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Pechino: "Sorridi, sei schedato"


Rendere internet un luogo meno pericoloso. Le finalità, condivisibili, sono sempre le stesse. Peccato che i mezzi non siano quanto più di liberal ci si possa auspicare. Un database raccoglierà le informazioni dei netizen cinesi: foto, frequentazioni, spostamenti, dettagli anagrafici.

I clienti degli internet café dovranno presentare il proprio documento d’identità per il riconoscimento e sorridere per la foto segnaletica. I dati, inviati al database municipale, permetteranno il riconoscimento anche negli altri internet café della città. La procedura, da effettuare al primo accesso, ha il sapore di una vera e propria schedatura della propria identità virtuale.

Il sistema non è comunque una novità assoluta. In Cina, come da tempo in Italia, i clienti degli internet café sono invitati a mostrare il proprio documento d’identità ed agiscono, comunque, sotto l’occhio vigile di cam, filtri per i contenuti sospetti e sistemi di identificazione.

La centralizzazione del sistema e l’archiviazione dei dati personali apre scenari più che preoccupanti. Il timore che il controllo ideologico passi attraverso la censura e l’identificazione proattiva non è soltanto una remota possibilità. La preoccupazione è che la scelta sia tra:

Pensa allineato o non pensare affatto.

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