Onore a Grillo, il Grande Uomo di Stato
“Onore a Grillo che da grande uomo di Stato ha fatto un passo indietro nella corsa alla Presidenza della Repubblica”.
Ho letto questa frase fra i commenti ad un intervento video di Marco Travaglio sul blog di Beppe Grillo, dove è stato accolto con entusiasmo “è un piaciere (sic) Marco rivederti sul blog” e qualche rimbrotto “Poveri italiani, poveri italiani. Fino a qualche giorno fa tra i grillini la candidatura della Bonino sembrava potesse essere una candidatura vincente, specialmente perché poteva essere la prima donna italiana Presidente della Repubblica ma sono bastate qualche parolina di Travaglio, qualche accusa, che sinceramente non mi sembra neanche tanto fondata (...) che la sua candidatura si sia praticamente sciolta come neve al sole”.
Con una certa dose di secca saggezza uno dice “scusate, ma si è detto che non si davano le percentuali dei primi 10 per non influenzare il voto e poi Grillo mette online l'articolo di Travaglio, Casaleggio dice chi va bene e chi no...” accorgendosi che il famoso detto “uno vale uno” è una frase un po’ così, buttata lì, mica roba da prendere sul serio.
Più incazzato un altro “oggi, giorno delle quirinarie il blog di beppe grillo, propone questo video. Ma neanche in nord corea si demoliscono i candidati durante una votazione. E' questo il concetto di democrazia che avete ?”. Provocatorio; si sarà beccato subito l’accusa di trollaggio.
Quando si tratta di decidere chi, cosa e quando il capopopolo non sta a guardare tanto per il sottile. La democrazia dal basso è, come dire, un’ipotesi, una méta da raggiungere, mica dobbiamo proprio stare a spaccare il capello in quattro, siamo seri. Solo i grillini (anzi: i casaleggini) se la bevono con nonchalance.
Naturalmente tutti sanno che Grillo ha fatto “un passo indietro” perché ha sulle spalle una condanna definitiva per omicidio colposo plurimo (per un incidente "provocato", non "accaduto", in cui morirono tre persone) e non perché è un “grande uomo di Stato”, ma tant’è. Anche qui si va per approssimazioni successive.
Ma se alle Quirinarie casaleggesche i votanti includono ingenuamente Prodi e Bonino nella top ten fra cui selezionare il vincitore (che poi tutti insieme appassionatamente voteranno in Parlamento) ecco che interviene il signor ‘uno vale doppio' Casaleggio che avverte: “Che sia super partes e preferibilmente non venga dal mondo politico e che rappresenti tutti gli italiani”, facilmente traducibile in “Prodi e Bonino, manco a parlarne” (salvo semi-smentite successive).
Quindi togliamo la Gabanelli e Dario Fo che già avevano declinato l’ipotetica offerta, Caselli per le inchieste contro i NoTav decisamente poco amate dal Movimento e Grillo per la manifesta impossibilità di cui sopra; poi mettiamo un asterisco su Ferdinando Imposimato che ha invitato saggiamente il M5S ad allearsi con il PD e che perciò rischia il cartellino rosso. Restano Rodotà, Zagrebelski e Strada.
Niente da dire sulle persone, con un piccolo dubbio sulla scarsa esperienza politico-istituzionale di Gino Strada, bravissima persona, ma probabilmente incapace di gestire, ad esempio, una situazione come quella di queste settimane. Un pesce fuor d'acqua.
I due rimasti sono entrambi ‘primissime scelte’. Sottoscrivo senz'altro uno dei due, anche se tutti i sondaggi - di cui ho già parlato - darebbero ampiamente in testa Emma Bonino.
E se questa è la volontà popolare, un movimento che dice di volere la "democrazia diretta" dovrebbe tenerne conto. O le Quirinarie sono qualcosa di diverso da un banale sondaggio ?
Forse sì, forse sono solo la foglia di fico per nascondere quello che in realtà decide il misterioso signor Casaleggio.
"Il M5S - dice il deputato M5S Giuseppe D'Ambrosio - è democrazia diretta dei cittadini, di tutti i cittadini, quindi se quei nomi sono espressione degli stessi, va rispettato il loro volere. La democrazia è questo. Rispettare il volere della maggioranza". Ma qui non ce n'è traccia.
Commenti all'articolo
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox