• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Oms: "Emissioni diesel fonte certa di tumori", il Codacons chiede di (...)

Oms: "Emissioni diesel fonte certa di tumori", il Codacons chiede di fermare le auto

Il Codacons ha presentato alla Procura di Milano un esposto dove chiede il ritiro preventivo di tutti i veicoli diesel sul territorio di Milano e provincia. La richiesta arriva dopo che l’Organizzazione mondiale per la sanità ha classificato le emissioni prodotte dai motori diesel come “agenti cancerogeni per gli umani di gruppo 1”, che comprende i fattori “certamente” dannosi per l’organismo, mentre prima occupavano il gruppo 2, quelli dei “probabilmente” tossici.

Lo studio, condotto da un gruppo di lavoro dell’Agenzia per la ricerca sul cancro (Iarc), diretta da Christopher Portier, dimostrerebbe che “i gas di scarico del motore diesel provocano tumore ai polmoni negli esseri umani”, lo stesso Portier ha precisato: "Le prove scientifiche sono inconfutabili e le conclusioni del gruppo di lavoro sono state unanimi: le emanazioni dei motori diesel causano il tumore del polmone", intervenendo affinché "l'esposizione a questa miscela di prodotti chimici sia ridotta in tutto il mondo". Possiamo leggere nell’esposto del Codacons: “Si chiede che il Procuratore della Repubblica adito voglia accertare il pericolo che la libera disponibilità dei veicoli diesel possa aggravare o protrarre le conseguenze di cui in narrativa e, quindi, voglia ordinare il sequestro preventivo ex articolo 321 del codice di procedura penale di tutti i veicoli alimentati a diesel presenti sul territorio della città di Milano e provincia - in oltre - accertare la responsabilità del sindaco pro tempore di Milano e del presidente della Lombardia per le ipotesi di violazione di legge che si evincono in narrativa”. La richiesta oltre al ritiro delle auto prevede di accertare le responsabilità delle istituzioni milanesi su eventuali omissioni di atti di ufficio.

La notizia riguarda un mercato molto esteso, in Italia solo nei primi 5 mesi del 2012 sono state vendute 371.995 vetture con motore diesel.

Il direttore dell’American Cancer Society, Otis Brawley, pur condividendo pienamente le conclusioni della commisione ha dichiarato al New York Times: “Non penso sia un male avere automobili con motore diesel e non sono particolarmente in pensiero per le persone che camminano per strada. Sono abbastanza preoccupato per altre categorie come per esempio i casellanti autostradali e lo sono molto per quanti, come i minatori, si trovano a lavorare dove questi fumi sono particolarmente concentrati”.

L’allarme riguarderebbe, infatti, principalmente le classi di lavoratori che si trovano continuamente esposti a questi gas come casellanti autostradali, ferrovieri, minatori e autisti, anche se è meglio non abbassare la guardia, come sostiene uno dei membri della commissione Kurt Straif: “La lezione che abbiamo imparato da altri agenti cancerogeni, come il radon, è che agli studi iniziali che illustrano i rischi in specifiche classi di lavoratori fanno spesso seguito altri riguardanti gli effetti sulla popolazione in generale”.

L’Acea, Associazione europea dei costruttori d’auto si è dichiarata sorpresa dai dati dell’Oms visto i continui progressi tecnologici proprio in riferimento alla riduzione di emissioni dannose. Il direttore esecutivo del Diesel Technology Forum, Allen Scheffer, precisa che milioni di dollari sono stati spesi per creare motori “puliti”: “I motori diesel che si basano sulle nuove tecnologie utilizzano carburanti a bassissima quantità di zolfo, con sistemi e tecniche avanzate di controllo delle emissioni, sono ormai vicino alle zero emissioni per quanto riguarda gli ossidi di azoto, gli idrocarburi e il particolato»

Adesso non ci resta che attendere la risposta della Procura all’appello del Codacons e soprattutto quale sarà la reazione delle persone oltre alle relative, possibili, ripercussioni sul mercato delle auto a motore diesel.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.63) 10 luglio 2012 22:27

    Pensate che se questo studio fosse confermato da altri ricercatori il caos e gli allarmi che provocherebbe ; e chi ha comprato una auto disel da poco con filtro antiparticolato che sono gli unici che possono circolare a Milano , cosa se ne fa ?

    O farà la stessa fine dell’amianto?

     

  • Di Renzo Riva (---.---.---.218) 11 luglio 2012 07:03
    Renzo Riva
    Siamo sicuri che agli ecocatastrofisti stia a cuore la salute degli umani?

    Io dico di no!

    Dico pure no ai DICO.


    Indice Mortalità per TWh prodotto
    .
    Fonte................Morti/TWh........% Energia Elettrica..........................Del totale consumi elettrici
    ...........................................................Prodotta nel Mondo...................mondiali morti per fonte

    Carbone.........................161........................26......... ......................................586’000

    Olio Comb.......................36........................36............... .................................181’000

    Natural Gas......................4.........................21................. .................................11’760

    Bio/massa
    e biocombustibile.........12.........................0,0X

    Torba..............................12..........................0,0X

    Idroelettrica...................1,4........................2,2........ ................................................431

    Nucleare..........................0,04....................5,9......... ................................................33
  • Di (---.---.---.228) 11 luglio 2012 10:17

    Lo si sapeva gia’ senza bisogno dell’oms. Le varie leggi per rottamare le auto prevedevano l’acquisto di diesel ’ecologici’ le solite prese per il culo. Ma se il vostro nonno, padre o zio votano ancora gli stessi partiti che vi hanno massacrato per 60 anni ditegli di smettere! O sarete schiavi di voi stessi in eterno. Sveglia!

  • Di Renzo Riva (---.---.---.135) 12 luglio 2012 00:19
    Renzo Riva
    A proposito della cancerogenesi di alcune sostanze.

    Dal libro
    Il principio di precauzione
    I COSTI DELLA NON-SCIENZA

    Associazione Galileo 2001,
    Il Principio di Precauzione: i costi della non-scienza
    © 2004 21mo SECOLO s.a.s. di Roberto Irsuti e C.
    Via Piacenza 24, 20135 Milano
    Tel. 02-5456061, Fax 02-54100453
    Tutti i diritti riservati
    ISBN: 88-87731-23-

    che potete leggere e scaricare gratuitamente al seguente collegamento:

    da pagina 59

    g) Curiosamente, il PdP non viene invocato per bandire dal mercato
    i prodotti biologici. Anzi, viene invocato per vieppiù diffonderli.
    Eppure, essi sono i peggiori in commercio, dal punto di vista della sicurezza
    alimentare. Vediamo perché. Bruce Ames, tossicologo di fama
    mondiale, direttore del centro di salute ambientale a Berkeley e membro
    dell’Accademia nazionale americana delle scienze, è stato l’inventore
    di un test – che da lui prende il nome – per individuare la presenza
    di sostanze mutagene. Ebbene, il test di Ames ha provato che il
    50% delle sostanze di sintesi è cancerogeno, nel senso che su circa 500
    sostanze sintetiche esaminate e somministrate a cavie con la massima
    dose tollerabile, circa la metà è risultata positiva al test. Sennonché, lo
    stesso test, eseguito con sostanze naturalmente presenti nei prodotti
    18 U. Spezia (a cura di), loc. cit. (1998).
    50 I costi della non-scienza
    alimentari che comunemente ingeriamo, ha rivelato che anche tra queste
    sostanze il 50% è cancerogeno. In ordine alfabetico, dall’aglio e
    dall’albicocca, passando per la lattuga e il mais, sino alla soia e all’uva,
    sono centinaia i prodotti che contengono altrettanti cancerogeni naturali.
    Quindi, “naturale” non è meglio di “sintetico”. Ma qual è la percentuale
    relativa di cancerogeni naturali e di cancerogeni di sintesi che
    tutti noi abitualmente ingeriamo? La risposta ce la conferma lo stesso
    Ames: il 99,99% delle sostanze potenzialmente tossiche che ingeriamo
    è già naturalmente presente nel cibo, e solo lo 0,01% è di provenienza
    sintetica. Ho precisato “potenzialmente” perché la tossicità di una sostanza
    è stata determinata somministrandola a cavie in dosi vicine a
    quella massima tollerabile (oltre la quale le povere bestie morirebbero
    avvelenate). In pratica, di quelle sostanze ne ingeriamo dosi migliaia o
    anche milioni di volte inferiori di quelle che sono risultate dannose ai
    topi. E quelle naturali sono centomila volte più abbondanti di quelle
    che rimangono nei cibi trattati con i fitofarmaci di sintesi.
    Ma le piante non possono fare a meno di fitofarmaci 19. Se non
    glieli somministra l’uomo in quantità controllate, la pianta se lo produce
    da sé il proprio fitofarmaco naturale e, a questo scopo, non usa
    certo riguardi verso chi poi se la mangerà 20. È il caso di una varietà di
    sedano biologico che induceva eczemi alla pelle dei coltivatori e dei
    commercianti che lo maneggiavano in gran quantità: il sedano, per difendersi
    da insetti parassiti, aveva decuplicato la produzione di psolareni,
    molecole con azione irritante; e anche cancerogena, visto che si
    legano irreversibilmente al Dna, favorendo le mutazioni. Ed è il caso
    di una patata biologica, rapidamente tolta dal mercato: per analoghe
    ragioni, aveva più che decuplicato la produzione di solanina, risultando,
    anche se cotta, tossica ai bambini delle scuole le cui mense erano
    rifornite con cibo biologico 21. Ed è il caso dell’abnorme aumento di
    aflatossine – pericolosi cancerogeni – riscontrato in varietà agricole
    non trattate con fungicidi.
    La tecnica di produzione biologica prevede anche che si usino rimedi
    omeopatici in caso di malattie. Chiunque sappia cos’è il numero
    di Avogadro, sa anche che i prodotti omeopatici non possono avere alcun
    effetto (diverso, eventualmente, da quello placebo) 22. La ragione è
    molto semplice.
    La natura molecolare della materia vieta la possibilità di preparare
    soluzioni aventi concentrazioni arbitrariamente piccole di soluti: mediante
    il procedimento delle diluizioni successive con le quali si preparano
    i prodotti omeopatici, già in una soluzione acquosa omeopatica
    classificata rispetto alla diluizione come CH12 non vi è neanche
    una molecola di soluto, e ogni procedura di diluizione successiva è
    priva d’ogni senso scientifico, essendo essa equivalente a diluire acqua
    con acqua. Sennonché, le tipiche soluzioni omeopatiche hanno diluizioni
    classificate come CH60, CH100 o anche CH200: senza timore di
    essere smentiti esse non sono altro che, appunto, acqua pura (a parte
    eventuali eccipienti). Allora – ci sarebbe da chiedersi – che garanzie si
    hanno sulla fettina biologica ottenuta da un manzo che, eventualmente
    ammalatosi, sia stato curato con i prodotti omeopatici, come la pratica
    biologica prescrive?
    In conclusione: le tracce di fitofarmaci normalmente presenti nei
    prodotti tradizionali non aggiungono nulla alle sostanze potenzialmente
    tossiche e naturalmente presenti in quei prodotti. Le varietà
    biologiche, invece, rischiano di contenere quantità abnormi di tossine
    naturali, sia perché la pianta se le produce da sé, sia perché eventuali
    malattie non sono trattate con metodi scientificamente codificati. Qui
    si vede tutta l’ambiguità del PdP, che viene invocato non per bandire i
    prodotti biologici, ma, addirittura per promuoverli.
  • Di (---.---.---.169) 13 luglio 2012 13:27

    e perchè non adottare la soluzione www.supertech.it ?

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares