• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Ospedale Santobono di Napoli: reparti in via di esaurimento

Ospedale Santobono di Napoli: reparti in via di esaurimento

Ovvio che uno spera sempre di stare bene e di non doversi mai recare in ospedale, ma se capita, se non si ha scelta, quindi se si è in questo caso occorre essere super tenaci e magari anche un po' aggressivi per poter sopravvivere, poiché si deve essere pronti ad affrontare l'ambiente che esiste e purtroppo persiste in ospedale, la situazione è a tratti drammatica in molti ospedali italiani.

Azienda ospedaliera:Santobono (Napoli)

L'azienda ospedaliera Santobono di Napoli, è un ospedale pediatrico, senza voler troppo delineare le ore di attesa al pronto soccorso, che tutto sommato sembrano essere "normali", se necessiti di un ricovero, il primo step è firmare il foglio del ricovero dove accetti a parte il ricovero le condizioni del ricovero, nel senso che potresti trovarti nel corridoio.,Immaginate un bimbo piccolo, o un neonato in corridoio, già è duro per gli adulti figuriamoci per bimbi piccoli.

Poi se hai il lusso di stare in stanza, la si divide con altri 7, più le mamme e stiamo a 14 fissi, ovvio che le mamme hanno una sedia per sedersi, a volte esagerando una poltrona per la notte, non che uno voglia dormire ma magari riposare un po', ovviamente l'arredamento delle stanze è molto minimalista: manco i comodini, sarebbe un lusso esagerato, non parliamo poi di un armadio: buste, valigette, pacchetti, qualche giocattolo tutto rigorosamente a terra.

I fasciatoi per i neonati non esistono, il bimbo va cambiato sul letto, i bagni per i bimbi un mito, a stento ci sono per gli adulti. Lato pulizia, con il famoso "mocho" magari con acqua stagnante, ma una generosa porzione di disinfettante a terra prima del lavaggio viene eseguita, ovviamente senza spazzare.

Mamme, bimbi e pacchi

Di notte, dal momento che il riscaldamento è centralizzato sembra di essere ai tropici, temperature altissime, i bimbi a maniche corte, ovvio che non è possibile regolare, quindi da una parte lo spreco per il riscaldamento eccessivo e dall 'altra le temperature calde permettono di sudare offredoti minimo minimo un raffreddore. Dal momento che lo spazio è poco ci si deve accontentare e stringere, quindi in genere uno entra con una patologia e durante il periodo ne esce con un altra, perchè contagiato dalla stanza.

Quando un genitore di un piccolo paziente si lamenta con i dottori, loro dicono che dispiace ma non vi è spazio, insomma le condizioni sono da post guerra, ma senza che ci sia una guerra intesa con le armi, ma è una guerra diversa, manca tutto: carenze strutturali, personale ridotto, dottori in via di esaurimento, caposala sulla difensiva.

Ecco il contesto dove si lavora e si soggiorna per cercare di guarire, o almeno ricevere una terapia atta alla guarigione, sembra di vivere una situazione kafkiana. Si pensi che sul sito del Santobono gli intenti o le intenzioni come si preferisce sono ottimi, vi è scritto:

"La missione strategica dell'Ospedale Santobono è soddisfare i bisogni assistenziali di tutti i cittadini in età pediatrica, garantendo prestazioni di prevenzione cura e riabilitazione efficaci, efficienti e tempestive, erogate nel rispetto della persona ed in condizioni di assoluta sicurezza".

Per l 'assoluta sicurezza, di sicuro, c'è ancora tanto da lavorare. Una volta chiarito l'ambiente dove uno soggiorna, sempre pieni di speranze o di rassegnazione. Uno pensa che le condizioni sono scomode, ma almeno si ricevono delle cure, hanno ancora macchinari per ecografie e quant'altro, ma questo fin quando sarà assicurato?

Se la situazione degenera sempre di più, non è che dovremmo portarci anche il lettino?
Sarebbe un'oscenità pensare di mettere un po' di soldi per migliorare, rendere un po' più umano il soggiorno di un paziente. Una distribuzione diversa dei fondi , dove si tiene conto anche delle condizioni, pura utopia immagino, ma se non se ne parla nemmeno...

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità