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 Home page > Tribuna Libera > Ostracismo Mastrangeli: protagonismo o assenteismo?

Ostracismo Mastrangeli: protagonismo o assenteismo?

In un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo pubblicato il 30 aprile 2013 che porta il titolo "Voto espulsione senatore Mastrangeli" leggo:

"Il senatore Marino Mastrangeli ha violato numerose volte la regola "Evitare la partecipazione ai talk show televisivi" senza sentire alcun coordinarmento con i gruppi parlamentari e danneggiando così l'immagine del M5S con valutazioni del tutto personali.
Per questo i gruppi parlamentari riuniti del Movimento 5 Stelle Camera e Senato hanno deliberato a maggioranza, ai sensi del Codice di Comportamento di proporre l'espulsione dal gruppo parlamentare del Senato di Marino Mastrangeli per palese violazione delle norme di comportamento sottoscritte dallo stesso prima della sua candidatura".

Il senatore Marino Mastrangeli, come tutti sappiamo, è stato espulso dal Movimento con l'88,8% di voti a favore poiché avrebbe violato la regola che consiglia (?) - proibisce (?) - di evitare le trasmissioni televisive. Andando a leggere detta regola contenuta all'interno del "Codice di comportamento eletti MoVimento 5 Stelle in Parlamento", nella sezione "Comunicazione", al punto quattro si legge in effetti la frase: "Evitare la partecipazione ai talk show televisivi", regola che appunto è stata fatale per il senatore Mastrangeli.

Che la semplificazione e la trasparenza siano caratteristiche peculiari del M5S lo sappiamo tutti, ma questa, come altre regole che i cittadini 5S si auto-impongono, non è molto chiara. Non è chiara soprattutto l'interpretazione da dare a questa regola e nella fattispecie, cosa significa "evitare"? È un avvertimento, un consiglio, un divieto perentorio o cosa? Perché, se vogliamo interpretare alla lettera la parola "evitare", possiamo tranquillamente consultare un dizionario, per esempio quello della Treccani, e leggervi: "In senso ampio, cercare, procurare, fare in modo di (e in qualche caso, anche senza l’intervento della volontà, riuscire a) non fare o ricevere, o incontrare, subire, provocare, ecc. cosa sgradita, o che potrebbe recare danno o molestia, o che per qualsiasi motivo costituisca o appaia un male...". E allora questa parola risulta una raccomandazione che fa un buon padre di famiglia alla sua prole lasciando comunque spazio al libero arbitrio che c'è, o che ci dovrebbe essere nella misura in cui ne siamo consapevoli, in ognuno di noi. E non possiamo nemmeno interpretare questa parola superficialmente perché quando ai cittadini eletti viene chiesto il divieto di un comportamento, ci risulta molto utile il punto due della stessa sezione "Comunicazione" che, in questo caso senza ombra di dubbi interpretativi, afferma che "i parlamentari dovranno rifiutare l’appellativo di “onorevole” e optare per il termine “cittadina” o “cittadino”": quel "dovranno" la dice tutta, il codice di comportamento parla chiaro quando deve vietare un comportamento.

Ora mi imbatto in un'intervista (sia ben chiaro non un talk show) rilasciata dal capogruppo al Senato del M5S Vito Crimi alla giornalista Sky Maria Latella, andata in onda domenica 5 maggio 2013. Alla domanda della giornalista: "C'è chi in TV è andato ed è stato espulso, sia pure in modo democratico (si riferisce alla vicenda Mastrangeli ovviamente); è stato espulso per...", Vito Crimi interrompe l'introduzione alla domanda di Maria Latella e afferma testualmente: "Marino Mastrangeli non è stato espulso perché è andato in TV, sia chiaro", forse perché è andato da Barbara d'Urso? Nemmeno per questo motivo, piuttosto "Marino Mastrangeli è stato espulso perché comunque aveva avviato un tasso d'assenteismo, rispetto ai lavori del gruppo in quel mese iniziale, che era elevato per i nostri standard; e in particolare è emblematica l'immagine della riunione del gruppo del Senato in un'aula e in contemporanea dalla sua assenza vedere sullo schermo del PC qualcuno che ci fa vedere Barbara d'Urso con ospite Marino Mastrangeli...". Quindi sencondo Crimi Marino Mastrangeli è stato espulso perché assenteista, assentismo arrivato all'apice della sua gravità con "l'emblematica" partecipazione al "programma televisivo" della d'Urso. Non è per niente chiaro: il senatore Mastrangeli è stato espulso per i motivi citati dal capogruppo al Senato Crimi o per la mancanta osservazione di evitare i programmi televisivi? Per quale violazione hanno votato online gli iscritti del M5S? Sicuramente per la mancata osservazione del codice di comportamento, ma ecco che Crimi sembra spostare il movente dell'espulsione del "senatore dei salotti televisivi" sul fenomeno assenteistico, e solo chi partecipa alle riunioni di camera e senato del Movimento può accorgersi di ciò.

Abbiamo quindi due versioni dell'accaduto: da una parte il voto popolare e democratico che ha voluto Mastrangeli fuori dal Senato perché infrangeva il codice di comportamento e dall'altra Vito Crimi che accusa il suo ex-collega di assenteismo. Se per ovvie ragioni il protagonismo televisivo e l'assenteismo di non si sa bene quale natura posso essere in rapporto causa-effetto (Mastrangeli oggi non c'è perchè è ospite in un'altra trasmissione mentre noi tutti lavoriamo), il collegamento logico salta nel momento della votazione online, la quale di tutto parlava fuorché di assenteismo.

Forse la questione assenteismo è solo una scusa ordita per non essere accusati di tirannia all'interno del movimento, per non essere paragonati ad altri partiti che nella storia non si limitavano solo alle espulsioni, o forse è tutto vero, è vero il fatto che Mastrangeli frequentasse poco i suoi amici concittadini e si dedicasse alla cura della sua persona e dei suoi sofismi tragicomici, pronto per scendere in campo, nel campo visivo di una telecamera e non in quello dei suoi elettori. Ma questo sempre? È sempre mancato per questi motivi, qualora fosse realmente così recalcitrante alla vita del gruppo cinquestelle che fa della reticenza verso la stampa e della (perché no?) renitenza il suo habitat ottimale, oppure mancava agli appuntamenti politici ed istituzionali per quali altri motivi?

Bisognerebbe proprio chiederglielo ora, visto che aveva così tanta voglia di parlare.

Credits Foto: Il Messaggero

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