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Pillola dei 5 giorni dopo, ricetta solo per le minorenni

L'AIFA ha deciso: via il test di gravidanza e via l'obbligo di prescrizione medica, che rimane solo per le minori in modo da evitare un utilizzo sconsiderato. 

di Eleonora Degano

È l’ulipristal acetato (UPA) ma negli ultimi mesi è capitato più spesso di sentirne parlare come EllaOne, la pillola dei cinque giorni dopo. E da pochi giorni l’AIFA, Agenzia italiana del farmaco, si è espressa: sarà possibile acquistarla in farmacia senza bisogno di prescrizione medica, fatta eccezione per le minorenni che dovranno avere la ricetta del proprio medico. Una decisione che per il nostro paese è un notevole passo in avanti, ma lascia un paletto per quanto riguarda le donne più giovani per scongiurare il rischio di un utilizzo incontrollato.

Ma la storia del farmaco non inizia certo qui: per arrivare a questa decisione la strada è stata lunga. Nel novembre 2014 l’EMA, Agenzia Europea per i Medicinali, suggeriva di modificare la classificazione di EllaOne, rendendola disponibile alla vendita in farmacia senza il bisogno di una prescrizione medica. Un suggerimento accolto dalla Commissione Europea, che a gennaio si è dichiarata d’accordo, anche se l’ultima parola spettava alle singole autorità nazionali (AIFA nel nostro caso). «Sarebbe insopportabile se di fronte al via libera delle istituzioni europee il nostro Paese, invece di rispettare le regole, facesse vincere ancora una volta una visione oscurantista», aveva scritto subito il sindacato Fp-Cgil Medici, in attesa della decisione dell’Agenzia del farmaco.

Il passo in avanti per noi è quindi notevole, soprattutto perché ci lasciamo alle spalle non solo la ricetta ma anche un obbligo che era stato introdotto solamente nel nostro paese: nel 2012, alla messa in commercio del farmaco, si stabilì che per ottenere la prescrizione fosse necessario presentare un test di gravidanza negativo. Questo per evitare di mettere a rischio una eventuale gravidanza che fosse già in corso al momento dell’assunzione del farmaco, nonostante non esistano dati scientifici che sostengano un effetto abortivo di EllaOne.

Rimane comunque aperta un’unica questione, ovvero la sicurezza sull’uso ripetuto e incontrollato – proprio quello che l’AIFA cerca di evitare lasciando l’obbligo di ricetta alle minori di 18 anni, nonostante non necessariamente un maggior accesso al farmaco si traduca con un maggior utilizzo. In questo caso, infatti, «non ci sono dati sufficienti per garantirne la sicurezza», ha spiegato Luca Pani, direttore dell’agenzia del farmaco. «Per tutelare le più giovani, e visto che in Italia esiste la possibilità di prescrivere la pillola in ogni momento in ospedali e consultori, è stato deciso di lasciare questo limite. Si tratta di una decisione ancora più moderna di quella dell’EMA».

Sulla modernità in generale, invece, staremo a vedere: da noi infatti non è ancora possibile acquistare in farmacia l’altra pillola per la contraccezione d’emergenza, il levonorgestrel (LNG). È infatti ancora necessario presentare la ricetta, mentre in altri 23 stati europei è ormai farmaco da banco. Per un ulteriore approfondimento vi rimandiamo a questo articolo, in cui parliamo di contraccezione con Manuela Farris, ginecologa presso una delle sedi romane del consultorio privato Aied, l’Associazione Italiana per l’Educazione Demografica.

@Eleonoraseeing

Leggi anche: Gravidanza negata

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.

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