo delle produzioni. Ricordo ancora con piacere che per il festival realizzai l’unico mio corto (la sigla animata), divertendomi a disegnarlo con la matita.

Il film presentato a Venezia ha visto per la prima volta protagonista assoluto un bambino. Aveva sette anni nel 2022, quando giravamo, e frequentava la prima elementare giapponese. E’ un bambino estremammente serio e sveglio, che faceva domande come un adulto, mentre in un mio film precedente, in cui c’era un bambino di quattro anni, mi sembrava di dirigere un animale.

Roberta Novielli, che visiona ogni anno almeno 3000 corti, prima di disegnare il programma del Festival, ha concluso l’interessante incontro/conferenza, rivelando come ormai si preferisca non vedere un film molto lungo. I giovani si annoiano e preferiscono un film più breve. La tendenza è quella di andare verso un mediometraggio, considerando che la durata di un corto si è ampliata, fino ad attestarsi tra i 15 e i 30 minuti.

Lunga vita, dunque, per un’iniziativa, che è un’importante punto di riferimento nell’ambito della ricerca sulla multimedialità, promuovendo la diffusione degli sviluppi più rilevanti della cinematografia e della comunicazione transmediale, collaborando con autorevoli scuole di cinema e distributori internazionali.

Infine, bisogna ricordare e rendere merito agli oltre 150 studenti cafoscarini, i quali collaborano ogni anno alla realizzazione dell’evento. A loro sono affidate le varie fasi di editing del catalogo, riprese video, sottotitolatura film, supporto all’ufficio stampa e organizzazione logistica.

 

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