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Più di 50mila firme per chiedere il richiamo dell’ambasciatore italiano dall’Egitto per la verità per Giulio

Sono più di 50mila le firme raccolte nella petizione lanciata per chiedere il richiamo dell'ambasciatore italiano dall'Egitto. Dichiarare l'Egitto insicuro e richiamare l'ambasciatore italiano dall'Egitto, sono due strumenti di lotta fondamentali per arrivare a conquistare la verità e la giustizia per Giulio.Perchè di questo stiamo parlando. Di una lotta. 

La nostra magistratura è bloccata, oltre non può andare, la Commissione monocamerale d'inchiesta della Camera dei deputati, approfondirà quanto successo in questi oltre quattro anni da quando Giulio è stato ammazzato dal sistema di sicurezza egiziano funzionale a reggere l'attuale potere della dittatura egiziana. La Camera dei deputati è stato l'unico organo istituzionale italiano a sospendere i rapporti diplomatici con l'Egitto. A ciò non è seguito altro. Anzi, abbiamo assistito alla beffa della consegna delle mascherine con tanto di casse dove erano state disegnate delle strette di mano tra il popolo egiziano ed italiano.
 
Popoli diventati strumento della manipolazione mediatica posta in essere dal regime di Al Sisi. Sorrisi, abbracci e le commesse militari continuano, gli affari continuano, così come continua a non muoversi di una virgola un solo granello di sabbia per la verità e la giustizia per Giulio, in Egitto. Intanto, nella terra delle piramidi da qualche mese è arrivato un nuovo funzionario italiano, l'ex console generale di Fiume e con l'incarico importante di essere al capo dell'Ufficio economico e sociale dell’Ambasciata d’Italia a Il Cairo.
 
Le ultime notizie su Giulio nel sito del governo egiziano risalgono al 27 dicembre 2019: "Le due parti hanno anche affrontato la cooperazione reciproca sulle indagini nel caso dello studente italiano Regeni, in quanto Presidente Sisi ha affermato che sono in corso sforzi per scoprire i criminali e presentarli alla giustizia". Il riferimento è al colloquio avuto con il presidente del Consiglio dei ministri, Conte. Solite parole, solito nulla, solita "fuffa" per dirla con le parole della mamma di Giulio.
 
La petizione è in tre lingue, italiano, inglese ed arabo e continua a conseguire consenso in un contesto dove da settimane si parla solo di coronavirus, ma il resto esiste e resiste e il cammino per la verità e la giustizia per Giulio non si ferma, nonostante il tutto e per dirla alla Venditti, "bomba o non bomba voi arriverete a Roma Malgrado noi".

mb

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