Ostensione della Sindone e costi pubblici
«Non passa giorno che Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente Anci, non si lamenti dei tagli governativi ai Comuni: se questo è l’utilizzo che ne fanno, direi che sono persino modesti». Commenta così Raffaele Carcano, segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), l’apertura imminente dell’Ostensione della Sindone.
Nonostante sia stato dimostrato che la Sindone non è il lenzuolo nel quale sarebbe stato avvolto Gesù – un’evidenza corroborata da sempre nuovi studi, come quelli condotti, con il contributo dell’Uaar, da Luigi Garlaschelli – la diocesi di Torino continua a invitare il mondo a visitare il «Sacro Telo».
Un invito che costa caro alle amministrazioni locali. «Secondo la deliberazione della giunta regionale relativa agli adempimenti economico-finanziari – sottolinea Carcano – il costo sostenuto sarà pari a 800 mila euro per la Regione Piemonte, altrettanti per il Comune di Torino e 100 mila euro per la Provincia: per un totale di 1 milione e 700 mila euro». «Ci sono poi i contributi della Fondazione CRT e della Compagnia di San Paolo: 800 mila euro ciascuno. E, come tutti i grandi eventi cattolici insegnano, i pellegrini mangiano, bevono e dormono in strutture cattoliche. Non c’è e non ci sarà dunque l’indotto dei grandi eventi, che peraltro si concludono quasi sempre in perdita ovunque si svolgano».
«Insomma, di questa Ostensione – la quinta negli ultimi 17 anni – avremmo fatto volentieri a meno. Sarebbe stato doveroso – conclude Carcano – che le amministrazioni pubbliche avessero investito quel milione e 700 mila euro a beneficio di tutti e tutte».
Comunicato stampa Uaar
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