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Più di cento comuni dicono sì all’indipendenza del Veneto

Al 9 ottobre 2013, sono ben 104 i comuni su un totale di 581 e 2 province su 7 ad essersi pronunciati favorevolmente all'indizione del referendum che vuole l'indipendenza del Veneto. Non è più un fenomeno ma una realtà che viene letteralmente ignorata dai media nazionali.
 
Mentre a Trieste continua lo scontro burocratico sul Trattato di Pace, che ovviamente vede prevalere le ragioni dello Stato italiano e non può che essere così anche perché è utopico pensare che l'Italia riconosca quasi 60 anni di governo e sovranità su Trieste come illegittima od illegale, in Veneto si è deciso di seguire una diversa via, già intrapresa in Sardegna ma finita male visto l'articolo 5 della Costituzione, ovvero l'indizione del Referendum per l'indipendenza.
 
Nasce anche Veneto Business una piattaforma internazionale per imprenditori veneti che ritengono necessario che il Veneto diventi indipendente per poter rivitalizzare quella economia. Si legge, in tale piattaforma che: "Gli imprenditori che aderiscono a Veneto Business sottoscrivono in particolare la “Dichiarazione di Veneto Business”, una lettera di intenti che costituisce la comune piattaforma programmatica. Veneto Business nasce per volontà e intuizione di Plebiscito2013, il comitato referendario per l’indipendenza del Veneto, apartitico e trasversale, che ha avviato una conversazione nazionale con tutte le rappresentanze sociali e professionali del Veneto, al fine di affinare una proposta di riforma istituzionale condivisa dalle parti sociali per la nuova Repubblica Veneta”.
 
Nella dichiarazione di Veneto business sottolineo questo passaggio: "Il Veneto grazie alla possibilità di negoziare i propri interessi direttamente con le altre nazioni sia internamente sia a livello internazionale, attraverso l’autogoverno di un nuovo Paese indipendente ci farà ritornare ad essere una delle nazioni più ricche e più all’avanguardia nel mondo”. 
 
Quali sarebbero i punti salienti di questo nuovo “Stato”? Facendo un giro in rete le discussioni sembrano convergere su questi punti: 
  • semplificare la burocrazia
  • contenere le spese statali
  • selezione dei flussi migratori
  • privatizzare trasporti
  • sviluppare energie alternative
  • abolire il signoraggio bancario
  • introdurre la democrazia diretta sul modello svizzero
  • allontanamento coattivo degli “indesiderabili”
  • istituzione delle milizie volontarie
  • progetto disoccupazione zero.
 
Intanto sono nati anche i volontari per l'indipendenza veneta.
 
Insomma è una realtà che trova l'appoggio anche della imprenditoria: in tempo di crisi sociale ed economica queste situazioni non possono che incrementare ma ignorarle è un grave errore.
 
 

 

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