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Perché bisogna pagare tanto i Parlamentari

Una commissione extra-parlamentare britannica ha recentemente deliberato, indipendentemente, di incrementare la retribuzione degli MP. 

Ma perché la decisione potrebbe anche rappresentare una diminuzione dei privilegi? Meno benefit, il problema del "secondo lavoro" e l'esempio, sbagliato, di Valentina Vezzali sullo sfondo del perché bisogna pagare tanto i Parlamentari.

Valentina Vezzali eletta alla Camera con Scelta Civica è la più assenteista del Parlamento italiano.

Scrivevail 7 agosto scorso Mariagrazia Gerina sul Fatto Quotidiano:

Eh già perché impegnata a tirar di fioretto sotto i riflettori di tutto il mondo, negli atti della Camera dei deputati Valentina Vezzali risulta in “missione”. Una missione assai lunga che è iniziata a maggio e quasi coincide fin qui con il suo intero mandato. Dovuta al fatto che tre mesi fa Vezzali ha messo al mondo il suo secondogenito. Tanti auguri. Ma se le parlamentari neo-mamme hanno il diritto a essere considerate in “missione” per conciliare maternità e impegno politico, la missione continua per le onorevoli atlete tornate a combattere?

dati raccolti da OpenParlamento - di Open Polis - sono impietosi, il numero di presenze sarebbe intorno allo 0.28 per cento. Praticamente la Vezzali non c'è andata mai: sia chiaro, il comportamento è legittimamente approvato dalla "Lettera circolare sulle modalità applicative delle norme del regolamento in materia di missioni (art. 46, comma 2)" del 21 febbraio 1996, normativa che regola le modalità di "missione" parlamentare.

La vicenda è stato commentata un po' da qualche quotidiano (oltre al Fatto), è rimbalzata su Twitter, ma senza troppa insistenza: e perché il personaggio in fondo - simpatie personali a parte - ci ha fatto sentire italiani, come spesso ci succede solamente per i successi sportivi. E perché quello stesso personaggio non è un grosso calibro, anzi continuando il paragone è una pistola ad acqua. Forse scivolone pop del professor Monti: una delle uscite dalla rappresentanza dell'élite - diciamocelo chiaramente - quasi mai riuscite.

L'argomento, non che mi interessi sul serio, mi è da proxy per parlare di un'altra questione. Simile, collegata per certi versi, che riguarda il Regno Unito, ma che per estensione riprende un discorso generico e generale che va ad interessare ogni paese parlamentare.

Lo stipendio dei parlamentari britannici sta per aumentare, e lo ha deciso una commissione indipendente istituita per ridurre i privilegi dei parlamentari. Si chiama IPSA, che sta per Independent Parliamentary Standards Authority, ed è una commissione non parlamentare - indipendente, lo dice anche il nome - che è stata istituita nel 2009: il suo ruolo? Decidere sullo stipendio dei legislatori britannici per ridurre al limite i privilegi.

Sembra un controsenso dunque, quella che è stata ufficializzata l'11 luglio: una decisione che sta facendo molto discutere in UK e nel resto del mondo. Lo stipendio dei MP inglesi aumenterà di circa 8 mila sterline all'anno. Entro ottobre, data di entrata in operatività del piano dell'Ipsa, la paga annuale dei legislatori britannici salirà da 66mila sterline a 74mila (circa 85 mila euro)
 
Su questo c'è già stato un giro di dichiarazioni che si sono inquadrate all'interno del contesto temporale che anche la Gran Bretagna sta vivendo. Il clima di spending review promosso dal chums George Osborne, ministro delle Finanze, non poteva che far registrare reazioni di contrarietà da tutti i fronti politici. Su tutti i leader, Cameron, Clegg e Miliband, hanno già detto che rinunceranno al loro aumento.
 
Va detto, per dovere di cronaca, che la proposta si inquadra all'interno di un piano più ampio che rivede svariati privilegi: saranno tagliati diversi altri benefit, tra cui principalmente quelli legati al sistema pensionistico. Tra le cose da tagliare ci sono il rimborso spese di 15 sterline per la cena quando le sedute parlamentari durano oltre le 19.30, i rimborsi per i taxi, quelli per le spese delle seconde case per i parlamentari che si devono trasferire a Londra e il “bonus” di circa 65 mila sterline che finora veniva dato ai parlamentari uscenti che non venivano rieletti. Sostiene l'Ipsa che a fronte di un costo netto legato all'aumento salariale di 500 mila sterline, si risparmierà qualcosa come 7 milioni entro il 2015 (a tal proposito rivendicano di averne fatti risparmiare ai contribuenti circa 35 milioni, dall'inizio del proprio incarico).
 
Si diceva del perché occorre pagare "tanto" i Parlamentari, dunque. La necessità è essenzialmente legata a due motivi, più un terzo aspetto di fondo. 
 
Partiamo da questo: i Parlamentari svolgono un ruolo fondamentale, di grossa responsabilità e di profonda importanza sociale. Fanno le leggi, propongono discutono approvano, quelle che saranno le norme che regolano la nostra vita. Dal non fumare nei locali pubblici, alle procedure per essere soccorsi in Ospedale, al bere acqua non tossica, all'avere la corrente elettrica per illuminare le nostre stanze.
 
Sono d'accordo che spesso su argomenti del genere ci siano stati grosse inadeguatezze, errori, incompetenze e perché no corruzione e scandali: questo che sto facendo però è un altro discorso, è un discorso di modi e metodi, che presuppone che tutto vada bene. Presuppone cioè, che i Parlamentari facciano il loro lavoro, con responsabilità e dedizione, preparazione e studio, disciplina e integrità. Lo facciano bene, per farla breve.
 
Di responsabilità e dedizione, allora, si parla nel primo dei due motivi: riguarda l'impegno con cui quei parlamentari devono ottemperare al loro ruolo. Impegno continuo, incessante, imprescindibile. C'è un problema dietro questo aspetto che interessa in questo momento il Regno Unito - ma non solo - su cui anche Miliband in quel discorso sui sindacati di pochi giorni fa è intervenuto.
 
Diceva Ed Miliband: "Gli inglesi si aspettano che i loro rappresentanti in Parlamento li rappresentino, e rappresentino la nazione, nessun altro. Capiscono che i parlamentari abbiano bisogno di mantenersi in contatto con il mondo oltre a Westminster, e che scriveranno sempre articoli e terranno sempre discorsi. Ma può essere giusto che le regole permettano loro di guadagnare centinaia di migliaia di sterline dalla pratica privata dell’avvocatura, quando si suppone siano parlamentari? O da aziende esterne, senza una qualsiasi forma di regolamentazione? [...] Gli inglesi devono essere sicuri del fatto che i loro rappresentanti in Parlamento lavorino per loro. Essere un parlamentare non dovrebbe essere un lavoro extra. È un privilegio ed un dovere. E le regole devono riflettere tale condizione".

E spiega bene la questione: un Parlamentare deve guadagnare tanto mentre fa il parlamentare, perché in quello si deve concentrare senza spostarsi verso interessi personali di nessun altro genere - visto poi che quegli interessi è facile che gli passino davanti caldi fumanti e che gli facciano venire l'acquolina in bocca.

Per esempio, deve essere talmente convito di farlo da rinunciare ad una brillante carriera sportiva. I mondiali di scherma, per dire, o di bocce non fa differenza. E sono d'accordo sull'obiezione che la convinzione del caso, non debba arrivare soltanto dalla remunerazione. C'è qualcosa di più, qualcosa di più alto - quel "salire in politica" per dirla alla Monti, appunto, che rappresenta un'elevazione dello spirito civico, dell'anima al limite. Ma pecucnia non olet
 
Dell'acquolina in bocca adesso: perché l'altro di quei due motivi, riguarda proprio questo. Guadagnare tanto tiene lontano dalle tentazioni della corruzione: lo so, non dovrebbe essercene bisogno, perché "l'etica viene prima delle leggi, ne è il presupposto" come disse una volta Curzio Maletese, ma anche vero che "i politici hanno un'etica tutta loro, ed è un gradino sotto a quella di un maniaco sessuale" come disse forse più propriamente nel caso, Woody Allen. Insomma, continuando con le citazione e mettendoci in mezzo San Paolo, "lo spirito è forte, ma la carne è debole", figuriamoci poi se anche lo spirito non è che sia proprio granitico. Per dire, allora, che se un parlamentare prende parecchi soldi, non dovrebbe avere bisogno di cedere ad altre proposte torbide. Corruzione, tu chiamala se vuoi.

Non dovrebbe.
 
Qui si fa un discorso di forma, di funzionamento e più o meno d'idealizzazione del sistema. Il piano è: alti compensi, minori benefit, meno The Casta. Ossia: hai già un buono stipendio, non serve che ti paghi tanti soldi per la diaria, per dire. O, nel caso nostro, che ti dia tessere gratuite per il treno, lo stadio - che adesso non dovrebbe esserci più - o quant'altro, e poi la pensione stellare, la buvette da tre stelle Michelin, le auto di Stato, il barbiere e quel che volete. 
 
Insomma, abbattere i privilegi dei parlamentari, non passa necessariamente dall'abbattere il loro stipendio netto. Quello per quelle ragioni sopra dette, serve alto: è tutto il resto a contorno il problema.

@danemblog

Foto logo: Leonora Enking/Flickr

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di GeriSteve (---.---.---.234) 12 agosto 2013 14:09

    affermazioni, alcune sensate e altre no, ma che ruotano tutte su un presupposto falso: si dice che le retribuzioni dei parlamentari inglesi aumenteranno, ma non si dice che in realtà caleranno, perchè quell’aumento del10% è di molto inferiore ai benefit che si perdono e che vengono giustamente ricordati nell’articolo.
    Non si dice poi, che i parlamentari inglesi sono e saranno lontanissimi dagli indecenti "guadagni" della casta politica italiana: un’omissione non da poco, e piuttosto sospetta.
    Geristeve

  • Di Emanuele Rossi (---.---.---.28) 12 agosto 2013 17:31
    Emanuele Rossi

    Le retribuzioni aumenteranno. L’aumento è del 10% come dici tu - che è un aumento e che farà dunque aumentare le retribuzioni. Gli stipendi aumenteranno dunque: questo è il fatto, sacro, affermazione di carattere assoluto e svincolata dal contesto. Innegabile.


    I benefit caleranno, è un altro pezzo di quel contesto. Altro fatto, vero in termini altrettanto assoluti. Nel pezzo francamente è chiaro e sottolineato: come tu stesso hai ricordato, viene messo in chiaro. In diversi passaggi: sia quelli che riguardano la proposta dell’IPSA sia quando si fa un discorso generico. Dunque qui non ci siamo proprio.

    Anche perché l’articolo regge e converge, tutto intorno a questo: perfino la chiosa a chiusa finale lo sottolinea e lo ricorda. Rileggi perché forse sei andato di fretta. Tuo diritto leggere superficialmente, mio dovere permettere che questo sia possibile e spiegarmi. In questo momento lo sto facendo, se non è stato sufficiente nell’articolo.

    Del discorso generico, allora: perché questo è - anche questo aspetto è bene evidenziato quando si parla di "idealizzazione di un sistema". Dunque non si tratta di un confronto con quelli italiani, almeno non semplicemente. Potrei anche parlare degli stipendi dei deputati ruandesi, per dire. 

    Nel finale - dove parlo del rapporto stipendi e privilegi, ri-sottolineo - parlo di alcuni benefit degli italiani, a titolo di esempio: così come a titolo d’esempio ho usato la decisione dell’IPSA.

    Forse la tua è stata una disattenta quanto istintivamente legittima reazione: i cittadini sono indignati - sono un cittadino anch’io - perché il sistema non funziona. Il tutto poi è stato condito da un’accusa di "qualche sospetto" - chissà quale, chissà quale interesse avrei io? - ma scrivendo cose del genere, c’era d’aspettarselo.

    Credimi, sono libero.

  • Di (---.---.---.177) 12 agosto 2013 20:24

    Qui ci si dimentica pero’ di menzionare il fatto che i politici inglesi hanno uno stipendio il linea con quello di professionisti di livello equivalente, mentre in Italia lo stipendio dei politici e’ lontano anni luce da quello del lavoratore medio.

    Qui in UK anche un GP (Medico generico) guadagna 100k all’anno, E ci sono giovani che a 25 anni gia’ guadagnano 50k all’anno.
    Quindi forse bisognerebbe semplicemente ridurre gli stipendi dei politici italiani o alzare quello del cittadino medio.
    Io direi entrambe.
  • Di GeriSteve (---.---.---.234) 12 agosto 2013 23:24

    Mio caro Emanuele, non perdiamo tempo a giocare sulle parole: io non sono in grado adesso di effettuare miei conteggi e valutazioni, ma dal tuo articolo risulta chiaro ed onestamente riferito da te, che , anche se le retribuzioni dei parlamentari saliranno, il "guadagno" o "ricavo" di essere parlamentari britannici calerà sensibilmente, in termini di retribuzione + benefit attuali + benefit futuri (vitalizi, buonuscita ecc).

    Ciò che io ho scritto, e che qui riaffermo, è che quelle considerazioni dell’IPSA vanno lette in seguito a UNA DIMINUIZIONE DEL RICAVO DI ESSERE PARLAMENTARI BRITANNICI. In altre e chiare parole: l’ IPSA ha detto che NON SAREBBE IL CASO DI TAGLIARE ULTERIORMENTE IL RICAVO DI ESSERE PARLAMENTARI (il "pagare così tanto" del titolo),  per i motivi che tu hai ben descritto nel tuo articolo, condivisibili o meno che siano.

    Ciò che io affermo, e con forza, è che l’IPSA, quando parla di "giustamente alte retribuzioni (=ricavi)"  dei parlamentari britannici, si riferisce a quei "ricavi"  che oggi sono stati così ridotti, e che invece non si riferisce affatto ai ricavi precedenti (=retribuzioni+benefit) dei parlamentari britannici (implicitamente dichiarati dall’IPSA "troppo alti") e tantomeno a quelli -scandalosissimi-della casta parlamentare italiana.

    Se l’IPSA argomenta che i ridotti "ricavi attuali" sono giusti, implicitamente afferma che ricavi fortemente superiori, come quelli precedenti dei parlamentari britannici erano iniqui.  Immaginiamo poi cosa direbbe l’IPSA se si pronunciasse sugli indecenti "ricavi" della ns casta italiana.

    Ciò che io ti contesto è che dal tuo articolo apparirebbe (non che tu lo scriva in chiaro) che in Italia, con la ns casta, va bene così e sarebbe giusto pagarli tanto, quando invece l’IPSA avrebbe sostenuto che non sarebbe bene tagliare ulteriormente i "ricavi" dei parlamentari britannici, incomparabilmente più bassi di quelli della ns casta..

    GeriSteve

  • Di Emanuele Rossi (---.---.---.28) 13 agosto 2013 00:31
    Emanuele Rossi

    Geri, non riesco a capire il punto del tuo commento: stai parlando di cose che sono scritte nel pezzo, come se mancassero. Cito: 

    Va detto, per dovere di cronaca, che la proposta si inquadra all’interno di un piano più ampio che rivede svariati privilegi: saranno tagliati diversi altri benefit, tra cui principalmente quelli legati al sistema pensionistico. Tra le cose da tagliare ci sono il rimborso spese di 15 sterline per la cena quando le sedute parlamentari durano oltre le 19.30, i rimborsi per i taxi, quelli per le spese delle seconde case per i parlamentari che si devono trasferire a Londra e il “bonus” di circa 65 mila sterline che finora veniva dato ai parlamentari uscenti che non venivano rieletti. Sostiene l’Ipsa che a fronte di un costo netto legato all’aumento salariale di 500 mila sterline, si risparmierà qualcosa come 7 milioni entro il 2015 (a tal proposito rivendicano di averne fatti risparmiare ai contribuenti circa 35 milioni, dall’inizio del proprio incarico).
    Dunque: aumento dello stipendio - retribuzione - è una cosa. Diminuzione dei benefit un’altra. In totale, dalla somma - / +, potrebbe venir fuori che i benefici generali caleranno? Tanto meglio: è di questo che si parla. Sarò didascalico, come non mi piace essere. L’articolo si dipana proprio su: bisogna pagare tanto i parlamentari, per una serie di ragioni valide, tra cui il permettere a quei parlamentari di non ricevere altri grossi benefit oltre il proprio stipendio. Ri-cito (anche questo non mi piace granché, ma nel caso serve a farla finita):
    Il piano è: alti compensi, minori benefit, meno The Casta. Ossia: hai già un buono stipendio, non serve che ti paghi tanti soldi per la diaria, per dire.

    Altra questione. Tu dici : "Ciò che io ti contesto è che dal tuo articolo apparirebbe (non che tu lo scriva in chiaro) che in Italia, con la ns casta, va bene così e sarebbe giusto pagarli tanto".
    Cioè tu stai contestando una cosa che non ho scritto e di cui non si fa menzione nemmeno in modo indiretto, tra le righe o con richiami. Che devo dirti di questo? Vedi tu.
    Anzi per concluderla, l’unico passaggio in cui parlo del caso-Italia, è proprio quello in cui dico il contrario di quel di cui mi accusi. 

    Passando oltre, invece, quello che dice l’utente anonimo sulle retribuzioni medie, è verissimo. Anche se è un discorso di altro genere, che rimette in mezzo un paragone con l’Italia che io non ho fatto in termini diretti. E comunque anche in Uk non è che sia il paese di Bengodi. Se non sbaglio è di questo che si ciba Nigel Farage, no? Ma senza andare troppo oltre, stipendi di medici generici a parte - che sono alti anche qui, se si raggiunge il massimo dei mutuati - la discrepanza tra guadagno dei legislatori e quello medio degli altri cittadini, qui da noi è molto alta. Molto di più che nel Regno Unito, è vero. Ma non si parla di questo nell’articolo.

     
     
  • Di GeriSteve (---.---.---.234) 13 agosto 2013 00:44

    mio caro Emanuele, nessuno contesta ciò che tu auto-citi.
    Non ci sarebbe nessuna polemica se il tuo articolo si intitolasse :
    I parlamentari non vanno pagati troppo, seguiamo l’esempio britannico, in cui i parlamentari erano pagati molto meno che in Italia e però gli hanno motivatamente ridotto la paga.
    Il guaio è che invece il tuo articolo si intitola:

    Perché bisogna pagare tanto i Parlamentari.

    se mi permetti, c’è qualche grossa differenza di tesi.

    GeriSteve

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