Politici, non toccate la Costituzione italiana
Nel paese in via di sviluppo, i componenti della casta sono oltre 430 mila e ci costano più 3 miliardi l’anno, non contenti di come hanno ridotto il paese, cercano di raschiare il fondo del barile volendo modificare la Carta Costituzionale non per il bene del paese ma per assoggettare la Carta alle loro esigenze impellenti che vanno oltre il bene comune.
“Dietro ogni articolo della Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa Carta. La libertà è condizione ineliminabile della legalità; dove non vi è libertà non può esservi legalità. Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”.
Quando per la porta della magistratura entra la politica, la giustizia esce dalla finestra (citato da Indro Montanelli su Il Giornale).
Anche la giustizia deve essere aggiornata ma non bisogna delegittimare la Magistratura che ha il suo governo che è il Consiglio superiore della magistratura ed è presieduta dal Presidente della Repubblica che è il capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale.
La Costituzione potrebbe essere senza valore per la casta politica, ma è di vitale importanza per il paese e per i suoi cittadini. Mi permetto di ricordare a coloro che non vedono l’ora di stravolgere questo documento l’Articolo 3. che recita: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali". Anche questo articolo è sconosciuto dalla casta politica basta guardarsi intorno per rendersi conto delle discriminazioni che sono costretti a subire i cittadini del paese in via di sviluppo.
In questi ultimi tempi il governo vuole addirittura modificare l’articolo 1 della costituzione che recita testualmente: "L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".
Ho cercato di interpretare in che modo vorrebbero modificare l’articolo e dopo tanti tentativi è venuto fuori: "L’Italia è una Repubblica forse democratica, fondata sulla disoccupazione, lavoro precario, discriminazioni e proclami elettorali che non saranno mai portati a termine, i politici intoccabili privilegiati devono essere mantenuti a vita dal popolo (schiavo).
Non me ne vogliano i padri della Costituzione di questo sproposito che è venuto fuori provando e riprovando per aggiornare l’articolo 1 della Costituzione ai tempi moderni, ma la casta che vive molto distrattamente e da lontano le problematiche del popolo schiavizzato italiano a queste modifiche di certo ci hanno già pensato visto l’andamento degli ultimi 20 anni del paese in via di sviluppo.
Cari politici privilegiati, la Costituzione va letta, va studiata e va praticata e per questo motivo mi permetto di allegare il quaderno della Costituzione riservato ai ragazzi della scuola disastrata del paese in via di sviluppo, il documento è reperibile sul sito del Quirinale. Buona lettura.
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