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Papa Francesco. La fretta del cristiano nel messaggio di riconciliazione

L'amore di Cristo possiede, spinge, preme e nella vita del cristiano c’è la fretta di adempiere la sua missione volta alla riconciliazione dell’umanità.

Nella cappella della Domus Sanctae Marthae il Papa è tornato a parlare di riconciliazione e sul tema della vita cristiana proferisce che non è “una terapia terminale per farci stare in pace fino al cielo”. Base della riflessione del Pontefice è la figura di S.Paolo che non rimane fermo dinanzi all’amore di Cristo, che possiede, spinge e preme nell’uomo. Vi sono fretta e premura in S. Paolo per parlare alle genti di qualcosa d’importante che ha come cardine l’opera riconciliante del Signore, in tutte le sue forme.

Papa Francesco loda la figura di Paolo capace di “parlare con forza e tenerezza” chiarendo il messaggio di Dio verso il quale ciascuno permetta a sé e ad altri di protendere. Nella vita del cristiano c’è la “fretta del messaggio cristiano” e il senso di promuovere la riconciliazione per il Papa “non sta semplicemente nel mettere insieme parti diverse e lontane tra loro”, ma "la vera riconciliazione è che Dio in Cristo ha preso i nostri peccati e si è fatto peccato per noi”, per liberare l’uomo.

Nel mistero secondo il quale l'amore di Dio ha consegnato suo figlio alla morte per ogni uomo sulla Terra, ci sono la riconciliazione e la definizione del pilastro della vita cristiana, secondo il Papa sovente sminuito dal pensare di fare qualcosa e dover credere in qualcosa senza, invece, arrivare alla verità che smuove e all’ ”amore dentro la vita cristiana”.

Papa Francesco si sofferma a citare i filosofi per i quali “la pace è una certa tranquillità nell'ordine. Tutto ordinato, tranquillo”. La pace del cristiano, invece, è “una pace inquieta, non è tranquilla, va avanti per portare il messaggio di riconciliazione”. Secondo Bergoglio, continuando nel suo parlare, “la pace cristiana spinge ad andare avanti e questo è l'inizio, la radice dello zelo apostolico”. Per il Pontefice lo zelo dell’apostolo non è “fare proseliti e fare statistiche” ma è l’annuncio della riconciliazione, della verità della croce.

C’è solerzia e fretta nel cristiano consapevole del suo compito e della sua missione che volge alla riconciliazione dell’umanità nel rispetto della visione di Cristo che ha dato l’esempio ai suoi fedeli. È la premura di diffondere la verità di Gesù e su questa via c’è la vita cristiana assieme all’emozione avvertita da chi vede il “miracolo” in sé e per gli altri. In quest’ottica si sceglie la vita e si rende la vita umana preziosa, bella e sacra al di fuori delle sole statistiche e dei numeri che inaridiscono il senso che ciascuno di noi ha in questo mondo.

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