• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > Piccole riflessioni a ruota libera, a cavallo dei tempi correnti

Piccole riflessioni a ruota libera, a cavallo dei tempi correnti

Sin da quando ero ragazzo, nel mio intimo ha sempre albergato, con impulsi composti ma nitidi, un piccolo e insieme speciale sentimento: il sano orgoglio dell’italianità, dell’appartenenza - sia pure a guisa di minuscolo granello - al decantato, ammirato e stimato “popolo di santi, navigatori e poeti”.
 
Per di più, a prescindere dall’impronta come anzi scolpitasi sulla mia persona, trovo che sia bello poter sottolineare che la lusinghiera reputazione goduta dalla gente del vecchio stivale si è perpetuata nell’arco di secoli, grazie, anche, alle implementazioni che, man mano, sono arrivate a conquistarsi un posto a fianco delle emerite realtà originarie: si pensi alla moda e al fai da te in genere, con etichetta italiana.
 
Non che il vivere quotidiano nel nostro paese sia mai stato dispensato da problemi, disagi, sacrifici e limiti; tutt’altro, di sicuro nessun paradiso in terra.
Però, l’impronta delle qualità, delle eccellenze, delle doti di spicco verso cui, addirittura, si volgevano gli altri popoli, quasi a volervisi specchiare, hanno costituito per lunghissima pezza, nella penisola, una solida e sana pietra miliare per le coscienze, le azioni e i comportamenti concreti dei più.
 
Purtroppo, come è cambiato, e non da adesso, lo scenario che ci circonda! Al punto, che non sembra affatto sintomo di qualunquismo affermare che lo scadimento dei costumi trovasi ormai alla portata degli occhi di tutti.
 
Lontana, dunque, anni luce la terra di “santi ecc. ecc.”, al giorno d’oggi il Bel Paese presenta sul palcoscenico del mondo prevalentemente un cast di “divi” al rovescio, dei quali, davvero, non v’è chi non avrebbe fatto volentieri a meno: faccendieri intriganti, maneggioni senza scrupoli, finanzieri, imprenditori e dirigenti che fabbricano carte false e rubano, controllori che non vigilano e forse sono collusi, autorità e politici che, talvolta, risultano latitanti, quando non si spingono ad andare a braccetto con coloro che si macchiano in prima persona dei reati.
 
E, schiacciata, danneggiata e resa povera dal grande circo di scellerati impuniti, ecco, di conseguenza, un’autentica marea di cittadini ignavi e sprovveduti: chissà se sarà mai resa loro giustizia e se verranno rifusi, in tutto o in parte, i danni.
 
Per citare una chicca esemplare, è sufficiente richiamare solo un attimo la clamorosa, proprio da prima fila, vicenda Parmalat: se, in tanti, hanno imbrogliato il mondo intero, sottraendo o distruggendo migliaia di miliardi, falsificando documenti e bilanci e così via discorrendo, come sarà stato il comportamento dei medesimi addetti ai lavori a proposito della garanzia della qualità e della salubrità dei prodotti alimentari recanti il noto marchio, di cui, su incalcolabile scala, ci nutriamo? Possiamo stare tranquilli? Le autorità competenti hanno compiuto, si curano di predisporre con una certa frequenza, i controlli del caso in modo da rassicurarci?
 
Oltre che per via delle suddette note dolenti, mi viene un senso di rammarico nel constatare che il Paese di cui rimango fiero di far parte è caratterizzato da scioperi perpetui: ogni volta, una singola categoria, sotto la bandiera della rivendicazione di propri diritti, danneggia vistosamente, spesso irrimediabilmente, tutte le altre categorie di cittadini. Un’immane spirale viziosa, una inconcepibile catena di controsensi.
 
Per non parlare, infine, dell’imo assoluto in cui risultano precipitati finanche valori e principi elementari, naturali e fondamentali.
 
Letti sui quotidiani: 1° fatto di cronaca “giovane donna si suicida per il rimorso di aver ammazzato la genitrice, con l’aiuto dell’amante - per parte sua sposato - il quale intratteneva contemporaneamente una relazione sessuale con madre e figlia “; 2^ vicenda “ giovane donna, d’accordo con la madre, denuncia il padre di averla sottoposta a violenze sessuali, ma l’iniziativa sembrerebbe architettata dalle due per disfarsi del rispettivo padre e marito da loro tenuto all’oscuro della circostanza di aver portato alla prostituzione un’altra figlia undicenne facente parte della famiglia”.

A questo punto, che aggiungere? Semplicemente auspicare che il Padreterno e/o qualsivoglia Forza positiva al di sopra di noi ci salvaguardino dagli “scivoloni “ che ci insidiano e intervengano per rimettere tutti sulla retta carreggiata.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares