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Pentole in piazza e giornalisti

Ci ricordiamo qualche scorcio dei TG di qualche anno fa, quando si osservava il popolo argentino in piazza a fare “tutto quel baccano” sbattendo pentole e padelle.


La notizia era ovviamente edulcorata e comunque non potevano non darla, ma nel contesto non si capiva davvero bene cosa stava accadendo oltreoceano. Erano i tempi dei “bond” argentini, i tempi in cui le prime vecchiette e i primi investitori improvvisati nostrani erano stati truffati dagli “argentini”. Quasi che il popolo argentino ci avesse gabbato tutti quanti e quindi bene avevano fatto gli inglesi anni addietro a fare la guerra delle Falckland. Orbene, ora però è anche il turno dei Bulgari, dei Lituani, dei Lettoni, dei Greci, degli Ungheresi e si inizia anche in Francia e non sbattono solo pignatte e mestoli questi. Gli inglesi col loro plomb, mai scenderebbero in piazza, anche se ora sono quelli messi peggio di tutti. In Italia che si fa, che si dice?

C’è il caso Englaro che sta sfumando ma merita ancora un po’ di accanimento mediatico/terapeutico, e poi ci sono i commenti sulle ultime votazioni in Sardegna. Oibò, Veltroni si è dimesso? Avra fatto bene o male? I mass media nostrani sono impegnati in ben altre diatribe che riportare gli accadimenti oltreconfine col corretto risalto! Hanno ben altro di cui occuparsi, altro che affrontare gli argomenti di crisi economica in modo serio ed incisivo, altro che cercar di capire le vere cause del collasso economico in atto e provare timidamente ad additare i possibili reali colpevoli. Giammai, ...poi chi ci stipendia si offenderebbe………. le linee editoriali sai......, non c’è più spazio, magari nei prossimi giorni................... Una parola sola mi sgorga dall’animo (anzi due): buffoni e venduti! Come commenteremo i suoni delle pentole e padelle che fra poco sentiremo anche sotto le nostre finestre? Cosa saranno mai nei vostri prossimi commenti, comunisti incarogniti o qualche studente scontento dell’attuale Ministra dell’Istruzione? A proposito: che fine ha fatto, non se ne sente più parlare, probabilmente è sparita in qualche limbo, perché si sa, se non è riportato dai media , la persona od il problema non esistono ne sono mai esistiti. Cara Ministra, non sei mai neppure nata! Io so che dovrebbe esistere un’etica professionale, un amor proprio e degli altri che dovrebbe impedire questo scempio dell’informazione. Amare parole si, inascoltate e vuote, come le anime nere di chi una volta non avrebbe mai pensato di ridursi così, di chi una volta credeva davvero di cambiare il mondo con l’arma della parole e dell’inchiostro. Solo infatuazioni passeggere e sogni di gioventù, si capisce.

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