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Piero Marrazzo. "Intercettato, pedinato e... incastrato"

L’indagine che coinvolge il Governatore del Lazio è partita in seguito ad intercettazioni nelle quali si evidenziavano collusioni tra militari appartenenti all’arma dei carabinieri ed esponenti del clan dei Casalesi in ordine a partite di droga che venivano fatte giungere nella capitale.

Stiamo assistendo negli ultimi mesi ad un’escalation di denunce dirette a screditare uomini politici e giornalisti finiti nell’occhio del ciclone della "sessocrazia".

Risalgono a poche settimane addietro le parole del direttore de "Il Giornale", di proprietà della famiglia Berlusconi e diretto da Vittorio Feltri, "non svegliamo il can che dorme" indirizzate al Presidente della Camera Gianfranco Fini, in merito a presunti dossier a luci rosse che vedrebbero coinvolti autorevoli esponenti ex Alleanza Nazionale, e forse lo stesso Fini.

Più che un articolo di cronaca, quelle di Feltri sono sembrate agli occhi di molti delle vere e proprie minacce, contro le quali la terza carica dello Stato ha subito risposto agendo per le vie legali, querelando il quotidiano di proprietà del Presidente del Consiglio.

Gianfranco Fini si era meritato l’attenzione di Feltri in seguito alle critiche mosse al suo giornale a causa della vicenda dell’ex direttore del quotidiano "Avvenire", Dino Boffo. Feltri aveva pubblicato una, chiaramente falsa, nota informativa, di non si sa quali servizi di polizia, nella quale si diceva che Boffo era stato attenzionato anche "a causa delle sue note tendenze omosessuali".

Abbiamo assistito pertanto ad una mercificazione dell’informazione diretta a colpire, e a ridurre al silenzio personaggi scomodi. 

Erano settimane che Boffo interveniva puntualmente nella cronaca politica chiedendo maggior etica e moralità in ordine alle note vicende che hanno visto coinvolto lo stesso Presidente del Consiglio in seguito alle dichiarazioni rilasciate alla Procura di Bari dall’escort Patrizia D’Addario, e riprese dal quotidiano "El Pais" prima e dalla trasmissione di Santoro "Annozero", che per la prima volta in Italia ha intervistato la stessa D’Addario, scatenando l’ira furiosa degli "uomini del Premier", primo fra tutti Claudio Scajola.

La lunga scia di intimidazioni facendo leva sulle"debolezzedegli uomini politici è arrivata a colpire il Governatore della Regione Lazio, Piero Marrazzo, autosospesosi dall’incarico, in attesa delle dimissioni.

Non vogliamo essere noi a sindacare o a condannare le "tendenze sessuali" di Marrazzo, né siamo interessati a criminalizzare moralmente coloro che frequentano le transessuali, sta di fatto che se di colpa si può parlare, in questo caso quella che attribuiamo al Governatore è di aver taciuto e di non aver denunciato alle competenti autorità quanto era successo.

Marrazzo farebbe bene a dimettersi per dare un chiaro esempio di correttezza, per non sfiduciare ancora di più l’opinione pubblica, la quale non può essere guidata dall’ombra del sospetto che le responsabilità politiche siano indirizzate da un’eventuale mano invisibile che si fonda sul ricatto. 

La cosa che riteniamo grave è che l’estorsione, il ricatto a mezzo video, girato molto probabilmente con un telefonino, e le minacce siano arrivate da militari, da carabinieri. Possiamo essere certi che si tratta solo di "quattro mele marce"? Oppure non si tratti invece di un’organizzazione più ampia con diversi livelli di responsabilità?


Già tra il 2005 e il 2006 il Governatore del Lazio era stato fatto oggetto di indagini illegali miranti a screditarlo politicamente agli occhi degli elettori.

Presunti agenti dei servizi avevano intercettato e pedinato sia Marrazzo che la sua famiglia, erano state condotte inchieste attraverso la violazione dei dati digitali del Viminale, si sono ricostruiti i movimenti bancari del Governatore attraverso le carte di credito, era stato violata l’anagrafe tributaria alla ricerca di informazioni patrimoniali e immobiliari che potevano aver lasciato qualche traccia al fine di incastrare Marrazzo e comprometterne la sua ascesa politica.

L’azione illegale era stata diretta anche nei confronti di Alessandra Mussolini, con il chiaro intento di favorire la vittoria elettorale di una precisa parte politica.

Si è trattato di un vero e proprio spionaggio politico, il "Laziogate".

La Procura di Roma che sta tentando di ricostruire l’intera vicenda, e che per il momento ha disposto gli arresti in carcere dei quattro carabinieri coinvolti, non ritiene una coincidenza il fatto che subito dopo la pubblicazione delle notizie l’auto della ex moglie e della figlia di Marrazzo siano state fatte oggetto di atti vandalici.

L’inchiesta della stessa Procura, al momento, vede il Governatore quale parte offesa, quale vittima dell’estorsione e del ricatto. E’ strano però che oggi una rilevante parte politica e la stampa filo-berlusconiana chieda a gran voce le dimissioni di Marrazzo, che al momento è vittima, e che nessuno abbia chiesto le dimissioni del Presidente del Consiglio.

Non ci sembrano paragonabili le vicende laziali con quelle del Cavaliere, e le une non possono giustificare le altre.

Nel caso di Silvio Berlusconi stiamo parlando di prestazioni sessuali in cambio di favori politici, certo ancora tutti da accertare da parte della Procura di Bari. Favori che avrebbero portato alla candidatura di ragazze che nulla sapevano di politica e di governo del territorio. 

Stiamo parlando della candidatura di Patrizia D’Addario alle ultime elezioni nella lista "La Puglia prima di tutto", lista facente capo all’attuale Ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto, e collegata al PDL.

Si invocano a gran voce le dimissioni di un uomo che è, suo malgrado, vittima, e non si chiedono le dimissioni di chi, come il Presidente del Consiglio, è implicato in una moltitudine di procedimenti penali per corruzione.

Procedimenti penali dai quali per il momento si è salvato grazie al suo incarico di governo, e grazie all’appoggio della sua maggioranza parlamentare tutta tesa ad approvare nuove leggi in materia di giustizia miranti a far prescrivere i reati per i quali è imputato. 

Commenti all'articolo

  • Di sganapino (---.---.---.172) 26 ottobre 2009 12:05

    Marrazzo è la dimostrazione lampante che la scelta dei candidati in base alla loro presenza in televisione è ingannevole per gli elettori (si vota un viso di cui non si sa nulla), ma purtroppo è ingannevole per gli Alti Dirigenti dei partiti. Questi personaggi televisivi, che sono considerati fiori all’occhiello, ma che poi contano poco nelle scelte effettive, hanno delle ricadute favorevoli in termini di voti, ma spesso si rivelano poco intelligenti.
    Marrazzo era stato avvertito, sapeva che prima o poi la spada di Damocle sarebbe caduta sulla sua testa, ma ha fatto come lo struzzo: ha messo la testa sotto la sabbia. E’ un difetto della democrazia televisiva: Noi di chi ci parla dal video vediamo il viso e vedendolo spesso ci diventa famigliare, ma non conosciamo la sua vera anima. Anzi, da questo caso in poi, dovremmo diffidare da chi vediamo troppo spesso per televisione a parlarci: qualcuno lo manda nelle nostre case per imbrogliarci!

  • Di massimo (---.---.---.131) 26 ottobre 2009 12:11

    Mi sembra francamente penoso tutto questo affannarsi di una certa sinistra unita solo dall’antiberlusconismo viscerale , nel dimostrare che sempre e comunque Berlusconi è il diabolico e depravato essere che ordisce trame contro tutti , conducendo una vita immorale e disonesta.

    Proprio oggi i giornali riportano una telefonata di Berlusconi a Marrazzo , con l’impegno del primo di non utilizzare i filmati compromettenti nelle pubblicazioni da lui possedute.

    Esattamente il contrario di quella indegna ed ossessiva campagna di Repubblica, che si trascina da mesi,basata su foto ottenute in modo assolutamente illegale e che, tra l’altro, non presentano nulla di particolare.

    Mi auguro che, anche grazie al neo segretario Bersani, uomo certamente serio, si sappia riportare nella politica , anche in presenza di seri e fondati contrasti sulle azioni da fare, la dignità personale ed il rispetto per tutti, che non dovrebbero mai venire meno.
    E smettiamola di trasformare i politici in soggetti di un Grande Fratello, da guardare morbosamente dal buco della serratura.

    • Di lou (---.---.---.155) 26 ottobre 2009 14:22

      Mi sembra che una persona non si debba far ricattare da nessuno, tanto meno da carabinieri TRADITORI DELLA LORTO FUNZIONE DELICATISSIMA e tanto meno un governatore deve accettare la complicita di un presidente del consglio che appartiene allo schierimento opposto e che gli strizza l´occhi aiutandolo ad aggirare la legge
      MA SIAMO IMPAZZITI IN ITALIA????





    • Di geko (---.---.---.157) 30 ottobre 2009 12:57

      La realtà è che la politica è diventata una sceneggiatura televisiva, dove ciò che conta non sono più le proposte, gli interventi e le iniziative, partitiche o condivise, per risolvere i molteplici problemi dell’italia e dei suoi cittadini ( disoccupazione, precariato, crollo dei consumi e del potere di acquisto degli stipendi, crisi delle piccole e medie imprese, ect.ect.[la lista sarebbe interminabile] ) ma piuttosto la denigrazione dell’avversario, la delegittimazione dello stesso al solo fine di raccogliere il consenso degli "ingenui" cittadini e ottenere quella legittimazione proveniente dal voto che abilita, ligittimizza e permette di fare tutto quello che vuole chi ha ottenuto il potere. Non c’è distinzione tra i vari shieramenti, perchè ciò che si vuole veramente da entrambe le parti è il disgusto e il disinteresse dei cittadini per la politica, e quindi una maggiore libertà di decidere gli interessi più o meno personali dei vari soggetti, gruppi e corporazioni di potere. la politica televisiva e mediatica ha ucciso la politica fatta nei circoli locali, nelle università, negli ambienti dove è il cittadino che esprime la sua opinione.... la democrazia a mio parere è morta! le liste chiuse ne sono un esempio; così come lo sbarramento al 5%; così come la mancanza di controllo che esercita il parlamento nei confronti del governo, parlamento ormai privato del suo potere legislativo e di controllo. Si badi: il premier decide le liste, decide quindi chi deve siedere in parlamento, decide le leggi da approvare con la fiducia, la sua sfiducia da parte del parlamento comporta lo scioglimento delle camere... e il ritorno a casa dei "poveri" deputati; chi esercita allora il controllo? La magistratura? no! è comunista e antiberlusconiana......bisogna riformarla perchè le sue azioni contro il PRESIDENTE, sono contro la volontà degli elettori. Quale volontà???? certo quella ( defunta ) degli elettori.....

  • Di silviocorbari (---.---.---.172) 26 ottobre 2009 17:22

    la ford ha proposto una nuova auto blu per i politci col vizietto: dopo la Ford escort ora la Transit http://oknotizie.virgilio.it/go.php...

  • Di sganapino (---.---.---.172) 27 ottobre 2009 09:08

    Ottima la battuta su Ford escort e Ford transit. La Ford produce anche la Kuga vedremo come abbianarla (fuga?).
    Parlando seriamente direi che la telefonata di Berlusconi era il preludio al suo stesso ordine d’incastrare Marrazzo al momento giusto: tre giorni prima delle elezioni primarie. Con questa vicenda Berlusconi è uscito dall’angolo del ring dopo mesi, poteva lasciarsela sfuggire?

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.254) 27 ottobre 2009 09:34
    Doriana Goracci

    Concordo con Massimo. Quando la smetteremo di essere dei guardoni? Di interessarci dei loro stress delle loro debolezze delle loro lotte?
    O dobbiamo scendere in difesa di queste parti come se non avessimo altro da fare nei dintorni dell’Italia?

  • Di Vito (---.---.---.36) 27 ottobre 2009 12:17

    @Nel caso di Silvio Berlusconi stiamo parlando di prestazioni sessuali in cambio di favori politici@
    ??? Ma cosa cavolo scrivi?? Scrivere stupidaggini va bene, ma falsità no! Sei partito da Marrazzo e hai finito con Berlusconi...sei andato fuori tema. 4 e mezzo.

  • Di cumparsita (---.---.---.180) 27 ottobre 2009 12:52

    Da RAI3 a RAI2

  • Di Andrea (---.---.---.245) 27 ottobre 2009 18:57

    Comunque è colpa di Berlusconi, anche se investono il gatto di Rutelli......

  • Di Eldomo (---.---.---.63) 29 ottobre 2009 00:38
     


     

    articolo di mercoledì 28 ottobre 2009

     

    Marrazzo, spese folli e giallo su fondi istituzionali
    di Gian Marco Chiocci

     

     
    I contanti, la coca e gli assegni agli estorsori: primi accertamenti sulle risorse della Regione destinate alla "rappresentanza". Il pdl Gramazio: "Presumibile che Marrazzo abbia attinto a quelle riserve". Marrazzo getta la spugna: "La sofferenza mi impedisce di rimanere"
    Soldi, tanti soldi. In assegni ma soprattutto in contanti come quelli ripresi nel videotape e poi spariti dall’alcova. Fra strisce di cocaina, costose prestazioni sessuali, i 20mila euro offerti ai ricattatori e le migliaia promesse all’agenzia per riavere indietro il filmino (per non dire delle numerose mazzette da 500 euro viste dall’inviato di Oggi nella versione integrale del filmino hard, ndr), i conti in tasca ai protagonisti del ricatto a luci rosse rischiano di non tornare. Non tornano per Marrazzo. E nemmeno per gli altri protagonisti della querelle a luci rosse: i militari della compagnia Trionfale, in manette a Regina Coeli, che si sarebbero arricchiti con altri ricatti, e i transessuali del palazzo di via Gradoli, interrogati un giorno sì e l’altro pure dagli inquirenti. Non tornano soprattutto per lo stupefacente nell’appartamento. Chi l’ha acquistato? Chi l’ha venduto? Chi l’ha portato nella casa? I diretti interessati si rimpallano le responsabilità, ricorrono allo scaricabarile. Su questo, e su altro, gli inquirenti hanno avviato un diffuso screening patrimoniale. Al setaccio i conti correnti, gli assegni all’incasso, i prelievi al bancomat prima e dopo l’incontro cruciale. Le indagini spaziano in più direzioni. Puntano soprattutto sui carabinieri e sui trans, visto che al momento Marrazzo è parte lesa anche se prossimamente potrebbe esser chiamato di nuovo in procura a dire la sua. Svariati sono gli interrogativi che tengono banco anche sul suo conto. A cominciare dall’enorme disponibilità di denaro nel portafogli che Marrazzo sostiene essergli stato svuotato dai militari disonesti: «Ha pagato 5mila euro in contanti - scrive il gip - per una sola prestazione sessuale». Una cifra importante anche per uno che di mestiere fa il presidente della Regione Lazio e di euro ne guadagna ogni mese 12mila. Può essere che metà dello stipendio sia stato destinato a un unico incontro con il trans Natalie? E se è vero, come sostengono i viados interrogati e intervistati in questi giorni, che Marrazzo sarebbe stato spesso di casa a casa dei trans (due volte a settimana, secondo testimonianze raccolte dalla Stampa), a quanto ammonta la cifra impegnata dall’ex giornalista del Tg2 non solo quest’anno ma anche in passato, visto che il vizietto andrebbe avanti almeno dal 2005 come dimostrato dai detective sotto processo nel Laziogate? E ancora. La difesa del governatore sostiene che di quei 5mila euro solo 3mila erano effettivamente destinati al viados. E gli altri 2mila euro - si chiedono gli inquirenti - a cosa servivano? E perché, per evitare il ricatto, Marrazzo ha staccato tre assegni per 20mila euro a una banda di estorsori che quegli cheque non li ha mai incassati? L’ipotesi che Marrazzo possa aver pagato in contanti i banditi in divisa non ha trovato conferme. Così come al momento non c’è riscontro a quanto riportato in vari reportage sulla comunità trans in via Gradoli, sul governatore che era solito pagare in assegni Natalie intestandoli a un amico di lei e sul trans che era stato addirittura «stipendiato» da Marrazzo. Ecco allora che la notizia di un’interrogazione parlamentare del senatore Domenico Gramazio (Pdl) sulle «alte spese sostenute dal presidente Marrazzo che supererebbero di gran lunga l’appannaggio percepito in qualità di presidente della Regione» ha terremotato gli uffici giudiziari. Poiché nell’atto ispettivo Gramazio chiede di sapere «qual è e a quanto ammonti il fondo “riservato” di cui fa uso il presidente della regione Lazio per i suoi spostamenti e per le spese di rappresentanza dal quale è presumibile che Marrazzo attingesse per il pagamento di sue “esigenze personali” nella qualità di presidente della Regione Lazio». L’interpellanza s’incrocia pericolosamente con la lettura analitica del «tesoro» a disposizione del presidente della giunta regionale del Lazio: alla voce «Upb R13» dedicato al funzionamento della giunta vengono sviscerati più capitoli di spesa. Quello che interessa non solo il senatore Gramazio è il «Cap. R13502» con l’elencazione delle «spese di rappresentanza del presidente di giunta». Per l’anno 2008 lo stanziamento è stato di 500.700,00 euro, con un residuo pari a 342.679,00, il che significa che la somma effettivamente spesa ammonta a 158.071,00 euro. A leggere i bilanci esaminati in queste ore la differenza non utilizzata (342.679,00) va aggiunta allo stanziamento 2009 che è di 400.000,00. Altro capitolo attenzionato è il «R13501», ovvero quello dedicato alle «spese per assicurare lo svolgimento delle attività, il funzionamento e l’operatività delle strutture della presidenza e della vice presidenza della giunta regionale». Ad oggi vanta un residuo di 378.902,19 euro. Di norma ogni spesa dev’essere documentata e giustificata. Il problema è capire se fra quelle spese ce ne siano alcune «personali» spacciate per «istituzionali».

     
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  • Di pv21 (---.---.---.153) 30 ottobre 2009 11:19

    C’è chi scarrozza la propria corte con l’aereo presidenziale e c’è chi usa l’autoblu per gli appuntamenti clandestini. Sarebbe meglio ascoltare Le voci dentro l’eclissi di uomini esempio di dirittura morale, senso di responsabilità ed impegno civile. (c’è di più => http://forum.wineuropa.it )

  • Di Frankbull (---.---.---.189) 1 novembre 2009 13:17
    Frankbull

    Il problema italiano è che si sta sempre più diventando alienati ed incapaci di emettere propi giudizi e si è sempre più schierati e meno obiettivi !I politici con potere sono personaggi che hanno grosse responsabilità sociali, vengono pagati con danaro pubblico , devono possedere una integrità morale e non essere facilmente ricattabili ,per poter essere poi in grado di emettere leggi giuste e far in modo che esse vengano rispettate per il bene comune: A costoro non sono permesse depravazioni o interessi privati ! In conclusione voglio evidenziare che sia Berlusconi ,Marrazzo e tanti altri...., se sbagliano o non hanno questi requisiti è bene che si dimettano ! Non esiste la destra ,il centro o la sinistra ! Così si va allo sfascio dell’Italia !Sono tutti pronti a darti del fascista o dell’ex comunista pentito o del brigatista o ..... Uhè ma siamo matti! Ognuno esprime la propria opinione ,in ragione del bene della repubblica (altrimenti passeremo ai regimi dex e sin ) e senza interessi di parte e chiunque sia ,se ha sbagliato che paghi !E basta! Berlusconi è stato infangato prima di tutto dalla moglie !

  • Di Vindice (---.---.---.221) 6 novembre 2009 19:34

    Periandro,il tiranno di Corinto ,la citta di cui ebbe il governo intorno al 600 a.C.,aveva fama di saggio.A chi gli chiedeva quale fosse la cosa più grossa contenuta nel recipiente più piccolo,rispose:"il buon senso nel corpo umano".

  • Di Vindice (---.---.---.221) 6 novembre 2009 19:34

    Periandro,il tiranno di Corinto ,la citta di cui ebbe il governo intorno al 600 a.C.,aveva fama di saggio.A chi gli chiedeva quale fosse la cosa più grossa contenuta nel recipiente più piccolo,rispose:"il buon senso nel corpo umano".

  • Di Vindice (---.---.---.221) 6 novembre 2009 19:39

    Periandro,il tiranno di Corinto ,la citta di cui ebbe il governo intorno al 600 a.C.,aveva fama di saggio.A chi gli chiedeva quale fosse la cosa più grossa contenuta nel recipiente più piccolo,rispose:"il buon senso nel corpo umano".

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