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Pagliara e la scuola Onu di Beit Lahia

Basta con le ipocrisie della Rai e dell’inviato del TG 1!

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CLAUDIO PAGLIARA

Cari lettori, è necessario prendere un provvedimento urgente per Rai1 e nei confronti del giornalista Claudio Pagliara, inviato del TG1 in Israele, perché è inconcepibile che questo uomo mediocre possa mentire così spudoratamente, là dove l’Onu sta protestando e dove si sono sicuramente voluti attaccare i civili e il personale dell’Unwra a Gaza, in Palestina.

Abbiate fiducia nelle autority perché, in merito a quanto dice e dichiara di falso, lo si può denunciare di fronte all’Ordine dei Giornalisti, nonché ottenere per lui un richiamo sindacale con una segnalazione alla Federazione Nazionale Stampa Italiana. Inoltre, per i crimini di guerra, compiuti al soldo di una potenza straniera in territorio italiano, può bastare anche una comune denuncia presso l’arma dei Carabinieri.

In attesa di una delibera del forum delle Associazioni per la Palestina (anche io ne sono membro), vi segnalo qual’è l’oggetto del mio sdegno odierno:

Al tg1 di ieri, sabato 24 gennaio 2009, dato in replica anche questa mattina, domenica 25 gennaio 2009, Claudio Pagliara ha dichiarato, spacciando la sua menzogna addirittura per una buona notizia: che la "granata", che avrebbe distrutto la scuola di Beit Lahia radendola al suolo e lasciando di essa solo una voragine, è caduta a 100 metri dal recinto. Ovvero che la DIME, ordigno ad alta penetrazione rivestito all’uranio depleto, che doveva radere al suolo la scuola Onu è caduta più in là, lasciando l’opera di distruzione incendiaria alle bombe a grappolo al fosforo bianco.

Pagliara voleva dire: "Che bello! Potevano fare di peggio!" Esplicitando così la "minaccia" di Israele direttamente all’Onu, via etere per il TG1 Rai - Italia.

Di seguito le foto scioccanti del bombardamento sulla scuola Onu di Beit Lahia, e contestualmente una fotografica e veritiera rappresentazione della pioggia di fuoco causata da una bomba a grappolo al fosforo bianco come ne sono cadute a centinaia nella Napoli mediorientale, che è la città di Gaza - Palestina.

Ecco la scuola ONU di BEIT LAHIA

 

PRIMA PARTE DELL’ATTACCO

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I SANITARI CORRONO PER SOCCORRERE I PRIMI FERITI

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E VENGONO COLPITI DA UNA SECONDA PIOGGIA DI FUOCO

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COLPITI OVUNQUE: DENTRO, SOPRA E INTORNO ALLA SCUOLA ONU DI BEIT LAHIA

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MA SOPRATTUTTO DURANTE LA VITA UMANA DEI BAMBINI PALESTINESI,

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DURANTE LA VITA UMANA DEI CIVILI PALESTINESI

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E DI QUELLA DEGLI OPERATORI ONU DI GAZA PRESSO LA SCUOLA DI BEIT LAHIA

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Signor Pagliara:

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COSI’ UCCIDE UNA BOMBA A GRAPPOLO AL FOSFORO BIANCO

 

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 scarica e stampa qui tutte le 40 foto dell’attacco - CLICK -

 

Loredana Morandi, palestinese, Roma

 

Commenti all'articolo

  • Di Prince de Saint Brown (---.---.---.130) 27 gennaio 2009 11:30

    Non si capisce perchè di fronte a immagini come queste gli ebrei italiani si ostinino a difendere lo Stato d’Israele. Una cosa è la religione ebraica e la memoria dell’Olocausto, altro è il comportamento terrorista d’Israele.
    Non si possono mischiare le due cose per poi dare dell’antisemita a chi critica il governo dello Stato di David.
    Israele, e queste immagini lo dimostrano, si è macchiato di crimini contro l’umanità, ma l’idea che si vuole sempre far passare - e giornalisti come Pagliara sono funzionali a questo disegno - è di uno Stato sotto assedio, accerchiato da nemici, sempre sotto tiro.
    Ma se si prova ad andare prima in Israele e poi in Palestina ci si potrà fare un’idea della realtà: da una parte un paese in tutto e per tutto occidentale e capitalista, con la ricchezza e gli agi del primo mondo; pochi chilometri più in là, un popolo tenuto in ostaggio, a cui viene negato anche l’accesso al mare, con condizioni di vita disumane, senza alcuna prospettiva di futuro.
    E adesso anche bombardato, umiliato, ferito.
    In condizioni di questo genere la propaganda di Hamas e il fanatismo religioso fanno facile presa sulla popolazione.
    Nessuno nè in Israele, nè tra le cosiddette democrazie occidentali ha il coraggio di dire che se non si ridà dignità al popolo palestinese, offrendo un piano di sviluppo economico e l’indipendenza territoriale, questa situazione continuerà immutata per secoli.
    Piuttosto si continua a sottolineare il diritto di Israele a vivere in pace.
    Ma non ci può essere pace senza giustizia.
    Dai discendenti di uomini e donne che hanno patito la Shoah non si può accettare l’accanimento del loro Stato contro altri uomini e donne. Questo, assieme all’informazione complice, è francamente inaccettabile.

  • Di gabriella grasso (---.---.---.5) 27 gennaio 2009 11:54

    Perchè non denunciare anche il sondaggio della rai in cui si citavano i bambini usati come scudi umani?

  • Di Lunadicarta (---.---.---.77) 27 gennaio 2009 12:48

    La mia impressione è che la popolazione ebraica italiana, tanto quella straniera che quella israeliana, sia vittima del medesimo furore religioso, che anima gli attivisti di Hamas.
    Non tutti sanno che gli ebrei sono un popolo estremamente religioso, ed unito nella storia proprio da questo legame. Sono i rabbini di mezzo mondo e quelli integralisti di Israele, che predicano furentemente contro le popolazioni arabe originarie della terra di Palestina.
    Si veda questo articolo della Reuters http://www.reuters.com/article/latestCrisis/idUSLQ384376
    Palestina che, purtroppo per loro non è più la Terra Promessa, ma dopo il bombardamento di Gaza è divenuta parte del grande progetto di pattumiera nucleare degli americani nel mediterraneo.
    Infatti grazie a criminali di guerra come Olmert e la Livni si morirà di cancro a Sderot proprio come a Gaza City, perché le polveri all’uranio depleto avveleneranno terreni e fonti trasportate dal vento.

  • Di Antonio (---.---.---.102) 29 gennaio 2009 23:23

    Quanto odio, razzismo e falsità in questo post e nei commenti!
    Quand’è che smetterete di prendervela con i pochissimi giornalisti onesti che non seguono la propaganda di Hamas? Quand’è che la smetterete di inventarvi "notizie" e armi inesistenti?
    Invece di dare sfogo ai vostri bassi istinti, dovreste, se veramente ci tenete alla popolazione palestinese, aiutarla a liberarsi dai satrapi che rubano loro i miliardi da noi regalati attraverso l’Onu e le organizzazioni umanitarie.

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