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Per Saviano. Tutti insieme appassionatamente

Ma questo ossessivo affannarsi a giustificare l’intervento dello scrittore a “Vieni via con me” suona un po’ come un atteggiamento forzato, ovvero un indizio del fatto che, per la serie excusatio non petita accusatio manifesta, si voglia sostenere a tutti i costi un comportamento che di per sé non meriterebbe di essere difeso.

Spero dunque non sia considerato reato di lesa maestà sostenere che, anche lui quando sbaglia sbaglia, e se per caso si è lasciato prendere la mano dalla sovraesposizione mediatica parlando come un oracolo, un’autorità infallibile fonte di saggi consigli o di profezie, può essere che anche lui stavolta l’abbia fatta fuori del vaso.

Che anche nella Lega ci siano, in qualche caso, dei corrotti dalla ‘ndrangheta è del tutto probabile, forse accertato, perfino scontato direi, ma le affermazioni di Saviano sono suonate in modo diverso e sostanzialmente recepite dagli ascoltatori come una condanna della Lega quasi fosse un’associazione a delinquere nel suo complesso.

Vale appena la pena di ricordare che l’articolo 27 della nostra Costituzione recita: “La responsabilità penale è personale. L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. […]” dalla prima affermazione deriva il fatto che non si può accusare “un partito” di collusioni con la mafia: si devono fare nomi e cognomi per evitare di gettare il discredito su tutti. La seconda affermazione… beh, quella va già meno di moda, visto che la tendenza ad emettere sentenze definitive dalle pagine dei giornali e dei media è diventato uno sport nazionale.

Oltretutto Saviano si è esposto al ridicolo, visto che all’indomani il ministro leghista dell’interno, Maroni, ha annunciato la cattura dell’ennesimo latitante, forse quello ritenuto più pericoloso dallo stesso Saviano.

Che gli amministratori leghisti siano oggetto di particolare attenzione è del resto nella natura delle cose, per fare “affari con la politica” nel nord i mafiosi rivolgono le loro attenzioni a chi governa, ben poche opportunità avrebbero se si rivolgessero ai consiglieri comunali di Sinistra e Libertà o ai Comunisti, non solo perché forse sono più onesti ma anche perché, oggettivamente, non manovrano le leve del potere. 

Che la Lombardia sia terra di conquista della mafia è parimenti scontato. Dove dovrebbe rivolgere le sue mire una organizzazione che tenta di intromettersi nei grandi circuiti della finanza e degli affari? La Basilicata, sia detto con il massimo rispetto, offre meno opportunità della Lombardia. Ma con altrettanto rispetto, e nel rispetto del suddetto art. 27 della Carta, si deve evitare di lanciare messaggi del tipo “i Lombardi sono mafiosi”.

In sostanza credo che i Faziosi autori del programma “vieni via con me” fossero mossi da intenti politici, il che del resto parrebbe confermato dal duetto Bersani-Fini. Ai media faziosi, da un parte e dall’altra, ci siamo abituati, è fatto deprecabile ma scontato anche per un media che ha ormai perso il senso del pubblico servizio, solo che questa volta anche Saviano è caduto nella trappola.

Commenti all'articolo

  • Di alessandro tantussi (---.---.---.173) 20 novembre 2010 10:48
    alessandro tantussi

    nell’articolo manca, non so perché, il sottotitolo, cioè l’introduzione. La riporto qui di seguito: 

    Da qualche giorno non facciamo altro che leggere lodi sperticate all’indirizzo di Saviano. Intendiamoci: grande scrittore ed grande risorsa per la lotta alla criminalità organizzata, nessuno lo discute.

    poi inizia il testo con l’avversativo:  Ma questo ossessivo affannarsi a giustificare ...

  • Di paolo (---.---.---.126) 20 novembre 2010 15:14

    Caro Alessandro 


    Spinto dalla curiosita’ ho visto la seconda puntata del programma .
    Ti dico la verita’ , non mi e’ piaciuta . Non mi sono piaciuti i politici ospiti , non mi e’ piaciuto Saviano , che ritengo più efficace come scrittore , non mi e’ piaciuto neanche Albanese ,che pure e’ uno dei miei preferiti . Insomma non mi e’ piaciuto nulla . Non credo che vedro’ la prossima puntata .
    Non mi e’ piaciuto neanche il seguito della puntata "vieni via con me" che ha visto come protagonista il ministro Maroni . Sta dilagando su tutti i programmi televisivi , ammantandosi di meriti nella cattura dei latitanti che soltanto un beota può riconoscergli , dal momento che ha sottoscritto tutte le decisioni di questo governo " traditore " della lotta alla mafia . Ha dato , bontà sua , anche riconoscimento alle forze dell’ordine(che ha lasciato senza benzina) e ai magistrati definiti dal suo capo sodale alla stregua di criminali dementi (ad esclusione ovviamente di quelli a libro paga) . 
    Per il resto credo che la Lega sia meno compromessa di altri dalla penetrazione mafiosa , ma solo per il fatto che è culturalmente lontana dalla mentalita’ meridionale e anche perchè sta diventando essa stessa una cupola politica . Resta il fatto che e’ in combutta con il partito più pesantemente oggetto di infiltrazioni mafiose che è , mi dispiace ricordartelo , il PDL di Sivio B.

    paolo

  • Di alessandro tantussi (---.---.---.51) 20 novembre 2010 16:56
    alessandro tantussi

    Caro Paolo, può anche darsi, ma non essere troppo sicuro di aver ragione. Un fatto credo sia certo: la mafia non sta ricevendo troppi piaceri dal governo attuale, e di ciò dovremmo rallegrarcene tutti. Poi di chi sia il merito non lo so, della magistratura, delle forze dell’ordine, di quel gran culo di Silvio... scegli tu, ma di certo in galera ce ne sono andati parecchi e un governo colluso come dici tu quantomeno lo avrebbe impedito, almeno io la vedo così. Spero che arrestino anche Denaro e Zagaria, magari li beccano il 13 dicembre prima del voto di sfiducia, che ci vuoi fare. Per essere sincero ti dirò che di puntate di vieni via con me non ne ho viste neanche una, ho visto solo qualche flash e mi ha fatto pena. Ciao Paolo!

  • Di paolo (---.---.---.126) 20 novembre 2010 17:54

    Caro Alessandro


    E’ opportuno precisare , non vorrei essere frainteso . Intendevo dire che la magistratura inquirente è istituzione autonoma dal governo (qualunque esso sia) . Se un magistrato dispone l’arresto , le forze dell’ordine devono eseguirlo . E’ pur vero che il ministro degli interni potrebbe ostacolarne l’azione,però
    non credo , onestamente , che questo sia il caso di Maroni .
    Tuttavia arrestare i numeri uno ,due ,tre ... della classifica porta a poco , vengono subito rimpiazzati .
    L’importante è dotare magistratura e forze di polizia degli strumenti normativi e delle risorse per condurre una lotta efficace alla criminalita’ in termini ambientali ed economici.
    Non mi sembra che cio’ stia accadendo . A parte i tagli di Tremonti , Silvio ha fatto di tutto e di più per impedire un’azione efficace . Non faccio l’elenco e’ inutile e risaputo , ha disseminato più ostacoli che sullo sbarco in Normandia . Nella finanziaria 2010 c’è pure la perla della vendita dei beni confiscati alla crimanilita’ organizzata , annullando la legge 109 del 1996 che ne prevedeva la destinazione alla collettività per scopi socialmente utili.
    Secondo te , chi è che riacquista i beni di un mafioso ;cerca di immaginare l’asta pubblica di assegnazione e dimmi dove vanno a finire i beni confiscati . Vengono ripuliti, ecco come finiscono.
    Silvio , che è uno spiritoso compulsivo , a tal proposito ebbe a dichiarare " e noi li riconfischiamo ".
    E’ lui che li riconfisca . Ma va’ ...........
    Comunque stai bene .
    ciao - paolo 
  • Di alessandro tantussi (---.---.---.187) 20 novembre 2010 20:05
    alessandro tantussi

    Sul fatto che i meriti siano soprattutto di chi indaga e chi esegue (magistratura e forze dell’ordine) credo che possiamo essere abbastanza d’accordo, ovviamente io sono convinto che abbia il suo peseo anche chi dirige il ministero. 

    Sul discorso della confisca e della messa all’asta non siamo mica tanto d’accordo.

     Se l’asta viene fatta come si deve chi compra deve pagare il prezzo di mercato e privarsi di ingenti quantità di mezzi finanziari, mica li regalano i beni confiscati. Siccome non si tratta di beni strumentali all’esercizio del crimine ma di beni comuni come appartamenti, terreni, aziende ecc con gli stessi soldi i mafiosi possono comprare beni simili dove vogliono, non credo che abbiano interesse a ricomprare proprio quelli, e comunque se anche ricomprassero proprio quelli sotto falso nome non è che cambi nulla, tanto se i soldi li avevano e di beni simili ne avrebbero comprati comunque. 

    Comunque il danno l’hanno subito e lo stato oltretutto ne ricava soldi.
    Credo che sia assolutamente opportuno che i beni confiscati vengano trasformati in denaro per finanziare la lotta al crimine (ma anche per pagare che so, la cassa integrazione), mica possono essere lasciati lì a marcire.
    Vorrà dire che i mafiosi ricomprandosi i beni confiscati finanziano la lotta contro sé stessi.

    Paolo, è stato un piacere. 
    Ora riposiamoci un po’ prima di picchettarci di nuovo! 
    alla prossima.
    ciao, ale

  • Di Vanessa (---.---.---.197) 22 novembre 2010 12:20
    Vanessa

    e intanto il cerchio si stringe...


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