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Politici, non toccate la Costituzione italiana

Nel paese in via di sviluppo, i componenti della casta sono oltre 430 mila e ci costano più 3 miliardi l’anno, non contenti di come hanno ridotto il paese, cercano di raschiare il fondo del barile volendo modificare la Carta Costituzionale non per il bene del paese ma per assoggettare la Carta alle loro esigenze impellenti che vanno oltre il bene comune.

Politici, non toccate la Costituzione italiana

Per ricordare alla casta politica l’importanza della nostra Costituzione, inizio questo articolo con un discorso di Piero Calamandrei ai giovani nel 1955.

Dietro ogni articolo della Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa Carta. La libertà è condizione ineliminabile della legalità; dove non vi è libertà non può esservi legalità. Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”.
 
Sentire la casta politica parlare di modifiche alla Costituzione mi viene la pelle d’oca e una sensazione di nausea non perché la Costituzione non debba essere aggiornata ai nostri giorni, ma perché questa casta non è all’altezza di apportare modifiche alla carta costituzionale per tanti motivi. Ne cito solo due: il primo è che non conoscono proprio il documento e la prova ce la fornisce la trasmissione Le Iene, il secondo motivo è che cercano di assoggettare la carta costituzionale ai loro interessi come cercano di fare con la giustizia da molti anni.

Quando per la porta della magistratura entra la politica, la giustizia esce dalla finestra (citato da Indro Montanelli su Il Giornale).

Anche la giustizia deve essere aggiornata ma non bisogna delegittimare la Magistratura che ha il suo governo che è il Consiglio superiore della magistratura ed è presieduta dal Presidente della Repubblica che è il capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale.

La Costituzione potrebbe essere senza valore per la casta politica, ma è di vitale importanza per il paese e per i suoi cittadini. Mi permetto di ricordare a coloro che non vedono l’ora di stravolgere questo documento l’Articolo 3. che recita: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali". Anche questo articolo è sconosciuto dalla casta politica basta guardarsi intorno per rendersi conto delle discriminazioni che sono costretti a subire i cittadini del paese in via di sviluppo.
 
Non sono un catastrofista o un pessimista ma dell’attuale classe politica che governa e che è all’opposizione non mi fido. Uso una parola molto in voga nel paese in via di sviluppo negli ultimi quindici anni “conflitto di interessi”, questo conflitto di interessi non riguarda solo il governo, ma anche l’opposizione che da quindici anni urla, sbraita ma al momento di decidere (e cioè quando riescono a governare) nulla fanno nulla muovono, anzi si muovono solo per i benefici che riguardano esclusivamente la casta e gli amici che la sostengono.

In questi ultimi tempi il governo vuole addirittura modificare l’articolo 1 della costituzione che recita testualmente: "L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".

Ho cercato di interpretare in che modo vorrebbero modificare l’articolo e dopo tanti tentativi è venuto fuori: "L’Italia è una Repubblica forse democratica, fondata sulla disoccupazione, lavoro precario, discriminazioni e proclami elettorali che non saranno mai portati a termine, i politici intoccabili privilegiati devono essere mantenuti a vita dal popolo (schiavo).
La sovranità appartiene alla casta, che la esercita a suo piacimento".

Non me ne vogliano i padri della Costituzione di questo sproposito che è venuto fuori provando e riprovando per aggiornare l’articolo 1 della Costituzione ai tempi moderni, ma la casta che vive molto distrattamente e da lontano le problematiche del popolo schiavizzato italiano a queste modifiche di certo ci hanno già pensato visto l’andamento degli ultimi 20 anni del paese in via di sviluppo.

Cari politici privilegiati, la Costituzione va letta, va studiata e va praticata e per questo motivo mi permetto di allegare il quaderno della Costituzione riservato ai ragazzi della scuola disastrata del paese in via di sviluppo, il documento è reperibile sul sito del Quirinale. Buona lettura.

 

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