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Palestina: chi voterà cosa?

Nei prossimi giorni l'Onu si pronuncerà sull'opportunità di dare un seggio alla Palestina nelle Nazioni Unite. Per il voto non c'è una data precisa, né se ne può intuire l'esito. Di seguito una rassegna di come i 15 appartenenti al Consiglio di sicurezza potrebbero votare.

Secondo Gideon Lévy, i palestinesi sono i nuovi ebrei. L'ha scritto in un articolo su Haaretz il 22 settembre: si capirebbe dai loro leader, con lo stesso pragmatismo e la stessa saggezza, ma anche dal loro modo di rivolgersi - speranzosi - all'ONU, preparandosi a contare uno ad uno i voti che decideranno se la Palestina potrà essere considerata uno stato alla stregua di tutti gli altri. Al Consiglio di sicurezza ne servirebbero nove favorevoli, e senza nessun veto.

Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama sembra tentennare. Potrebbe sfruttare il diritto di veto. Ma si cerca di evitarlo, è chiaro. Se gli stati del Consiglio di Sicurezza, infatti, votassero contro l'ingresso della Palestina, infatti, per gli Stati Uniti non ci sarebbe bisogno di esporsi esercitando il diritto di veto. Come si comporteranno i quindi membri del Consiglio di sicurezza è difficile da dire. Alcune prove di riflessione qui di seguito.

I cinque membri permanenti sono Cina, Russia, Francia, Stati Uniti e Regno Unito.

I 10 membri temporanei sono: Bosnia Erzegovina, Germania, Portogallo, Brasile, India, Sud Africa, Colombia, Libano, Gabon, Nigeria.

Favorevoli

Brasile
Il Brasile è stato l'ultimo dei BRIC (Brasile, Russia, India, Cina) a riconoscere la Palestina ma in diverse tappe, dalla fine del 2010 a oggi, si è mostrato favorevole all'idea di uno stato palestinese.

Cina
Il portavoce del ministro degli esteri cinese, Jiang Yu, ha dichiarato che la Cina "capisce, rispetta e supporta" la causa palestinese. In pratica una dichiarazione di voto in favore dello stato palestinese. Anche Hong Lei, altro portavoce del ministro degli esteri, ha fatto dichiarazioni simili.

Russia
Vitaly Churkin, inviato russo alle Nazioni Unite, ha dichiarato che "voteremo per le proposte palestinesi. Non siamo stati noi a convincerli, ma li supporteremo". La Russia ha supportato le aspirazioni di sovranità palestinese fin dal 1988.

India
L'India fu il primo stato non arabo a riconoscere la Palestina, nel 1988. Il segretario al ministero degli esteri, Ranjan Mathai, ha già annunciato la volontà di sostenere la Palestina nel voto.

Libano
L'inviato del Libano alle Nazioni Unite, Nawaf Salam, si è detto convinto che la Palestina possegga tutte le caratteristiche per diventare uno stato indipendente.

Sud Africa
Il Sud Africa si è detto favorevole alle proposte palestinesi. "E' un passo decisivo per raggiungere pace, sicurezza e cooperazione per milioni di persone in tutto il Medio Oriente", ha detto il presidente sudafricano Jacob Zuma all'Assemblea generale Onu.

 

Contrari

Stati Uniti
Gli Stati Uniti probabilmente voteranno per il no e, se necessario, useranno il diritto di veto. "La pace non arriverà attraverso decisioni delle Nazioni Unite" ha dichiarato Barack Obama all'assemblea generale, e ha aggiunto: "Sono Israelee e Palestina a dover raggiungere un accordo, non noi". Alcuni membri del Congresso Usa, inoltre, hanno minacciato di tagliare fondi per 500 milioni di dollari in assistenza economica e sociale ai palestinesi.

Germania
La Germania si è detta esplicitamente contraria al riconoscimento unilaterale di uno stato palestinese. "Stiamo lavorando per la soluzione dei due stati, un riconoscimento unilaterale certo non aiuterebbe" ha dichiarato Angela Merkel ad aprile scorso. Anche alcune dichiarazioni del ministro degli esteri Guido Westerwelle sono state sfavorevoli al progetto palestinese.

Colombia
La Colombia ha deciso di astenersi, seguendo la politica del presidente Juan Manuel Santos. Il ministro degli esteri Maria Angela Holguin ha dichiarato: "vogliamo che ci sia uno stato palestinese ma è desiderabile, per una pace più duratura, che derivi da un accordo con Israele, in modo che possano vivere in pace". Della serie: anche noi vogliamo la pace, ma in fondo dovrete arrivarci da soli. Secono il partito di opposizione Polo Democratico la linea del governo è una "vergognosa sottomissione alle esigenze degli Stati Uniti".
La Colombia è l'unico stato sudamericano che non riconosca uno stato palestinese libero e indipendente.

Regno Unito
Il primo ministro David Cameron, in un intervista con Al Jazeera il 9 settembre 2001, ha affermato che la Gran Bretagna "supporta l'ambizione dei palestinesi ad avere uno stato" ma ha insistito che "le Nazioni Unite non possono conferire la dimensione di stato. L'unico modo per guadagnarla è sedersi al tavolo con gli israeliani e negoziare per arrivare ad accordi sugli stato di Israele e Palestina".

 

Indecisi

Francia
Sarkozy si è mostrato più volte indeciso sul voto. Egli si è comunque detto favorevole alla presenza della Palestina alle Nazioni Unite come osservatore, proponendo un altro anno per raggiungere la pace nel Medio Oriente. Lo status di " stato osservatore non membro" richiederebbe inoltre solo una votazione all'Assemblea generale, dove non esiste lo strumento del veto. Secondo il ministro degli esteri Alain Juppé, inoltre, c'è il rischio "di un'esplosione di violenza" nell'area se il conflitto non viene risolto dalle parti.

Bosnia Erzegovina
La Bosnia Erzegovina sta ricevendo molte pressioni da entrambe le parti. Secondo la United Jerusalem Fondation, In diverse telefonate Simon Peres avrebbe chiesto al presidente Živko Budimir di astenersi per lasciare che la questione si risolvesse non con una votazione all'Onu ma attraverso negoziati diretti. Secondo il libanese Daily Star, la presidenza bosniaca avrebbe ricevuto pressioni anche da 3 ambasciatori arabi (Egitto, Kuwait, Arabia Saudita) e dall'ambasciatore palestinese.

Portogallo
Il Portogallo non ha ancora preso una decisione. Secondo alcuni funzionari israeliani, comunque, sarebbe sempre più orientato verso una scelta favorevole alla Palestina.

Gabon
Il Gabon è ancora indeciso sulla scelta da prendere e non ci sono state ancora dichiarazioni ufficiali. Un diplomatico israeliano ha detto che Israele e Usa stanno spingendo la Francia a convincere il Ali Bongo, presidente del Gabon, a votare contro la creazione di uno stato palestinese, usando i vecchi legami coloniali come argomentazioni.

Nigeria
Secondo la Nan (agenzia stampa nigeriana), la Nigeria voterà a favore della Palestina se non ci sarà alcun veto da parte dei membri permanenti. Negli ultimi giorni, però, il presidente Goodluck Jonathan ha ricevuto molte pressioni da Israele e Usa e potrebbe, dunque, decidere di astenersi dal votare.

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