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Omicidio Cozzolino: cinque ergastoli per la mafia degli stracci toscana

 Il corpo di Cozzolino nella sua auto (foto di Nedo Coppini - La Nazione)

Il corpo di Cozzolino nella sua auto (foto di Nedo Coppini - La Nazione)

 

Si è concluso nei giorni scorsi il processo d'appello per l'omicidio di Ciro Cozzolino, ucciso a Montemurlo (Prato) nel 1999 nell'ambito della guerra di camorra scoppiata con il clan Birra-Iacomino di Ercolano intorno al business degli stracci in Toscana, mercato nel quale Cozzolino, noto come "Vincenzo 'O Pazzo", aveva iniziato ad intralciare le attività dei due clan di Ercolano presenti in Toscana: i Birra-Iacomino e gli Ascione-Suarino.

Per approfondire: L'anima impreditoriale delle mafie in Toscana: stracci, droga e discoteche

Il processo ha portato all'ergastolo per Stefano Zeno e Giovanni Birra, che secondo l'accusa avrebbero commissionato l'omicidio dal carcere; stessa pena per Giacomo Zeno, Antonio Birra e Palmerino Gargiulo, autista del killer. Condannati invece a 24 anni Salvatore Di Dato (assolto in primo grado) e a 21 anni Giuseppe Chierchia (al quale in primo grado era stato dato l'ergastolo) Confermata inoltre l'assoluzione (definita in primo grado) di Gerardo Ascione.

Le condanne sono state ottenute grazie alla collaborazione di Gerardo Sannino, primo nome indicato dai boss per l'esecuzione materiale dell'omicidio. Per la collaborazione a Sannino sono stati comminati 8 anni di carcere, che si aggiungono all'ergastolo che sta scontando per altri fatti di sangue.

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