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Osama vs Obama - La natura del massacro

Osama e Obama c’entrano qualcosa? 

Molti si stanno chiedendo, in questi giorni grondanti di sangue, da dove arrivi tanta violenza proprio nella Patria della tolleranza e della pace, l’India.
 
Dobbiamo davvero credere che Bin Laden e l’elezione di Obama c’entrino qualcosa? Secondo me sì.
 
Il neo-presidente degli Stati Uniti aveva infatti promesso in campagna elettorale, declinando i tratti essenziali della sua politica estera, che avrebbe spostato le forze militari dall’Afghanistan al Pakistan, perché secondo lui era li che si trovava realmente la base logistica, le “teste pensanti” di Al-Quaeda, ed era li che si doveva intervenire.
 
Evidentemente non si sbagliava.
 
E’ probabile che pensando male, come recita un antico proverbio, si faccia peccato ma spesso ci si azzecchi. In ogni caso, pur sapendo perfettamente di non sapere in che modo, in che forma, non mi sembra poi così assurdo sospettare che la coesistenza della voglia di Obama di “mettere le mani” sul Pakistan e l’eventuale presidio effettivo di questo paese da parte di fondamentalisti, potrebbero essere legati agli attentati di Mumbai. Tesi che potrebbe, al tempo stesso, essere accreditata dal fatto che i terroristi identificati erano pakistani e forse spiegare perché.
 
Come se Osama avesse voluto, con gli attentati, complimentarsi con Obama per averci preso ma anche diffidarlo dal mettere in dubbio l’egemonia sulla zona.
 
Come se Osama avesse voluto ricordare ad Obama che lui è sempre quello dell’undici settembre, con la stessa capacità organizzativa e la stessa abilità, colpendo obiettivi che simboleggiano il modello occidentale e in alcuni casi le passate dominazioni pur senza volerlo attaccare prima di dargli una chanche di reciproca non belligeranza. A lui per primo farebbe comodo un rapporto diplomatico, se non politico, con il capo del suo nemico più pericoloso.
 
Colpendo in India forse, più che colpendo l’India.
 
La scelta della terra di Gandhi potrebbe legarsi a molti fattori, primo tra tutti la vicinanza. Forse, anche al fatto che è ora un grande potentato economico in espansione e quindi un boccone goloso per i vicini capi di Al-Quaeda che cercano ora di dissuadere Obama dalle sue intenzioni di guastafeste.
 
Sicuramente invece, per evitare di guardare il dito quando il saggio indica la luna, per capire chi è stato e perché bisogna guardare che cosa hanno colpito e a chi era rivolto il messaggio, prima ancora di dove si è svolto il massacro dimostrativo, l’atto di forza e di controllo del territorio.

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