Ombre scure sulla Siberia
La polizia russa ha fatto irruzione negli uffici dell’associazione ambientalista siberiana Baikal Environmental Wave. Giovedì scorso, sei militi del Dipartimento Affari Interni e dell’Unità Anti-estremismo hanno chiuso l’ufficio sequestrando tutti i computer.
"E’ chiaro che il motivo delle indagini su Baikal Environmental Wave è una mera scusa. Il vero obiettivo era impossessarsi dei nostri computer e paralizzare l’associazione, per impedire le proteste contro la decisione di riaprire la cartiera Baikalsk Pulp and Paper Mill", ha dichiarato Pacific Environment il direttore di Baikal Environmental Wave, Marina Rikhvanova (vincitrice nel 2008 del Premio Goldman).
Baikal Environmental Wave è nota per le sue battaglie in difesa del più profondo e pulito lago del pianeta. Recentemente le autorità pubbliche hanno provato che la cartiera inquina ancora il lago Baikal, ma nessuna misura è stata presa per fermare gli sversi. Di proprietà dell’oligarca Oleg Deripaska, ora indebitato, ma prima della crisi internazionale considerato l’uomo più ricco della Russia, la fabbrica aveva smesso di funzionare lo scorso anno. Dopo 25 anni di battaglie, gli ambientalisti erano infatti riusciti a ottenerne la chiusura, denunciando, proprio come ora, i rischi di inquinamento per il Lago Baikal, dove è concentrato un quinto delle riserve mondiali di acqua dolce, dove vivono 1500 specie di animali, considerato luogo sacro dalle tribù siberiane.
Il Lago Baikal profondo oltre 1.500 metri. La sua enorme massa d’acqua fino ad oggi ha compensato l’inquinamento, ma una volta compromesso, saranno necessari secoli prima che le sue acque completino il ricambio.
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