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Papilloma virus (Hpv) nell’uomo

Intervista a Ansarin Mohssen, direttore della Divisione di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale dell’Istituto europeo di Oncologia (IEO) di Milano.

di Milly Barba

SALUTE – Negli ultimi anni i livelli di attenzione nei riguardi delle infezioni causate dal Papilloma virus (Hpv) sono diventati sempre più alti, soprattutto per ciò che riguarda le donne. In particolare, le campagne vaccinali contro l’Hpv si sono concentrate sul sesso femminile, ponendo come obiettivo primario la prevenzione delle neoplasie della cervice uterina. Ma l’infezione da Hpv interessa anche gli uomini e può causare tumori quali il carcinoma dell’oro-faringe, con conseguenze altrettanto gravi. Abbiamo chiesto a Ansarin Mohssen, medico e direttore della Divisione di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale dell’Istituto europeo di Oncologia (IEO) di Milano di illustrare nel dettaglio cosa sia il Papilloma virus, quali siano le conseguenze dell’infezione da Hpv negli uomini e perché se ne parli ancora così poco.

Dott. Mohssen, cos’è l’infezione da Hpv?

Si tratta di un’infezione causata da papillomavirus umani, piccoli virus a Dna. A oggi sono stati identificati più di 120 ceppi di Hpv che infettano l’uomo e, tra questi, circa 40 sono associati a patologie del tratto ano-genitale, sia benigne che maligne. I diversi tipi di Hpv sono distinti in ceppi ad alto e basso rischio di trasformazione neoplastica, ovvero si differenziano in base alla capacità di indurre alla formazione di un tumore.

In che modo l’uomo può contrarre l’Hpv?

L’Hpv si contrae principalmente per via sessuale. Si stima che circa il 70-80% dell’intera popolazione, durante la propria vita, venga a contatto con il virus. Negli uomini, l’infezione, in base al ceppo virale interessato, può portare a due conseguenze: la prima riguarda la formazione di lesioni asintomatiche; in questo caso l’uomo funge da “portatore sano” e può contribuire allo sviluppo di patologie Hpv-correlate nella donna. La seconda, invece, prevede la manifestazione di lesioni sintomatiche quali le verruche genitali (condilomi acuminati), le forme tumorali dell’area ano-genitale e oro-faringea, e i papillomi laringei. Per ciò che riguarda la formazione di condilomi, i ceppi virali coinvolti sono Hpv 6 e 11, ai quali sono attribuite il 90% di manifestazioni. Tra questi, Hpv 6 risulta essere il principale responsabile. In Europa, nella popolazione di sesso maschile si registrano 329mila casi di condilomatosi per 100mila abitanti, di contro ai 292mila casi di quella femminile.

Quali sono i ceppi di Hpv responsabili della formazione di tumori nell’uomo?

I maggiori responsabili della formazione di neoplasie Hpv-correlate nell’uomo sono Hpv 16-18, definiti ad alto rischio oncogeno. Hpv 16-18 sono responsabili anche del cancro della cervice uterina nelle donne. Nell’uomo, i tumori provocati da infezione da Hpv interessano in particolare l’apparato genitale e il distretto oro-faringeo. Si pensi che circa l’80-90% di neoplasie anali, il 50% di neoplasie del pene e 45-90% dei tumori della testa e del collo sono legati a questo tipo di infezione. Nel mondo, i casi di neoplasie Hpv-correlate nella popolazione maschile sono circa 33.800 l’anno, con circa 12mila casi negli Stati Uniti e più di 17mila in Europa, dei quali circa 15mila sono determinati proprio da Hpv 16-18. I dati più allarmanti riguardano il tumore dell’oro-faringe, già 4 volte più frequente negli uomini che nelle donne e causato da Hpv 16. Recenti studi stimano che, nel 2022, negli Stati Uniti, l’incidenza del cancro dell’oro-faringe supererà quella del collo dell’utero.

Struttura tridimensionale da cristallografia a raggi X della proteina E6 di HPV genotipo 18. Crediti immagine: Chen, X.S., Zhang, Y., Dasgupta, J., Banks, L., Thomas, M. Wikimedia Commons

Come ci si può proteggere dall’infezione da Hpv?

Al momento, per l’uomo, l’unico strumento efficace in termini di prevenzione è il vaccino quadrivalente, in grado di proteggere da condilomi e lesioni causati da Hpv 6, 11, 16 e 18. Così come per le donne, affinché sia pienamente efficace, il vaccino deve essere somministrato prima di entrare in contatto con l’infezione, a partire dai nove anni d’età. Il nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale include anche i ragazzi dodicenni nel programma di vaccinazione Hpv. In alcune regioni d’Italia quali Puglia, Friuli Venezia Giulia e Veneto, il servizio è già attivo.

Il preservativo protegge dall’Hpv?

A differenza di altre malattie a trasmissione sessuale, nel caso dell’Hpv l’utilizzo del preservativo non protegge completamente dall’infezione, pur riducendo il rischio di contagio. La trasmissione avviene attraverso il contatto di cute e mucose, pertanto il virus può infettare anche la cute non protetta dal profilattico.

Perché si parla ancora troppo poco di Hpv negli uomini?

I motivi sono vari. Innanzitutto, gli studi epidemiologici condotti sugli uomini sono scarsi se comparati a quelli eseguiti sulle donne. Altre cause riguardano le differenze tra i due sessi in merito al “comportamento” del virus, le cui ragioni, ancora oggi, non sono completamente note. Una campagna di prevenzione destinata a entrambi i sessi risponderebbe alla necessità di informare anche gli uomini sui rischi e sulla possibilità di proteggersi da un’eventuale infezione da Hpv.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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