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Opere incompiute: il governo dimentica la Calabria

Mentre il Governo Berlusconi si prepara a rilanciare l’economia nazionale consentendo a tutti i proprietari di ville di costruirsi la dependance, alcuni dati denunciano, se ce n’era bisogno, il mostruoso ritardo del Sud sul tema delle infrastrutture pubbliche.

In particolare la Calabria, dove l’elenco delle opere incompiute è allarmante.
Prima di essere sfiduciato, il governo Prodi aveva stilato nel 2007 una lista di 32 cantieri già appaltati, segnalati dall’allora commissario straordinario, vicecapo della polizia, prefetto Luigi De Sena.

Nel dossier c’era di tutto: 15 dighe, 7 ospedali finiti ma mai entrati in funzione (in comuni importanti come Cassano Ionio, Pizzo, Tropea o Siderno), 4 in eterna costruzione.


Si parlava anche di strade, raccordi, e collegamenti strategici, sistemi fognari e idrici, di separazione delle acqua bianche (nel comune di Girifalco, provincia di Catanzaro) e di depurazione (Sellia). Infine scuole elementari e palestre, fondamentali in certe zone di degrado giovanile.

Purtroppo questo documento giace da oltre un anno in Parlamento, completamente ignorato dall’attuale maggioranza di centrodestra, occupata forse in ben altre priorità (come il Ponte sullo Stretto). Nonostante il governo abbia stanziato 18 miliardi in opere pubbliche, della Calabria non sembra esserci traccia.

Eppure basterebbe 1 miliardo di quei 18 a completare le 32 opere incompiute, alle quali il governo Prodi aveva dedicato un capitolo della Finanziaria del dicembre 2007. Fondi per "opere di infrastrutture al sud", soprattutto in Sicilia e Calabria. Soldi cancellati dalla prima manovra di Tremonti e ignorati anche nell’ultimo elenco di Palazzo Chigi.

I cittadini calabresi ne sono al corrente?

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